Dati incoraggianti, sul fronte della domanda di lavoro, quelli che emergono dal sistema informativo Excelsior. Per andare a sintesi, cresce la domanda di lavoro rispetto al mese scorso e a un anno fa. La bella stagione rinnova il bisogno di figure nel comparto Accoglienza mentre al Calzaturiero servono operai specializzati. In quello della Moda, in genere, si cercano addetti alle macchine.
«Dopo i risultati del 2022, che hanno superato quelli pre-pandemia, l’incoraggiante performance del turismo marchigiano alla prova di Pasqua 2023 e al netto del maltempo conferma il potenziale dei nostri territori e la necessità di personale del comparto accoglienza – il commento del presidente di Camera Marche Gino Sabatini – è un trend che si ripropone alle soglie della bella stagione ma che quest’anno risulta ancora più forte. Puntiamo sull’ospitalità, ma ricevere è un arte. C’è bisogno di professionalità e passione: molto si può fare in questo senso anche in collegamento tra istituzioni specie quelle scolastiche e della formazione tecnica specialistica. Si parla di Liceo del Made in Italy, parlerei anche di cultura dell’accoglienza (che riguarda tutte le figure della filiera turistica, dai cuochi agli albergatori) e della cura degli ospiti come pure dei luoghi e delle eccellenze che offriamo alla loro visita».
«Parlando di made in – prosegue Sabatini – credo sia importante evidenziare come le prossime previsioni occupazionali vedano l’entrata di figure del comparto moda: operai, artigiani, conduttori di macchine, di chi si prenda cura della realizzazione delle nostre produzioni di pregio, che ancora fanno marciare l’export, come pure delle mani degli uomini che sappiamo trattare la pelle ma anche condurre le macchine. E parlando di macchine, tema molto attuale in questi giorni, nelle Marche risultano di difficile reperimento anche tecnici in campo ingegneristico, informatici, telematici e delle telecomunicazioni. C’è bisogno di menti che sappiamo istruire le macchine».
Il mese di aprile, dunque, ha portato un nuovo incremento nelle previsioni di contratti di lavoro che le imprese hanno in programma di attivare nelle Marche. Secondo i dati del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere-Anpal le previsioni per la regione sono di 12.150 entrate di personale, con una crescita del 18,1% rispetto alle previsioni del mese di marzo scorso e di +31,6% rispetto al mese di aprile dello scorso anno. Riguardo al trimestre aprile-giugno le entrate programmate dalle imprese sarebbero 47.880 (+20,6% l’incremento tendenziale).
La crescita delle previsioni occupazionali delle imprese per il mese di aprile nel complesso del Paese è di +6,1% dal punto di vista congiunturale e del +20,6% rispetto ad aprile 2022.
Anche il mese di aprile, come già quello di marzo, evidenzia un andamento che riflette la stagionalità della domanda di lavoro delle imprese orientata in tale fase dell’anno alla crescita (nel quinquennio proposto in figura solo il 2020 smentisce tale regolarità per la grave situazione legata alla pandemia e alle relative contromisure), ponendosi inoltre su un livello maggiore di quelli degli anni precedenti.
La crescita delle previsioni di entrate di personale delle Marche del mese di aprile dal punto di vista congiunturale si conferma, come già a marzo, essere originata nel settore terziario, dato che sotto questo profilo l’industria con 3.840 entrate programmate appare in calo (-22,7% rispetto a marzo), in entrambe le sue componenti, manifattura e public utilities (3.280) da un lato e costruzioni dall’altro (560). Per il terziario invece le entrate previste, pari a 8.310, crescono in misura molto consistente essendo quasi tremila i contratti di lavoro in più rispetto a marzo nei programmi delle imprese (+56,2%), ed è sempre il settore turistico, come già emerso nelle previsioni per il mese di marzo, a trainare la crescita, con 3.990 entrate previste (+136,1% la crescita rispetto alle previsioni del mese precedente).
Rispetto ad aprile 2022, quindi su base annua, sia l’industria sia i servizi fanno rilevare previsioni di entrate in crescita, seppure con passo molto diverso. Essa si ferma a +13,6% per l’industria, per il calo atteso nelle costruzioni (-9,7%) che attenua la crescita delle attività manifatturiere e public utilities (+18,8%). Per i servizi la crescita tendenziale è molto intensa (+41,8%), grazie al trend favorevole di tutte le sue componenti, con un picco nel turismo (+73,5%), ma esteso anche al commercio (1.110 entrate programmate; +15,6%), ai servizi alle imprese (2.030; +27,7%) e ai servizi alle persone (1.180; +16,8%).
In crescita sotto entrambi i profili, congiunturale e tendenziale, sono tutte le cinque province marchigiane: Ancona ha entrate previste pari a 3.730 (+23,9% rispetto ad aprile 2022), per Pesaro-Urbino le entrate programmate sono 3.190 (+30,2% la crescita su base annua), mentre a Macerata i contratti di lavoro di cui le imprese hanno in programma l’attivazione sono 2.310 (+36,7%), in riferimento alla provincia di Ascoli Piceno le entrate previste ad aprile sono quindi 1.740 (+34,9%), per finire con quella di Fermo, le cui entrate sono 1.170 (+48,1%).
Le professioni più richieste in regione
Il borsino regionale delle professioni maggiormente richieste del mese di aprile vede svettare, per numerosità di contratti di cui si programma l’attivazione in regione, gli esercenti e addetti nelle attività di ristorazione, che sono ben 3.230 e che da soli valgono oltre un quarto (26,6%) delle entrate previste totali.
