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Potes estive, per il Fermano nessun infermiere negli equipaggi. Scattano interrogativi e paragoni con le Marche nord

SANITA' - A differenza di Pesaro, Ancona e Macerata, il Fermano (come l'Ascolano) avrà solo equipaggi Msb (autista soccorritore e soccorritore). Nessuna Msi (autista-soccorritore ed infermiere). Dunque la stagione estiva 2023 non riserverà grosse sorprese o novità per il Fermano. E l'annuncio della Regione sul piano Potes ha inevitabilmente smosso le acque generando giocoforza interrogativi e soprattutto paragoni e comparazioni con altri territori

di Giorgio Fedeli

Sarà vera Potes? Ai posteri l’ardua sentenza. Anzi no, questa volta non serve scomodare Manzoni per avere una risposta. In questi giorni, infatti, sta facendo discutere e sta sollevando non pochi interrogativi, soprattutto tra il personale sanitario, ossia gli addetti ai lavori, la notizia della programmazione regionale di otto Potes, ossia postazioni territoriali dell’emergenza sanitaria, sul territorio marchigiano per il periodo estivo.

Perché fa discutere? Semplice: perché balza all’occhio la differenza tra le Marche nord e le Marche sud. Ci risiamo verrebbe da dire. Le Marche “sporche” ancora una volta penalizzate rispetto alle “pulite”. E tutto ruota intorno alla composizione degli equipaggi di quelle Potes.

Le Potes turistiche verranno così distribuite: una per la Ast di Pesaro-Urbino di tipo autista-soccorritore ed infermiere (Msi) nel territorio di Gabicce Mare con copertura diurna e serale (fasce orarie 8-14 e 18-24) tra il 15 giugno e il 15 settembre 2023, due per la Ast Ancona: una di tipo Msi con copertura 10-18 nel territorio di Numana-Sirolo, e una di tipo autista-soccorritore e soccorritore (Msb) con copertura notturna (fascia oraria 20 – 8) nel territorio di Senigallia, entrambe dal 1 luglio al 3 settembre e nel fine settimana del 9–10 settembre, una per la Ast Macerata: si tratta di una Msi per Porto Potenza Picena, nella fascia oraria 10-18, dal 1 luglio al 3 settembre e nel fine settimana del 9 – 10 settembre, due per la Ast di Fermo: una Msb tra le 10 e le 18 nel territorio di Porto Sant’Elpidio e una Msb dalle 10 alle 18 nel territorio di Porto San Giorgio nel periodo dal primo luglio al 3 settembre 2023 e nel fine settimana del 9–10 settembre. E infine due per la Ast di Ascoli Piceno una Msb con copertura nella fascia oraria 10-18 nel territorio di Grottammare; una Msb con copertura 10-18 nel territorio di Cupra Marittima, con la copertura dei costi che rientra nei budget assegnati alle Ast.

Ora attenzione agli acronimi e agli equipaggi, in particolare dove sono presenti gli infermieri e dove no. Pesaro-Urbino avrà una Msi. Idem Ancona. E così pure il Maceratese, a Porto Potenza Picena. Nessun infermiere per il Fermano e l’Ascolano che, invece, avranno delle Msb. Insomma per le Marche del sud nessun sanitario, solo personale laico. Fermi tutti, nulla da dire sulla professionalità, sulla dedizione, sulla disponibilità dei tanti volontari delle pubbliche assistenze che quotidianamente si spendono per il bene e la sicurezza della collettività. Anzi, diciamola tutta, sono proprio loro uno dei più importanti pilastri della sanità. Ma a voler fare le pulci alla mappatura regionale delle Potes le differenze tra territori sono lapalissiane. Eppure di infermieri disponibili a prestare un simile servizio, seppur nelle more di un gap di personale che investe tutto il territorio nazionale, ce ne sarebbero sia nel Fermano che nell’Ascolano. Perché dunque nessun infermiere per le Marche sud? Perché nemmeno un’ambulanza con infermiere a Cupra, in un punto almeno baricentrico tra le due province?

Un passo indietro. Perché sarebbe importante avere un infermiere nell’equipaggio? Beh basti dire che l’infermiere è un sanitario mentre il volontario è un laico. L’infermiere, sulla base di specifici protocolli, può somministrare, tanto per fare degli esempi, un farmaco salvavita su un paziente in arresto cardiaco, può decidere un trasferimento d’urgenza nell’ospedale più vicino o più indicato per quella specifica patologia. Il soccorritore laico invece, oltre ad avere tutele ben diverse, può occuparsi di un primo soccorso e del trasporto del paziente.

«L’Agenzia Regionale Sanitaria (Ars) ha richiesto alle Ast di rappresentare le esigenze di Potes aggiuntive per la stagione estiva per garantire soccorsi appropriati e tempestivi potenziando il sistema di emergenza territoriale: quelle attivate saranno dunque otto» ha avuto modo di spiegare l’assessore regionale alla sanità, Filippo Saltamartini.

Giovi, però, ricordare che il Fermano già da circa 10 anni gode di una presenza ad hoc di mezzi di soccorso extra sulla costa nel periodo estivo. Grazie alla disponibilità ad esempio della croce azzurra di Porto San Giorgio e della croce verde di Porto Sant’Elpidio, il litorale d’estate ha un’ambulanza specifica per i soccorsi e le emergenze. Dunque la stagione estiva 2023 non riserverà grosse sorprese o novità per il Fermano. E l’annuncio della Regione sul piano Potes ha inevitabilmente smosso le acque generando giocoforza interrogativi e soprattutto paragoni e comparazioni con altri territori.

 


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