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Lo stato di salute dei partiti del Fermano. Fratelli d’Italia con il vento in poppa; il centrosinistra dov’è?

POLITICA - Mentre l'astensionismo dilaga in tutta la Provincia, Fdi continua a crescere. Lega e Fi soffrono il primato del partito a guida Meloni. Il Pd perde l'ennesima roccaforte e sprofonda in una crisi di identità. I Giovani Democratici riusciranno a portare aria fresca o subiranno le frizioni tra veterani? Il M5S è sparito dai radar. Al netto dei trend elettorali, urge riconquistare il peso politico e l'elettorato

 

di Alessandro Luzi

Quando andiamo in viaggio siamo soliti scattare delle fotografie ai luoghi più suggestivi, ai monumenti più prestigiosi, alle opere d’arte più affascinanti. Utilizziamo le foto anche per immortalare un istante intriso di piacevoli emozioni. Negli ultimi anni attraverso i social si è diffusa l’usanza di immortalare i piatti che più ci solleticano l’appetito. Dopo qualche anno, ripercorrendo la galleria del nostro smartphone o guardando il nostro album dei ricordi, ci accorgiamo di come quei luoghi sono cambiati dalla volta in cui li abbiamo visitati. Lo stesso accade a noi o alle persone ritratte. Un’acconciatura differente, i bambini ancora piccoli, qualche ruga in meno, qualche capello in più. Una foto è in grado di certificare con esattezza come eravamo noi, com’erano i nostri parenti, i nostri amici, com’era quel panorama che ci piaceva così tanto. Ognuna, dunque, diventa lo scrigno della nostra memoria. Ecco allora perché sono così importanti. Così come nella nostra quotidianità, le foto costituiscono uno strumento molto rilevante anche in politica: certificano come sta mutando la costellazione partitica e quali direzioni sta imboccando la democrazia. Queste vengono scattate ogni cinque anni (salvo imprevisti) e non sono altro che le elezioni.

Fratelli d’Italia – Per quanto riguarda il Fermano, dopo le tornate elettorali di Porto Sant’Elpidio, Montegiorgio, Porto San Giorgio e Sant’Elpidio a Mare (questi ultimi due lo scorso anno) in primo piano troviamo Fratelli d’Italia. Infatti nonostante non avesse presentato un proprio candidato sindaco, a Porto Sant’Elpidio ha raggiunto quota 19,35%. Addirittura ha superato la lista civica del sindaco Massimiliano Ciarpella, ferma al 14,46%. Nella nostra provincia il partito guidato da Giorgia Meloni rispecchia il trend nazionale e gode di ottima salute. Nella tornata elettorale del 2018 aveva raccolto appena il 5.90% (660 voti) e nella coalizione a sostegno dell’allora candidato sindaco Giorgio Marcotulli seguiva la Lega (10,76%) e Laboratorio Civico Blu (6,74%). L’ottimo risultato di quest’anno non era affatto scontato vista la spaccatura del centrodestra. Vuoi per l’intuizione del consigliere regionale Andrea Putzu di sostenere il civico Ciarpella, vuoi per l’exploit del partito in Italia, Fdi ha ottenuto un risultato eccellente. Il successo scavalca anche i confini cittadini. Infatti lo scorso anno ha ottenuto il 13,97% a Sant’Elpidio a Mare e, insieme alla Lega (confluiti nella stessa lista “Insieme”), ha accompagnato in modo consistente Valerio Vesprini alla poltrona di primo cittadino (senza il simbolo ufficiale ma una scelta diversa difficilmente avrebbe inciso sull’elettorato). Ora, visti i repentini mutamenti dello scenario partitico degli ultimi anni, Fdi riuscirà a mantenere il proprio bacino elettorale? Tre sono i fattori determinanti: la capacità di far fronte alle criticità attuali e future, la fedeltà alle promesse annunciate durante la campagna elettorale, mantenere inalterata la credibilità dei protagonisti e evitare le spaccature nelle coalizioni. A proposito, i risultati dimostrano che dove il centrodestra è diviso qualcuno (o tutti nel peggiore dei casi) siede all’opposizione. Allora, come ricucire gli strappi? Inoltre, considerato il vento in poppa, riuscirà Fdi a dare rappresentanza al Fermano?

Lega e Forza Italia – Certo è che questa crescita esponenziale di Fdi ha spostato gli equilibri all’interno del centrodestra. Più che guadagnare consenso al di fuori dello schieramento, ha sottratto voti agli altri partiti (soprattutto alla Lega). Dal 2018 ad oggi il Carroccio ha subìto un rapido declino e le ripercussioni sulla politica locale sono state evidenti. È evidente che qualcosa non funziona e qualche meccanismo si è incrinato. A Porto Sant’Elpidio Lega e Forza Italia si sono allontanate da Fdi e hanno raccolto rispettivamente un misero 3,03% e 5,17%.

