di Alessandro Luzi
Continua l’attività di ricerca attraverso il progetto “Fior di Loto” e a stretto giro verrà inaugurata la prima sede fermana di Amar Marche (Associazione dei Malati reumatici delle Marche) all’interno del presidio Inrca di Fermo. Sono le novità emerse durante l’incontro di questa mattina presso la sala riunioni dell’Istituto. Oltre al dottor Pietro Scendoni, reumatologo e responsabile dell’Unità Operativa Recupero Funzionale Reumatologia Inrca di Fermo, presente anche l’assessore alle Pari opportunità di Fermo, Micol Lanzidei: «Le donne vivono una quotidianità piena e intensa, però in questa rincorsa per arrivare dappertutto, spesso ci dimentichiamo di noi stesse. Il nostro corpo a volte ci manda dei segnali che non ascoltiamo. Perciò è importante sensibilizzare la cittadinanza proprio per limitare situazioni di questo tipo».
«Anche l’Inrca ha aderito alla giornata della prevenzione e l’ha declinata alle malattie reumatiche della donna – ha introdotto l’incontro, con queste parole, il dottor Pietro Scendoni – Nel nostro presidio questa attenzione è sempre stata messa in rilievo. La reumatologia è a Fermo ormai da trent’anni e approdai qui perché c’era il primo densitometro per la valutazione della qualità dell’osso. Dopodiché cominciai a espandere questo ramo della medicina che ora si è sviluppata con buone prospettive. Dobbiamo fare ancora grossi passi avanti per quanto riguarda la ricerca sui farmaci e sui percorsi terapeutici per le donne. Infatti le patologie reumatiche colpiscono soprattutto il genere femminile, parliamo in particolare dell’osteoporosi, delle malattie rare come Les e Sjogren e della fibromialgia. Anche per le artrosi, le artriti psoriasiche e reumatoidi c’è una leggera prevalenza di casi femminili».
Ecco allora l’importanza di attivare il progetto di ricerca “Fior di Loto”, unico in tutta Italia e condotto proprio all’Inrca di Fermo: «È stato introdotto nel 2015 – ha fatto sapere Scendoni – Ha degli obiettivi ambiziosi e abbiamo l’intenzione di esportarlo anche in altri centri italiani. È un metodo innovativo per valutare la qualità dell’osso e predire la possibilità di fratture vertebrali. Siamo a stretto contatto con l’Università di Camerino per analizzare matematicamente i dati. Li pubblicheremo a breve. Abbiamo studiato trecento donne ultracinquantenni del Fermano. Le abbiamo seguite e monitorate costantemente per cinque anni. Alla fine del percorso le convocheremo per illustrare loro i risultati».
Excursus sulla fibromialgia, patologia violenta, quindi da diagnosticare rapidamente: «Si manifesta con dei dolori al ginocchio, alla spalla, e che si estendono a tutto il corpo. Altri sintomi sono la stanchezza ed i disturbi del sonno. Si riesce a condurre una vita normale ma con una qualità scadente. Ne è affetto tra il 5% e l’8% delle donne. È la più diagnosticata e attualmente non abbiamo terapie efficaci. Anche qui stiamo portando avanti un metodo di ricerca attraverso l’ozonoterapia. Vogliamo dimostrare come possiamo intervenire per far fronte alla fibromialgia. Per prevenire l’insorgenza di tali malattie è sicuramente importante un’alimentazione corretta per tonificare la massa muscolare».
Presente in sala Silvia Quinzi, referente della sezione fermana di Amar Marche, che ha annunciato l’arrivo di una nuova sede all’interno dell’Inrca di Fermo, fondamentale per offrire attività di supporto a quanti sono affetti da malattie reumatiche: «L’associazione è stata introdotta a Fermo da un anno e mezzo. Non abbiamo mai avuto una sede fisica. Da oggi la direzione dell’Istituto ci ha offerto questa possibilità. Ciò consente di elargire qualsiasi informazione ai pazienti e rispondere alle loro domande. La nostra mission consiste anche nel sensibilizzare la cittadinanza su queste malattie in quanto, se diagnosticate in tempo, è possibile evitare l’insorgenza di complicazioni. La presidente è Stella Rosi e l’associazione è composta da pazienti, familiari, medici e infermieri».
(H)Open Week all’Inrca: giornate di prevenzione per la salute della donna
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