di Giorgio Fedeli
«Innanzitutto devo ringraziare la giunta con in testa il governatore Francesco Acquaroli e l’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini per la nomina su cui, però, mi corre l’obbligo di puntualizzare che non ho ancora in mano nulla di ufficiale. Certo, non appena la nomina arriverà ufficialmente, subito al lavoro perché i nostri azionisti sono i pazienti e a loro dobbiamo tutte le risposte». A parlare è Gilberto Gentili che oggi pomeriggio è stato nominato, dall’amministrazione regionale, direttore dell’Ast di Fermo raccogliendo di fatto il testimone dall’ormai ex commissario Ast Roberto Grinta alla guida della sanità fermana.
Gentili, originario di Fossombrone, vanta un lungo curriculum fatto di incarichi apicali un pò in tutte le Marche, e anche fuori regione. E’ stato commissario straordinario dell’azienda sanitaria di Ascoli nel 2008, direttore sanitario aziendale ad Ancona, direttore generale ad Alessandria, direttore di distretto a Fabriano, direttore generale a Perugia, commissario straordinario a Crotone e a Perugia. Dal 30 gennaio era commissario straordinario all’Ast di Pesaro.
E ora è pronto a fare la valigia direzione Fermo. Anzi a sentirlo parlare sembra proprio che la valigia sia già pronta. E carica di idee e voglia di fare: «Ho transitato per tanti lidi delle Marche ma Fermo mi mancava. Da ultimo Pesaro, come commissario, ma essendo io proprio del Pesarese ho ritenuto opportuno chiedere un trasferimento. È arrivata questa nomina e sono felicissimo. Spero di poter incontrare il prima possibile le autorità e le istituzioni del Fermano. Mi auguro di poter fare un buon lavoro soprattutto per il bene dei cittadini. Non bisogna mai dimenticare infatti che i nostri principali punti di riferimento, i nostri azionisti, sono i malati. Il Fermano è un territorio relativamente piccolo ma vanta ottimi professionisti e due buoni ospedali. E proprio con loro, con i professionisti, conto di avviare da subito il lavoro».
Quali priorità per il nuovo direttore? «Innanzitutto contatterò il mio predecessore Roberto Grinta per capire quali sono le partite attualmente aperte. Certo tutti soffriamo il problema diffuso della carenza di medici e infermieri. Questo gap condiziona l’erogazione dei servizi e anche le liste di attesa. Al riguardo farò una rapida analisi per conoscere lo stato di salute del Fermano che avrà due ospedali di alta qualità. Mi riferisco ovviamente a quello di Amandola e a quello di Campiglione di Fermo. Il passaggio dall’attuale Murri al nuovo nosocomio sarà epocale. Sarà una struttura modernissima. E questo implica che anche i tempi di intervento, in futuro, potranno essere molto più rapidi rispetto a molti attuali ospedali nei quali anche per cambiare una canalina bisogna chiedere l’autorizzazione alla Soprintendenza. Tempi e attese che non possiamo permetterci. Nel valutare eventuali investimenti a breve termine sul Murri non potremo non considerare l’avvio del nuovo nosocomio. Quindi non saranno ovviamente eccessivi».
Ci sarà da gestire anche la fase critica del trasferimento, quella dello switch off tra il Murri, appunto, e il nuovo ospedale: «Dovremo gestirla nella maniera più attenta e responsabile anche perché in quel periodo non potremo dire ai fermani di non ammalarsi. Conto di procedere in tempi brevi anche con le nomine del direttore sanitario e di quello amministrativo».
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