di Matteo Malaspina
Quella che era stata una promessa dell’assessore regionale Saltamartini, ovvero l’emodinamica, è diventata realtà, con il taglio del nastro questa mattina all’ospedale Murri di Fermo. Un risultato importante per la provincia, raggiunto grazie al lavoro e alla determinazione del commissario Ast di Fermo, Roberto Grinta che nel suo discorso ci ha tenuto a ringraziare tutti i direttori sanitari, i medici e la Regione per quello che ha definito «non un punto di arrivo ma un punto di partenza».
«La cardiologia interventistica a Fermo era importante e fondamentale per il territorio e dovevamo farla per una serie di indicatori che non erano parametrati a livello regionale e nazionale. Un fabbisogno che abbiamo soddisfatto grazie alla rete tempo-dipendente che si è creata tra Fermo, Macerata e Ascoli – spiega Grinta -. Un grazie a tutti i professionisti che, insieme, hanno condiviso il protocollo e hanno prodotto il risultato. È un bell’esempio del fatto che facendo rete si ottengono grandi cose e si migliora in efficienza ed efficacia. Prima di andare a creare lo strumento, era importante aver creato questa sinergia tra i territori delle Marche Sud».
Un percorso a tappe, iniziato con la crescita della cardiologia di base che, prima dell’era Grinta, «aveva un indice di mortalità per infarto del miocardio al 14,7% (la più alta delle Marche e d’Italia) e che ora è rientrata nei parametri previsti (7,8%). Ora al Murri ci sono i migliori professionisti – assicura il commissario – e si è arrivati a fare oltre 220 pace-maker, una serie di interventi e due collegamenti diretti con la cardiochirurgia di Torrette grazie alla presenza di software avanzati che solo Fermo e Ancona possono permettersi».
Riguardo alla sala angiografica, all’interno è possibile fare attività emodinamica, elettrofisiologia e radiologia interventistica che sarà disponibile dal mese prossimo. Attiva da due giorni, vi sono stati trattati i primi otto pazienti e, da giugno, ci saranno due sedute settimanali. Tutto questo è possibile grazie anche all’insegnamento di due professionisti che in questo periodo stanno formando i medici e gli infermieri: il dottor Salvatore Alborino (direttore radiologia interventistica a Macerata) e il dottor Gabriele Gabrielli (direttore emodinamica Inrca).
«Professionisti con esperienza pluriventennale perché la sicurezza del paziente è sopra ogni cosa ed è necessario avere medici estremamente bravi – dice il primario del reparto di cardiologia del Murri, Maria Vittoria Paci – Le competenze devono essere acquisite nel tempo e ci vuole molta calma. Non si può pensare che le persone vengano formate in poco tempo. La formazione va fatta quando c’è un bacino ampio di patologie su cui ci si può misurare. Dobbiamo pensare di creare una rete dove è il professionista a muoversi e non il paziente. Siamo in un territorio che ha avuto, fino a poco tempo fa, un vuoto di risposte ma ora dobbiamo dire che noi ci siamo e possiamo dare dei servizi importanti. Avere l’emodinamica a Fermo è importantissimo per la crescita dei nostri ragazzi: vedere un esame di interventistica complessa porta cultura».
Altro tema su cui la dottoressa Paci si sofferma è quello della prevenzione e di come un paziente deve muoversi all’insorgere di un infarto. «La cardiologia è prevenzione, comunicazione alla popolazione e consapevolezza della patologia. Dobbiamo iniziare con campagne educative perché arrivare a curare persone nella fase acuta è un fallimento – continua – Educhiamo le persone anche a capire di non andare con i propri mezzi al Pronto soccorso ma chiamare il 118 e mettere in moto la macchina del soccorso».
Oltre al gotha della sanità fermana erano presenti anche le istituzioni, da quelle militari a quelle politiche. «Ringrazio il dottor Grinta per il risultato ottenuto ma è un punto di partenza. Per far sì che il personale non venga sottratto ad altri servizi, è bene che ci siano delle risorse per fare arrivare a Fermo il personale extra che serve per avere servizi ulteriori ben funzionanti» dice il primo cittadino di Fermo, Paolo Calcinaro.
I consiglieri regionali Andrea Putzu e Marco Marinangeli invece esprimono soddisfazione per questo traguardo e pongono l’accento su come la Regione si sta adoperando per riorganizzare al meglio la sanità: «Stiamo facendo delle scelte legislative, organizzative e gestionali che il cittadino, per ora, non riesce a comprendere. Speriamo di essere in grado di migliorare la sanità in questa regione».
La chiusura la fa nuovamente il commissario Grinta che lancia uno slogan: «Abbiamo fiducia nei nostri professionisti e nelle tecnologie: non andiamo a farci curare in altre regioni perché nella nostra possiamo starci».
«Ancora una volta la filiera di governo Lega dimostra che #dalleparoleaifatti non è uno slogan ma un metodo di lavoro». Lo rimarcano, con una nota congiunta, il commissario regionale Mauro Lucentini, il vicepresidente e assessore Filippo Saltamartini e il consigliere regionale Marco Marinangeli che hanno portato avanti «un intenso lavoro di squadra per consegnare alla città e a tutto il territorio fermano un servizio atteso da decenni».
«Siamo orgogliosi di aver mantenuto la promessa espressa nel programma elettorale. Non solo il reparto di emodinamica contribuirà a ridurre l’incidenza della mobilità passiva del territorio, ma costituirà un punto di riferimento ad ampio spettro – dichiarano all’unisono Lucentini, Saltamartini e Marinangeli nel giorno dell’inaugurazione del reparto – Dopo anni e anni di promesse della sinistra, la giunta regionale di centrodestra con l’assessorato alla Sanità a guida Lega già a metà mandato ha onorato il suo impegno nei confronti dei cittadini e contribuito a rendere il presidio fermano fulcro di un progetto articolato che vede coinvolte équipes cardiologiche di presidi limitrofi in un’ottica di interscambio funzionale e di ulteriore qualificazione della risposta alla domanda di salute del territorio».
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