di Alessandro Luzi
La violenza di genere è una vera e propria piaga che continua a riempire i titoli di cronaca. Ecco allora l’importanza dei progetti volti alla sensibilizzazione su questa tematica. Bene gli interventi delle forze dell’ordine e gli inasprimenti del Codice Penale ma il decremento di questi fenomeni può solo verificarsi attraverso un cambiamento della visione della donna. Ecco allora che questa mattina, presso la Sala del Gabinetto del Sindaco del Palazzo dei Priori, è stato presentato il progetto “Viva Vittoria Fermo 2024”. È promosso dall’associazione Viva Vittoria Odv e dal centro sociale San Marco. È supportato dalla Fondazione Conad Ets e patrocinato dal comune di Fermo. Il 10 marzo 2024 piazza del Popolo verrà ricoperta da una grande installazione di coperte realizzate da donne attraverso il lavoro a maglia. L’intento è proprio quello di accendere i riflettori su una piaga sempre più profonda.
«Lo presentiamo così presto in quanto si tratta di un lavoro enorme da svolgere con le realtà locali – ha esordito il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro -. È fondamentale iniziare la sensibilizzazione sin da ora per potenziarlo. Purtroppo, non si riesce a debellare completamente questo male dalla nostra società. Nel nostro ambito sociale, siamo gli unici delle Marche a finanziare una struttura di accoglienza per donne vittime di violenza e tratta di genere. Questi punti di riferimento sono più che mai necessari. Già a Roma ho potuto constatare l’effetto suscitato da questa imponente installazione. È davvero straordinaria. Era impossibile non fermarsi a godere di quello spettacolo».
«Gli ideatori hanno definito “Viva Vittoria Fermo 2024” come un’opera relazionale condivisa – ha spiegato Micol Lanzidei, assessore alle Pari Opportunità -. Nasce nel 2015 dall’idea di Cristina Begni, presidente dell’associazione ‘Viva Vittoria’, e ha l’obiettivo di porre un freno a questo fenomeno proprio sensibilizzando le donne stesse. Vogliamo aiutarle a prendere consapevolezza del proprio valore, della libertà e dell’autodeterminazione. Pensando all’azione di tessere viene in mente il mito di Penelope nell’epopea di Ulisse. Infatti proprio attraverso l’elaborazione della sua tela è riuscita a sottrarsi alle pressioni dei Proci. Inoltre lavorare a maglia unisce ed è semplice da imparare. Mette in relazione tante persone diverse e le loro vite si intersecheranno un po’ come i fili da tessere».
Attraverso l’uncinetto le partecipanti saranno chiamate a realizzare dei quadrati. Una coperta intera è formata da quattro riquadri, cuciti insieme da un filo rosso. Ognuno verrà firmato dalla rispettiva autrice. Poi, una accanto all’altra, le coperte verranno distribuite sul suolo di piazza del Popolo. «Non poteva esserci luogo migliore per condividere l’ultimo atto di questo percorso – ha concluso l’assessore -. Sarà un momento di grande emozione. Un’installazione di queste dimensioni è unica nel suo genere». Durante l’evento le coperte saranno messe in vendita ed il ricavato sarà devoluto alle associazioni impegnate alla tutela delle donne vittime di violenza. «Il progetto segue la strada già intrapresa da Fermo – ha affermato l’assessore alle Politiche Sociali, Mirko Giampieri -. Le donne spesso hanno il timore di denunciare i soprusi. È quanto mai necessario trovare il coraggio di segnalarli, anche perché esistono luoghi protetti a cui rivolgersi. Una risorsa aggiuntiva sono i centri sociali che affrontano queste tematiche a 360 gradi. Probabilmente in questa iniziativa coinvolgeremo anche le contrade per rendere la Piazza ancora più vivace. Non sarà uno spot ma un’importante opera di sensibilizzazione».
