di Pierpaolo Pierleoni
Gremita la sala del ristorante Il Gambero di Porto Sant’Elpidio, ieri pomeriggio alle 18 per l’incontro promosso da Confartigianato imprese Macerata Fermo Ascoli, con la partecipazione del governatore Francesco Acquaroli. “Visioni e prospettive per imprese e famiglie fermane”, il titolo della serata, che avrebbe dovuto svolgersi lo scorso settembre, ma è stata rinviata per i tragici eventi alluvionali nell’Anconetano.
«Stiamo affrontando i temi salienti che interessano cittadini ed imprese – osserva il direttore di Confartigianato, Giorgio Menichelli – Vogliamo valorizzare il territorio e favorire il dialogo con la Regione. I temi sono molti: una sanità che cambia, le infrastrutture stradali e ferroviarie, c’è una nuova visione di sviluppo, l’impresa ha bisogno di riferimenti istituzionali, siamo fiduciosi di risollevare questo territorio, vediamo ottimismo e voglia di fare e noi faremo la nostra parte con tutto l’impegno possibile».
A fare gli onori di casa il vicesindaco di Porto Sant’Elpidio Daniele Stacchietti: «Questo territorio attende risposte su molteplici criticità, dalle viabilità al turismo, fino alla sanità. C’è molto da fare». Il presidente interprovinciale di Confartigianato, Enzo Mengoni, auspica «una scossa. Spesso ho la sensazione che le Marche non siano diverse da un territorio a sè per l’isolamento a livello di infrastrutture che patiamo da tanti anni». Lorenzo Totò evidenzia, invece, l’importanza del tavolo della moda, «che ancora oggi, in questo distretto, garantisce il 45% dei posti di lavoro».
Il consigliere regionale e presidente della II Commissione, Andrea Putzu, sottolinea «l’attenzione e la presenza costante sul territorio del presidente Acquaroli. Proprio lui ha dato una spinta forte nel senso del dialogo e della collaborazione con le categorie ed il mondo del lavoro. In questo senso il tavolo della moda è l’espressione di uno spirito di squadra senza il quale sarebbe difficile affrontare le sfide che ci attendono».
Collaborazione è la parola d’ordine anche per il presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini. «La politica del dialogo e dell’inclusione tra tutte le associazioni di categoria, che abbiamo adottato come ente camerale, ci vede sulla stessa lunghezza d’onda della Regione. Insieme abbiamo lavorato a numerosi bandi, dai borghi alla transizione industriale. Abbiamo investito risorse importanti per far emergere le qualità del sistema calzaturiero sulla sostenibilità. Negli anni passati si è perso un legame con l’Europa che oggi si sta riallacciando, dai porti all’alta velocità fino alle rotte aeree. Pur nelle difficoltà, le nostre imprese in tutte le province fanno segnare un +20% sull’internazionalizzazione. Serve una spinta forte sulle infrastrutture, le Marche in passato hanno detto dei no, come quello alla terza corsia, che sono costati una barca di soldi e di cui paghiamo ancora il prezzo».
Tocca al presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli. Una riflessione a tutto tondo, la sua, sul lavoro svolto in questa prima metà di mandato, partendo dalla sanità. «Parlo di quest’argomento anche qui, ad un incontro col mondo delle imprese, perché è un tema cruciale ed ha risvolti sociali ed economici rilevanti. Investiamo in sanità l’83% del bilancio della Regione, siamo davanti ad una vera rivoluzione. Abbiamo vincoli dall’Europa ad oggi insuperabili. La sanità è sotto ricatto perché abbiamo un tetto di spesa che non ci consente di assumere e ci costringe ad acquistare prestazioni in regime di convenzione che ci costano di più. Bene ha fatto il Governo ad approvare un decreto che incrementa gli indennizzi ai medici della sanità pubblica e che stabilisce il divieto di tornare nel pubblico per i sanitari che passano al privato. Abbiamo una grande sfida: abbattere la mobilità passiva, che ci costa più di 40 milioni di euro l’anno, a cui si aggiunge tutto l’indotto economico di chi va ad effettuare prestazioni in altre Regioni. Gli studi affidati alle università ci dicono che dobbiamo potenziare soprattutto cardiologia ed ortopedia per ridurre la mobilità passiva».
Acquaroli indica poi le priorità in tema di viabilità. «Sono ottimista sulla Pedemontana, porteremo avanti la Monti-Mare da Amandola a Servigliano, ma anche la Mare-Monti, di cui alcuni lotti non sono ancora finanziati, ma siamo fiduciosi. La bretella che dall’uscita A14 di Civitanova porta verso Sant’Elpidio a Mare e Porto Sant’Elpidio è un’opera di importanza strategica, serve realizzare due viadotti e il forte incremento di costo delle materie prime impone ulteriori investimenti, ma ce la faremo».
Il governatore rivendica il lavoro svolto «sull’interporto, che quando siamo arrivati era praticamente fallito. Lo abbiamo salvato mettendoci 8 milioni di euro, oggi è entrato il più grande player al mondo nel campo della logistica che effettuerà il maggior investimento mai realizzato in Europa. L’aeroporto è in piena fase di rilancio, stiamo andando a gara per le rotte giornaliere su Milano, Roma e Napoli. Abbiamo Londra, abbiamo da poco inserito Parigi, lavoriamo per le rotte di Berlino e Francoforte, c’è entusiasmo».
Acquaroli invita a non indugiare più sull’ampliamento della A14. «Non si può continuare a discutere di arretramento, non possiamo essere titubanti un solo minuto, perché poi i giornali li leggono tutti e altri territori spingono per dirottare altrove gli investimenti. Società Autostrade prospetta due strade: allargamento in sede, ma servono 15 anni di lavori, oppure lasciare le due corsie attuali in direzione nord e realizzare una bretella verso sud a tre corsie. E’ il momento di decidere».
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