facebook twitter rss

Apparecchiature laser, il vademecum di Confartigianato per i centri estetici

ESTETICA - Buldorini, presidente del settore estetica: «Uno strumento che supporterà la categoria e facile da consultare». La responsabile Confartigianato Benessere, D'Angelantonio: «Qualità, sicurezza e una comunicazione più trasparente nei confronti dell’utente finale sono questioni molto sentite nel settore»

Rosetta Buldorini

C’è un profondo rinnovamento nel mondo dell’estetica, trainato da crescenti investimenti in formazione e in macchinari di ultima generazione. Confartigianato Estetisti è al fianco degli operatori e per aiutarli a rispondere alle esigenze del mercato in maniera sempre più professionale ha realizzato un vademecum sull’utilizzo sicuro del laser, che è stato presentato in anteprima nel corso della recente edizione del Cosmoprof Bologna. 

«Si tratta di uno strumento che supporterà la categoria, agile e facile da consultare – spiega Rosetta Buldorini, presidente interprovinciale del settore estetica – e che vuole essere una scelta strategica per aiutare gli imprenditori a seguire tutte le regolamentazioni in vigore: il rispetto delle norme non solo va a vantaggio della sicurezza di clienti e operatori (tutelando le attività), ma qualifica il professionista dell’estetica, identificandolo e differenziandolo da “fornitori di bellezza” meno qualificati. È infatti fondamentale per chi opera nel nostro settore conoscere i riferimenti normativi per i macchinari estetici che si utilizzano e che si vanno ad acquistare, riconoscere quali attrezzature sono consentite e quali no, orientarsi al meglio tra le proposte del mercato, essere a conoscenza della documentazione da richiedere e scegliere un’azienda come proprio partner commerciale. Senza considerare, inoltre, che alcune tecnologie oggi molto in voga possono causare danni anche gravi se non vengono rispettati criteri costruttivi o procedure specifiche d’utilizzo. È evidente, quindi, come l’informazione e la formazione siano fondamentali per la tutela degli operatori stessi oltre che dei clienti».

Eleonora D’Angelantonio

«Qualità, sicurezza e una comunicazione più trasparente nei confronti dell’utente finale sono questioni molto sentite nel settore – sottolinea Eleonora D’Angelantonio, responsabile interprovinciale Confartigianato Benessere -. Purtroppo, spesso i segnali che arrivano dal comparto dei produttori/distributori di apparecchiature per l’estetica professionale sono discordanti. Accanto ad aziende che seguono i dettami previsti dalle normative che fanno da guida e indirizzo al settore, esistono realtà che pubblicizzano e offrono apparecchiature con tecnologie e/o prestazioni che non trovano riscontro nelle schede tecnico-informative allegate al Decreto Interministeriale n. 206/2015. Ciò fa sì che gli operatori dell’estetica professionale (che sempre più costantemente si vedono sopraffatti dalla competitività garantita ad altri settori delle professioni sanitarie) rischino di adottare nei loro centri apparecchiature che non possono essere utilizzate, corredate da schede tecniche volutamente poco chiare, con tutte le relative conseguenze a livello civile, penale ed economico. Questo malcostume, che oltre a generare tali ripercussioni a carico dell’estetista crea rischi pesanti nei confronti della sicurezza del cliente, va stigmatizzato coralmente e devono essere sollecitati controlli e sanzioni adeguate».


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti