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Censimenti delle case, “Celere” e Battaglione in strada: la ricetta di Sim Carabinieri e Sap per Lido Tre Archi. «Vogliamo incontrare la politica» (Videointervista a Zoom)

INTERVISTA al segretario regionale del Sim Carabinieri, Paolo De Angelis, e a quello provinciale del Sap, Alessandro Patacconi. Dal sotto organico che ingenera problemi alle forze dell'ordine, all'umore delle divise «che si sentono preoccupate» passando per il nodo Lido Tre Archi. L'invito alle amministrazioni della costa a sedersi attorno a un tavolo per studiare una strategia comune
ZOOM - L'intervista a Paolo De Angelis (Sim Carabinieri) e Alessandro Patacconi (Sap-Polizia)

Da sin. Alessandro Patacconi e Paolo De Angelis

di Francesco Silla (video Simone Corazza/regia Alessandro Luzi)

Dal nodo Lido Tre Archi alla carenza di personale, tutto ruota intorno al tema sicurezza. Paolo Del Angelis e Alessandro Patacconi hanno le idee ben chiare sui problemi che attanagliano il Fermano, a partire proprio dalla costa, e sulle possibili soluzioni. Insomma si va da un potenziamento «con l’impiego di reparti speciali» dei controlli a Lido Tre Archi, scenario la scorsa settimana di una sparatoria, alla fondamentale “iniezione” di personale per le forze dell’ordine che «sono preoccupate per le condizioni di lavoro». Fino all’invito alle amministrazioni di Fermo, Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio: «Sediamoci a un tavolo comune per studiare delle strategie. Noi lottiamo per lavorare, perché vogliamo lavorare per i cittadini».


Nel consueto appuntamento del giovedì con Zoom, programma di approfondimento politico di Radio Fm1, condotto dal direttore Giorgio Fedeli, sono intervenuti Alessandro Patacconi, segretario provinciale del Sap (Sindacato Autonomo di Polizia) e Paolo De Angelis, segretario regionale del Sim Carabinieri. La discussione è partita dai recenti fatti accaduti a Lido Tre Archi, per poi spostarsi sulla sicurezza in generale e sulle strategie che, secondo i due ospiti, potrebbero essere adottate per rendere più efficace il servizio di sorveglianza.

Alessandro Patacconi

«Gli ultimi avvenimenti non mi hanno stupito più di tanto. Quello che mi preoccupa è la sicurezza dei miei colleghi – inizia Patacconi – Qualche giorno prima della sparatoria, due colleghi erano stati aggrediti durante un arresto. Anche pochi giorni dopo la sparatoria due Volanti a Porto Sant’Elpidio sono state oggetto di aggressione. Per questo quello che mi preme è la sicurezza dei colleghi, soprattutto come segretario del Sap. Si chiedono posti fissi di polizia; richieste giuste. Ma il problema è che la Questura di Fermo non riesce a rispondere a queste richieste a causa del sotto organico. E con l’estate la situazione potrebbe anche peggiorare visto che perderemo anche altri agenti. Aspettiamo il piano potenziamento per aggiungere organico e aggregati alla nostra Questura. Per quanto riguarda Lido Tre Archi, per me si deve partire da un censimento, per capire chi ci abita e chi affitta le case, arrivando così ad avere uno screening della zona. Nell’immediato sarebbe anche da far intervenire dei reparti esterni, che vigilino sulla zona (come, ad esempio, il Reparto Mobile della Polizia e il Battaglione dei Carabinieri). Dobbiamo coordinarci con tutte le forze dell’ordine e studiare una strategia giusta, per non concentrarci solo su Lido Tre Archi lasciando indietro il lavoro ordinario».

E intanto questa mattina la Dagep (Direzione Centrale per gli Affari Generali e le Politiche del Personale della Polizia di Stato) ha comunicato di aver assegnato 23 posti per il concorso Sovrintendenti alla provincia di Fermo.

Paolo De Angelis

«Da fermano non mi ritrovo in quello che sta succedendo a Lido Tre Archi, quartiere dove quando ero bambino passavo i fine settimana con gli amici. È diventato un luogo particolare. Dal punto di vista logistico – il punto di De Angelis – è migliorato molto, quindi non è di per sé un posto degradato. Dobbiamo mostrare la nostra presenza, agendo sul contesto urbano. Quindi dobbiamo, sì, installare telecamere ma anche fare attività di prevenzione e repressione. Dobbiamo avere la minor tolleranza possibile per ciò che non è legale. Se operiamo secondo la legge, mettiamo in campo le risorse nel miglior modo possibile. Un esempio di efficienza può essere il consorzio di polizia locale, che divide i compiti tra le forze di polizia sul territorio e permette un controllo corretto senza un dispendio di risorse. Un altro intervento possibile può essere l’utilizzo della tecnologia con le telecamere, che attraverso software specifici, possono segnalare in tempo reale se qualcosa non va o se c’è qualche pericolo. In altre città è realtà da tempo. Dobbiamo attuare delle leggi che già ci sono per sgomberare i residenti irregolari e far tornare la zona come era. Ovviamente bisogna operare in sincronia con tutte le forze dell’ordine e con un metodo, altrimenti ci ritroviamo solo controlli inefficaci. In una situazione così anche l’operatore ha timore ad agire e ad usare gli strumenti del mestiere, per la preoccupazione delle conseguenze delle sue azioni tese a garantire la legalità. Comunque invitiamo le amministrazioni di Fermo e delle confinanti Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio a sedersi con noi a un tavolo per studiare la miglior strategia possibile per il bene di tutti».

«Intervenire in uno scenario come Lido Tre Archi non è semplice. Strumenti come il taser possono essere utili contro persone singole e per autodifesa, ma non a Lido Tre Archi dove spesso ci si confronta con gruppi di persone. E farsi male, per un operatore può voler dire anche perdere il lavoro». Il segretario Sap continua poi sulle carenze di organico: «Oggi mancano in questura circa 30 poliziotti. Mentre per quanto riguarda la polizia stradare, circa 20 posti sono mancanti a Fermo e 7 nel distaccamento di Amandola. Siamo in sotto organico. Forse non sembra perché non c’è interesse per la polizia stradale fermana. Abbiamo avuto rassicurazioni dal nuovo prefetto. L’unico posto dove non siamo in grave sotto organico è la polizia autostradale (manca solo un agente alla quota standard di personale). Queste mancanze comportano anche mancati controlli preventivi perché spesso le Volanti sono occupate in interventi ordinari. Per questo è difficile fare controlli massicci su zone che avrebbero bisogno di più sorveglianza».
«Anche noi carabinieri siamo in sottorganico – spiega De Angelis –  La cosa che mi fa sorridere è che il comando generale ha pensato quasi di ridurre il personale. Al Radiomobile da 18 dovremo diventare meno, una quindicina. E pensate che rileviamo più incidenti della Polizia. Sapete cosa significa in numeri? Che rilevando incidenti abbiamo -300 pattuglie del Radiomobile in un anno a presidiare il territorio. Una situazione del genere porta allo sfinimento degli operatori. Non possiamo andare avanti solo grazie al buonsenso di chi opera e si fa carico della sicurezza del territorio. Ci sono delle mancanze oggettive. Ritorno sulla soluzione del consorzio di polizia locale, che sgraverebbe alcune delle nostre pattuglie e delle pattuglie di polizia da compiti ordinari come i sinistri stradali. Questo potrebbe essere un modo per rispondere alla carenza di organico e al blocco dei concorsi».

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