“Semi di legalità”. Grande emozione nel doppio momento dedicato alla cittadinanza attiva, quello organizzato il 12 maggio scorso dall’amministrazione comunale di Grottazzolina, con l’assessorato alla Cultura e alle Politiche Giovanili, con il movimento delle Agende Rosse, la Consulta Giovanile, l’Azione Cattolica e la Pro Loco.
«L’obiettivo di questo grande progetto, iniziato tre anni fa – ricorda il sindaco Alberto Antognozzi – era mettere al centro i giovani e loro sono stati i protagonisti di un confronto franco e ricco di spunti su temi forti, ancora oggi troppo poco conosciuti: la lotta alle mafie e ad ogni forma di mentalità mafiosa, la ricerca della verità sulla strage di via d’Amelio e i segreti della trattativa Stato – mafia».
«Il primo evento – si legge nella nota del Comune – è stato l’incontro di venerdì 12 maggio al “John Lennon”. Dopo l’introduzione del sindaco Alberto Antognozzi e del vicesindaco e assessore alla Cultura e alle Politiche Giovanili, Giorgio Litantrace, sono intervenuti in collegamento Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo e, in presenza, Angelo Garavaglia Fragetta del direttivo del Movimento delle Agende Rosse, Roberta Gatani, nipote di Paolo Borsellino e responsabile della casa di Paolo, Rosanna Melilli, coordinatrice Agende Rosse “Paolo Borsellino” di Palermo e Christina Pacella, coordinatrice Agende Rosse del Fermano che ha moderato gli interventi. Graditissima poi la sorpresa dell’audio inviato dal magistrato antimafia Antonino Di Matteo in risposta alle domande della Consulta Giovanile».
«La seconda tappa del progetto “Semi di Legalità” – aggiungono dall’ente – è stata poi la suggestiva cerimonia di intitolazione dei giardini pubblici di piazza Bolzetta alla memoria dei giudici Falcone e Borsellino. L’incontro è stato coordinato dal vicesindaco Giorgio Litantrace ed ha visto l’introduzione del sindaco, Alberto Antognozzi ed i saluti istituzionali del prefetto di Fermo, Michele Rocchegiani, e del consigliere regionale Andrea Putzu. Presenti anche i vertici locali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Sono intervenuti i membri del Movimento delle Agende Rosse, Roberta Gatani, Rosanna Melilli, Angelo Garavaglia Fragetta, Christina Pacella. Anche in questo caso i giovani, ed addirittura i giovanissimi e i bambini sono stati i protagonisti».
I giovani e giovanissimi dell’Azione Cattolica, Michela Fiori e Riccardo Rongoni, hanno letto rispettivamente l’ultima lettera di Paolo Borsellino, scritta proprio la mattina del 19 luglio 1992, e il discorso in commemorazione di Giovanni Falcone tenuto da Borsellino il 23 giugno del 1992. Sono intervenuti quindi con delle riflessioni personali rappresentanti della Scuola secondaria Pupilli, Sofia Mercanti, anche in veste di presidente della Consulta delle Scuole di Grottazzolina, e Riccardo Pazzi. Quindi proprio presidente e vice della Consulta delle Scuole, Sofia e Lucrezia Achilli, hanno scoperto la targa che era avvolta dal tricolore e mostrato insieme al sindaco la nuova intitolazione dei giardini.
La cerimonia è proseguita con l’inno nazionale eseguito dal Corpo bandistico “Francesco Graziani” di Grottazzolina e poi con la presentazione dell’ulivo, simbolo di pace e legalità che riprende il modello dell’ulivo, originario della Terrasanta, che è stato posto in via D’Amelia, nel punto esatto della strage. I giovanissimi dell’Azione Cattolica hanno quindi posizionato sui rami i loro bigliettini con pensieri dedicati a tutti coloro che hanno lottato e lottano contro ogni forma di criminalità organizzata, a difesa della legalità. Quindi il toccante momento finale con l’intervento dei rappresentanti del Movimento delle Agende Rosse e con la lettura da parte di Roberta Gatani, nipote di Paolo Borsellino, della poesia “Giudice Paolo”, scritta da Marilena Monti e recitata ogni anno nella manifestazione del 19 luglio in via d’Amelio.
«Grazie a tutti coloro che – conclude il sindaco – si sono impegnati nell’organizzazione, ai relatori, ai giovani che hanno accolto l’invito e a tutti i partecipanti. Continuiamo insieme nel cammino della cittadinanza attiva».
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