Un trend che rispecchia il dato delle amministrative del 25 settembre 2022. Anche il favorito Mauro Lucentini era rimasto a bocca asciutta. L’unica nota positiva per Forza Italia era arrivata a Sant’Elpidio a Mare nelle comunali del giugno 2022, dove la lista “Per Sem con Pignotti Sindaco” guidata da Roberto Greci, aveva ottenuto il 10,98% rispetto al 6,59% del 2017. Insomma, il centrodestra è fortemente a trazione Fdi e correre separati non è un’idea lungimirante. Anche nel Fermano si conferma di gran lunga come prima forza di centrodestra e ha la forza di correre da solo accanto alle liste civiche. Lo stesso non si può dire per Lega e Fi. Come dimostrano i dati, se si allontanano dal partito di Giorgia Meloni la sconfitta è quasi assicurata.

Partito Democratico – Le fotografie dei brindisi post vittoria elettorale del 2017 e 2018 sono sempre più sbiadite e rovinate dal tempo. I risultati parlano chiaro: tra il 2022 e il 2023 il Pd ha perso le roccaforti di Sant’Elpidio a Mare e Porto Sant’Elpidio. Pur non essendo una città marcatamente di centrosinistra, dopo i dieci anni del governo Loira, i dem hanno capitolato rovinosamente anche a Porto San Giorgio fermandosi al 18,20%, contro i 25,50% del 2017. Guardando fuori Provincia, è eclatante la sconfitta storica ad Ancona. Resiste soltanto a Monterubbiano con la sindaca Meri Marziali, candidatasi comunque come civica ma nome di punta dei dem nel Fermano. Per il Pd l’unica nota positiva rimane Porto Sant’Elpidio dove, nonostante la sconfitta, si conferma il primo partito con il 20,34%. Di fatto dal 2018 hanno perso circa il 3%. Hanno retto l’urto ma non basta. Anche perché nelle precedenti amministrative a fare la differenza era stato Nazareno Franchellucci con 5.262 preferenze rispetto alle 4.762 delle liste a suo sostegno. A Sant’Elpidio a Mare i dem non sono riusciti a traghettare Fabiano Alessandrini al ballottaggio. Nel 2020 a Fermo hanno ottenuto l’8,17% rispetto al 13,77% del 2015. È proprio nel centrosinistra dove l’astensionismo incide di più.

Il centrodestra spadroneggia ma l’aumento di consensi non coincide con l’emorragia di voti dell’area progressista. Allora in casa dem urge interrogarsi su come riguadagnare la fiducia del proprio bacino elettorale. Il Pd al momento è un partito a cui manca la forza di organizzare una visione politica, strutturare un programma e scegliere i rappresentanti per attuarlo. Andare avanti per slogan non basta. Il green, i diritti civili, l’ambientalismo, sono tutti termini vuoti senza delle azioni concrete e organizzate. Per non parlare della scomparsa dai programmi elettorali dei temi tanto cari alla sinistra come i diritti sociali e il lavoro. Inoltre le spaccature interne di certo non giovano all’azione politica. In casa dem sembra esserci un cambio di guardia. I Giovani Democratici sono sempre più attivi. A Porto Sant’Elpidio hanno riscosso un discreto successo elettorale e sembrano entrare abbastanza rapidamente nella scena politica. Vedremo se saranno in grado di apportare una ventata d’aria fresca o se subiranno le pressioni e le frizioni interne dei veterani. In questo scenario, le elezioni a Fermo del 2025 diventano un banco di prova importante per verificare lo stato di salute del partito. Non sono escluse spaccature nel centrodestra, invece il centrosinistra potrebbe presentarsi unito reintroducendo la lista “La città che vogliamo” con al timone Francesco Trasatti. Certo, siamo nel campo delle ipotesi. Tuttavia sarà un test per capire anche se Fratelli d’Italia continuerà la sua scalata e come si muoveranno Lega e Forza Italia.

 

Movimento 5 Stelle – Intanto nella costellazione partitica fermana il Movimento 5 Stelle è sparito dai radar. Nel 2017 e 2018 si era affacciato timidamente dall’uscio ma è sembrato non esserci spazio a sufficienza. Indipendentemente dal trend nazionale, nel territorio provinciale non hanno mai sfondato. Eppure quando si trattava di eleggere il parlamento hanno ottenuto le percentuali in linea con l’andamento generale. Ciò lascia dedurre che i candidati non hanno convinto l’elettorato e negli ultimi due anni sembra che il M5S abbia alzato bandiera bianca.

Considerata la velocità con cui muta il panorama dei partiti, questa fotografia rischia di ingiallire in fretta. Al momento il malcontento nei confronti della classe politica è generalizzato, infatti l’astensionismo è in rapida crescita. Al netto di tutti i movimenti all’interno delle sedi di partito, il divario tra la politica e i cittadini è sempre più ampio. Promesse non mantenute, giochi di palazzo incomprensibili, programmi elettorali fotocopia, scarsa incisione sul piano economico e sociale demotivano l’elettorato. Nonostante Fdi viaggi col vento in poppa e riesca a trascinare i suoi alleati, il Fermano ha uno scarso peso politico. Non dimentichiamoci che non siamo riusciti a spingere un assessore nella giunta regionale e non è stato eletto nessun rappresentante in Parlamento (l’unico è il senatore Francesco Verducci eletto in Piemonte). Al di là dei programmi, i partiti devono tornare a parlare ai cittadini e dare risposte concrete alle criticità attuali. E se “la libertà è partecipazione” allora ci auguriamo che nel prossimo set fotografico partecipino più elettori.


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