«La speranza per domani è che ci sia una ritrovata compattezza dei sindaci del Fermano sulle politiche regionali per la sanità. Nessun cedimento ai soliti rituali di chi arriva per mostrare le proposte già belle che confezionate e tutti, come bravi scolaretti, ad ascoltare e ratificare». E’ questo l’appello lanciato ai sindaci da parte del segretario regionale Cisl, Giuseppe Donati, in vista della tanto attesa Conferenza dei Sindaci che si terrà, appunto, domani sullo spinoso tema della sanità fermana.
«La riunione dei sindaci con i sindacati dello scorso 3 aprile ha mostrato la volontà di essere seppur assolutamente disponibili al confronto costruttivo ma decisi ad alcun assenso a prescindere. Nessuna debolezza. Il Fermano va protetto con un grande gioco di squadra di amministratori locali, parti sociali, politici del territorio. Perché il Pssr 2023-25 non sia per il Fermano, ancora una volta, solo una scatola vuota ci vorranno certezze sulle risorse finanziarie ed umane che dovranno prevedere anche un copioso stanziamento aggiuntivo. Il solo ordinario non potrà bastare come pure non potrà bastare la sola copertura del turn over. Basta con la svendita della sanità pubblica della provincia di Fermo mentre altre, nelle vicinanze ad esempio, piangono lacrime di coccodrillo, tentando di fare pagare agli altri territori i loro errori e scelte sbagliate. Avrà pure un perché se in Ast Fermo sono solo 60 i tempi determinati in scadenza ad aprile mentre in altra Ast ben 288. Basta col consentire il dirottamento di risorse economiche, e basti vedere dove sono andati i pochi euro disponibili del decreto Calabria o il 1,8 mln di euro del fondo di perequazione Asur, a senso unico su chi ha sponsor politici forti. Se le risorse sono scarse, vanno suddivise dopo aver deciso criteri omogenei e trasparenti con cui assegnarle tra tutte le Aziende. Per la sanità di Fermo va evitato il criterio dei posti letto perché sarebbe sommare, come dice il detto, “al danno la beffa“.
Infatti, negli anni al Fermano sono stati tagliati, grazie ai direttori e la politica del momento, centinaia di posti letto e chiusi tutti i piccoli ospedali. Poi è arrivato anche il terremoto a completare l’opera di depauperamento dei posti letto. Altre province, indisturbate e protette, hanno mantenuto aperto tutto o quasi. Basare i nuovi budget sui posti letto e non, per esempio, sulla popolazione pesata, rappresenterebbe l’ultimo, mortale schiaffo ai cittadini e ai pazienti residenti nel Fermano. Ci si aspetta anche un ambizioso Piano Aziendale del nuovo direttore generale quando sarà nominato. Resterebbe però il libro dei sogni, senza le opportune coperture. Va ricordato che le scelte che verranno fatte in queste settimane condizioneranno le sorti della sanità dei prossimi anni. Quindi, cari Sindaci, stavolta nessuna firma di assegni in bianco e basta con le squadre e i colori quando si tratta della salute».
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