Molto distanziati sono quindi gli altri gruppi professionali compresi nei primi dieci del mese: per il personale non qualificato nei servizi di pulizia le entrate previste sono 980, seguono gli addetti alle vendite, con 660 entrate programmate e il personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci, con 500 entrate previste. Subito sotto la soglia delle 500 entrate previste si incontrano quindi i conduttori di veicoli a motore e a trazione animale (490), seguono gli addetti alla segreteria e agli affari generali, nonché gli operai specializzati della lavorazione del cuoio, delle pelli e delle calzature (entrambi i gruppi con 300 entrate previste ciascuno), gli operai addetti a macchinari dell’industria tessile e delle confezioni (270), i meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili (260) e infine gli operai addetti all’assemblaggio di prodotti industriali (250).
Molti dei gruppi indicati coincidono con quelli del mese precedente, anche se si riscontrano alcuni cambiamenti, in particolare con gli ingressi di alcuni gruppi del sistema-moda e l’uscita di alcuni dell’edilizia.
Marche: Lavoratori previsti in entrata per gruppo professionale – aprile 2023
Le difficoltà di reperimento
Nel mese di aprile si riduce in qualche misura, pur restando notevole, la difficoltà di reperimento che nelle Marche in media è pari a 45,7%, era 50,8% a marzo, ma resta più elevata rispetto a quella dell’aprile dello scorso anno (39,2%). La difficoltà di reperimento nelle Marche risulta lievemente superiore alla media nazionale (45,2%), anch’essa in diminuzione rispetto a marzo 2023 (47,4%), ma non rispetto ad aprile dello scorso anno (40,4%).
Quanto alle motivazioni identificate dalle imprese per la difficoltà di reperimento nelle Marche è sempre dominante la mancanza di candidati (30%), rispetto all’inadeguatezza della preparazione dei candidati stessi (11,6%).
Soffermandosi sui dieci gruppi professionali contraddistinti dalle maggiori difficoltà di reperimento, si osserva che sei appartengono al grande gruppo degli operai specializzati e conduttori di impianti e macchine (e cinque di essi coprono le posizioni con la difficoltà di reperimento più elevata), mentre quattro rientrano in quello dei dirigenti, professioni con elevata specializzazione e tecnici.
Sono difficili da reperire in più di quattro casi su cinque (84,8%) gli operai specializzati del tessile e dell’abbigliamento, seguiti da meccanici artigianali, montatori riparatori, manutentori di macchine (75,7%), operai specializzati della lavorazione del cuoio, delle pelli e delle calzature (75%), fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (70,9%) e operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (70,5%).
Nella seconda metà della classifica la difficoltà di reperimento scende sotto il 70%, pur restando indubbiamente notevole, e riguarda prevalentemente figure maggiormente qualificate quali i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (66,9%), i tecnici in campo ingegneristico (65,8%), i tecnici dei rapporti con i mercati (65,3%) i tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (63,3%) e con la stessa difficoltà di reperimento di questi ultimi anche gli operai specializzati addetti alle costruzioni e mantenimento di strutture edili, il sesto gruppo appartenente al macro-gruppo degli operai specializzati e conduttori di impianti e macchine.
Tutti questi gruppi con elevate difficoltà di reperimento non spiccano per la numerosità delle entrate previste, se presi singolarmente, infatti, ne contano tra 100 e 300 ciascuno; sono accomunati inoltre dal fatto che è sempre prevalentemente la mancanza di candidati a rendere difficile il loro reperimento, con l’unica eccezione dei tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni.
Le forme contrattuali
Delle 12.150 entrate programmate dalle imprese ad aprile nelle Marche il 21% sarà in forma contrattuale stabile, vale a dire con contratto a tempo indeterminato oppure di apprendistato. La quota si presenta un paio di punti percentuali maggiore rispetto a quella dell’aprile dello scorso anno.
In forme contrattuali alle dipendenze sarà l’83,4% delle entrate previste, mentre il 12,1% del personale sarà reperito mediante il lavoro in somministrazione. Modesta la quota delle altre forme contrattuali non alle dipendenze (4,0%) e solamente lo 0,5%, sulla base delle previsioni, sarà l’incidenza delle collaborazioni. Tra i settori di attività economica è possibile osservare che quello turistico si distingue per una quota molto elevata di entrate di personale alle dipendenze (98,6%), mentre l’incidenza minore si riscontra nelle industrie manifatturiere e public utilities (66,7%).
Nel dettaglio dei soli contratti alle dipendenze, la percentuale del contratto a tempo determinato si innalza al 70% (era il 67% lo scorso marzo), mentre la quota dei contratti a tempo indeterminato scende a 17%. Nella forma del contratto di apprendistato si dovrebbe concretizzare il 9% delle entrate alle dipendenze, mentre il 5% con altri contratti. Il settore dei servizi alle persone si conferma nuovamente come quello con la maggiore incidenza percentuale di contratto a tempo determinato (83%), seguito sempre dal turismo (76%) e dal commercio (71%).
Le opportunità per i giovani fino a 29 anni salgono al 32,4% di quelle totali del mese di aprile nelle Marche (la quota era il 31,9% nel marzo scorso e il 29,2% ad aprile del 2022).
I titoli di studio: nel mese di aprile, nelle Marche, per l’ 8,6% dei contratti di lavoro di cui è programmata l’attivazione le imprese richiedono il possesso di un titolo universitario. La quota dell’Istruzione Tecnologica Superiore si ferma allo 0,6%, mentre per il livello di istruzione secondario l’incidenza è pari al 28,3% delle entrate previste. Le figure professionali in possesso di qualifica/diploma professionale sono richieste in relazione al 17,7% dei contratti di lavoro di aprile, e, infine, per il gruppo cui non è richiesto alcun titolo di studio specifico la quota raggiunge il 44,7% dei contratti di lavoro programmati complessivamente.
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