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Truffe telematiche nel Fermano: dagli IPhone alle bollette della luce, i carabinieri denunciano sette persone

FERMANO - «Si raccomanda ancora una volta - aggiungono i carabinieri - la massima attenzione soprattutto alle fasce più deboli della popolazione, l’Arma dei Carabinieri non richiede mai denaro per risolvere controversie, né tantomeno gli Uffici Postali. Nel dubbio è sempre necessario contattare i numeri di emergenza 112 e chiedere supporto ai Carabinieri o avvalersi dei numeri verdi ufficiali degli Istituti di credito di riferimento al fine di ottenere riscontri ufficiali»

di redazione CF

Lotta senza sosta, quella portata avanti dai carabinieri, contro le truffe, di ogni tipo. Nei giorni scorsi i militari del Comando provinciale dei Carabinieri di Fermo hanno intensificato l’attività di contrasto alle truffe, identificando e denunciando all’autorità giudiziaria numerosi truffatori telematici.

A Servigliano i carabinieri hanno individuato e denunciato un uomo di circa 40 anni della provincia di Monza Brianza che dal mese di giugno a quello di settembre dello scorso anno, fingendosi operatore di un’agenzia finanziaria, dopo aver pubblicizzato sui social dei prestiti a tassi d’interesse vantaggiosi, con il pretesto di dover prima attivare e poi sbloccare la pratica di un finanziamento, dell’importo di mille euro, in favore di  una donna di circa 70 anni di Monteleone di Fermo, le aveva fatto eseguire numerosi versamenti, per complessivi 8.000 euro, su una carta Postepay a lui riconducibile, per poi rendersi irreperibile.

A Montottone, invece, i militari della locale stazione Carabinieri hanno identificato e denunciato per truffa una giovane pakistana, senza fissa dimora. La ragazza, nel mese di ottobre dello scorso anno, con il pretesto di vendere on-line un telefono I-Phone ad uno studente del posto, si era fatta accreditare da quest’ultimo, tramite un conto corrente a lei riconducibile, la somma di circa 400 euro, per poi rendersi irreperibile. Analoga situazione a Montegiorgio dove i Carabinieri hanno identificato e denunciato per truffa un napoletano che, nel mese di gennaio, con il pretesto di vendere on-line un telefono I-Phone 11 ad un uomo di Fermo, si era fatto accreditare da quest’ultimo la somma di 200 euro, per poi rendersi irreperibile. Ancora un tentativo di truffa a Montegranaro dove i militari della locale Stazione hanno denunciato una donna padovana amministratrice di una società di servizi energetici. Tale società aveva fatto recapitare a un uomo del posto (che aveva poi formalizzato querela) quattro fatture per fornitura di energia elettrica in favore di altrettante unità immobiliari riconducibili all’uomo, senza che questi avesse mai stipulato alcun contratto telefonico con quella società. «In tal senso – puntualizzano i militari dell’Arma – si richiama l’attenzione alle continue telefonate operate da call center, che spesso, spacciandosi per fornitori ufficiali inducono ad effettuare dei cambi contrattuali senza rispettare le procedure previste e spesso frodando l’interlocutore».

Ancora truffe telematiche: a Fermo i militari della Stazione hanno identificato e denunciato un altro napoletano. I carabinieri dopo l’attenta analisi di documentazione bancaria e tabulati telefonici, hanno identificato l’uomo come colui che, dopo aver posto in vendita, mediante inserzione su una piattaforma digitale, una consolle per videogiochi “playstation 4”, per un valore di 140 euro, con artifici e raggiri ha indotto la vittima all’acquisto, richiedendo ed ottenendo l’accredito dell’intera somma tramite bonifico, senza di fatto inviare la merce e rendendosi poi irreperibile. Altra truffa a Porto San Giorgio, ai danni di un residente. Questa volta i Carabinieri, in sinergia con i colleghi di Torre del Greco (Na) e Terzigno (Na), attraverso accurata attività investigativa sono riusciti a identificare e denunciare per truffa e sostituzione di persona due pregiudicati campani. I due, dapprima fingendosi dipendenti di una banca, e successivamente riuscendo ad impossessarsi delle credenziali di accesso del conto corrente della vittima, hanno prelevato indebitamente una somma di denaro pari a 1.200 euro, utilizzandola, successivamente, per l’acquisto di criptovalute.

«Si raccomanda ancora una volta – aggiungono i carabinieri – la massima attenzione soprattutto alle fasce più deboli della popolazione, l’Arma dei Carabinieri non richiede mai denaro per risolvere controversie, né tantomeno gli Uffici Postali. Nel dubbio è sempre necessario contattare i numeri di emergenza 112 e chiedere supporto ai Carabinieri o, come nell’ultimo caso, avvalersi dei numeri verdi ufficiali degli Istituti di credito di riferimento al fine di ottenere riscontri ufficiali». 

 


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