Lunedì scorso ha preso vita il progetto denominato “L’Unitalsi chiama i giovani”, promosso, appunto, dall’associazione Unitalsi – sottosezione di Fermo che si snoderà lungo il mese di maggio.
«Grazie alla disponibilità della dirigente, la professoressa Cristina Corradini e dei professori di religione Giuseppe Lupoli e Mauro Stizza, diverse classi dell’istituto Carducci Galilei di Fermo hanno potuto incontrare giovani volontari, adulti, disabili che hanno raccontato cosa significa essere unitalsiani, ma prima di tutto raccontare cosa significa farsi vicini, qual è il significato della parola prossimità. Cosa significa camminare insieme anche – spiegano dall’Unitalsi fermana – senza l’uso delle gambe o riuscire a vivere e sentire il calore di un abbraccio anche senza avvinghiarsi fisicamente. I ragazzi hanno potuto intuire che tutti possono dare qualcosa e ricevere tanto, e non c’è nulla che possa davvero impedirlo. Sono piccoli miracoli possibili. E se poi i giovani avranno piacere, potranno farne esperienza».
«Ci sarà, a luglio, un pellegrinaggio a Lourdes con un pullman per poter vivere l’esperienza del pellegrinaggio, ci sono e saranno anche – aggiungono – tanti piccoli momenti sul territorio: una giornata al mare con ragazzi, persone disabili e molte altre occasioni. Ogni piccolo servizio sarà anche riconosciuto come credito formativo. La Presidente diocesana Unitalsi Fabiola Casturà ringrazia vivamente la dirigente Cristina Corradini, i professori Giuseppe Lupoli e Mauro Stizza che hanno reso possibile la realizzazione del progetto, come pure il Vicario della diocesi di Fermo, don Giordano Trapasso, tutti i membri del Consiglio e i soci che hanno contribuito o che contribuiranno con le loro testimonianze».
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