di Giorgio Fedeli
AAA forze dell’ordine cercasi disperatamente. Più che un annuncio queste poche parole nel Fermano hanno ormai assunto la connotazione di un grido disperato di aiuto, un appello accorato rivolto a chi, ai piani alti, gestisce la ripartizione territoriale di agenti di polizia e carabinieri.
Questa volta partiamo da un fatto specifico anche se, dopo le segnalazioni e le denunce arrivate dai sindacati delle divise, non servirebbe ormai più nemmeno richiamare questo o quell’episodio.
Ebbene ieri notte a Campiglione di Fermo si è verificato un incidente stradale. Nulla di grave per gli automobilisti nonostante si sia trattato di un frontale. Ma al netto della cronaca, non è sfuggito il fatto che a rilevare il sinistro stradale sia dovuta intervenire una pattuglia della polizia stradale addirittura di Ascoli Piceno. E non è certo la prima volta che nel Fermano debbano arrivare agenti addirittura da fuori provincia.
Perché? Semplice: la polizia stradale di Fermo soffre ormai da troppo tempo una carenza di personale che a questo punto definire cronica è quasi pleonastico. Il gap di agenti ha creato un sentimento di sconforto e indignazione “a cascata”. Sì perché spesso e volentieri in assenza di pattuglie della Stradale, sono chiamati a intervenire i carabinieri del Radiomobile. E non capita di rado vedere anche delle Volanti della questura presidiare il luogo del sinistro in attesa dei colleghi “con gli stivali”. E se la polizia piange i carabinieri non hanno troppi motivi per sorridere. Anche tra le file dell’Arma si registra un gap di qualche decina di carabinieri sul totale dei militari di stanza nel nostro territorio provinciale.
Snoccioliamo allora qualche numero: la polizia stradale di Fermo oggi può contare su soli 23 agenti quando invece a pieno organico dovrebbero esserne 44. La sottosezione di Amandola (anche questa spesso chiamata a intervenire addirittura sulla costa) ne ha 7 su 13. E se la polizia stradale piange, la questura, seppur in quota minore, non può dirsi totalmente al completo. Manca una decina di poliziotti per arrivare ad un organico accettabile. Dei giorni scorsi la notizia dell’assegnazione al Fermano di soli 6 nuovi agenti (tre in Questura e tre per la Polstrada). Per chiudere il cerchio, la sottosezione autostradale della polizia stradale conta su 37 agenti quando il pieno organico ne prevede 55. E questi numeri vanno rapportati anche ai prossimi pensionamenti, alcuni imminenti.
Una questione che va avanti da anni, praticamente da quando l’allora ministro degli Interni, Matteo Salvini, nel luglio del 2018, ha inaugurato la questura di Fermo e il comando di polizia stradale. Ma oggi queste carenze assumono una rilevanza ancor maggiore perché si è ormai prossimi alla stagione estiva. Infatti si sa che con l’estate la costa si riempie di ragazzi e di presenze turistiche. Tutti, residenti e non, giovani e meno giovani, hanno il sacrosanto diritto di godere della vigilanza delle forze dell’ordine. Ma considerando il presumibile aumento di richieste di intervento, vuoi per fatti di microcriminalità vuoi per questioni di malamovida o di reati predatori, senza un cospicuo innesto di personale, è davvero difficile pensare che i servizi di controllo possano essere in numero adeguato alle richieste di un territorio. Si attendono dunque rinforzi, magari con i cosiddetti “aggregati” anche perché la fotografia statistica delle forze dell’ordine nel Fermano, tra le legittime ferie, i pensionamenti e le ahinoi inevitabili malattie, non può che peggiorare.
I sindacati della polizia, nello specifico Sap e Sim carabinieri, proprio dai microfoni di Radio Fm1, hanno lanciato le loro proposte per tamponare l’emorragia sicurezza in uno dei quartieri più problematici non solo del Fermano ma di tutte le Marche, ossia Lido Tre Archi. Idee che però almeno per il momento sono rimaste lettera morta all’orecchio sordo della politica.
In questo scenario, che definire preoccupante è dire poco, la politica tace, i sindaci muti, istituzioni silenti. Insomma tutti coloro che sono stati chiamati dai cittadini a rappresentarli, non battono nemmeno un colpo su quello che invece è uno dei temi più spinosi, delicati e sentiti dalla comunità: la sicurezza, a partire da quella percepita, a cui non può non aggiungersi la rivendicazione della dignità di un territorio che legittimamente vuole un numero adeguato di forze dell’ordine a vigilare. Anche questo è rendere, appunto, dignitoso il Fermano. E non ci si dimentichi che senza una consona sicurezza, fino ad oggi garantita solo grazie all’abnegazione delle divise che hanno lavorato e continuano a farlo in sottorganico, è difficile se non impossibile promuovere un territorio.
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