Certo, marzo è lontano ma per riempire l’intera superficie di piazza del Popolo servirà partire presto. Cristina Begni, presidente dell’associazione Viva Vittoria Odv, lo ha descritto come un viaggio straordinario: «”Viva Vittoria” si svolge una volta sola e non si ripeterà, poiché non è possibile continuare a realizzare coperte a maglia. Sarà un anno splendido, quindi approfittate di questa esperienza. I quadrati rappresentano un rifiuto della violenza sulle donne. Sono la vostra firma contro la violenza di genere. Ognuna è libera di firmare come desidera, anche utilizzando un simbolo. La vera bellezza di “Viva Vittoria” sarà quando avremo uno spazio dedicato alla cucitura delle coperte. Diventerà un luogo unico. Le dimensioni di ognuna saranno perfette per essere utilizzate in vari momenti della nostra quotidianità. La piazza diventerà un luogo di aggregazione, coinvolgeremo anche le persone anziane, poiché metteranno in mostra le loro abilità per uno scopo speciale. Fino ad oggi tutte le coperte realizzate sono state vendute perché ogni partecipante vuole tenere con sè la propria storia intrapresa con questo percorso. Siamo una famiglia che continua a crescere. Un ringraziamento particolare va ad Azzurra Maria Sorbi per aver fortemente voluto Viva Vittoria a Fermo e aver quindi promosso l’iniziativa mettendo in moto questa incredibile macchina della solidarietà».
Tutto ciò non si può realizzare senza il supporto della Fondazione Conad Ets, rappresentata in sala dalla direttrice Maria Cristina Alfieri: «La nostra fondazione è nata da meno di un anno ma già molto attiva nel campo delle attività sociali. Eredita sessant’anni di impegno delle cooperative dei soci Conad a sostegno delle loro comunità. È una catena capillare ed è quella che è cresciuta di più in Italia. La sua caratteristica principale è contribuire allo sviluppo anche delle comunità in cui opera. Da sempre sostiene progetti sociali, ambientali, culturali e sportivi. Infatti il nostro slogan è ‘Persone oltre le cose’. La Fondazione è uno strumento per sistematizzare interventi futuri e lanciare progetti su scala nazionale ma con una declinazione locale. Con “Viva Vittoria” abbiamo trovato una forte assonanza valoriale fin da subito. Inoltre, c’è una valenza culturale nel progetto che arriva a tutti, coinvolgendo anziani e ragazzini. È una comunità che si mette al lavoro e ha come focus questo grave tema della violenza di genere. Verrà veicolato un messaggio culturale di grande rilievo, raggiungendo anche le nuove generazioni. Educa a un vero e proprio cambiamento culturale, quanto mai necessario. I punti Conad sul territorio sono diventati si sono trasformati in punti di raccordo per le persone che lavorano al progetto. Siamo entusiasti di sostenerlo».
La Fondazione, sempre al fianco di “Viva Vittoria”, è entrata nelle scuole anche con altri progetti. Ad un questionario proposto a dei giovani studenti è emerso che il 66% ritiene che la violenza sia dovuta alla cultura patriarcale e alla resistenza di certi stereotipi. Il 17% crede che la violenza sia causata dagli atteggiamenti provocatori delle donne. Insomma, un dato preoccupante, se non allarmante. Ciò testimonia l’importanza di agire proprio sulle nuove generazioni per cambiare prospettiva.
«Vogliamo ringraziare i nostri soci e il comune di Fermo – ha sottolineato Lucia Grandoni, direttore Sviluppo di Conad Adriatico -. All’interno dei nostri supermercati vogliamo vendere valori e non solo merci. Quando al centro ci sono questi temi è importante che il settore privato si mette a disposizione degli enti pubblici. Nonostante tutti gli sforzi compiuti, il fenomeno della violenza di genere non diminuisce, anzi con la pandemia è aumentato. La scuola è il canale per far fronte a questa tematica nel lungo termine in quanto è il luogo ideale per formare i cittadini del domani. La lavorazione a maglia proviene proprio dal mondo contadino, quindi oltre a trasmettere un’antica pratica di artigianato, promuoviamo anche il suo valore intrinseco. Conad continuerà ad investire in queste iniziative».
«Il progetto è arrivato a Fermo grazie a chi frequenta il centro San Marco e al consenso dell’assessore Giampieri – ha spiegato Claudio Monterubbiano, presidente del centro Sociale San Marco -. Il 10 marzo 2024 vogliamo fare un grande evento». Presenti anche alcuni dei rappresentanti delle Cpo del territorio, a partire da quella regionale con la presidente Maria Lina Vitturini: «Quello della violenza di genere è un problema sociale e nessuno deve voltarsi dall’altra parte. Credo molto in queste collaborazioni e ringrazio la fondazione Conad per il grande contributo. L’unione tra privato e pubblico è fondamentale per sviluppare questi discorsi». «Sono felice perché il nostro territorio si è unito attorno a questa iniziativa bellissima, di relazione, di amicizia e di valori. Solo col sentimento si combatte la violenza» ha fatto eco Francesca Palma, presidente della Cpo provinciale. A concludere l’appuntamento Elisa Bastarelli, presidente Cpo Fermo: «Come commissione abbiamo detto subito sì per abbassare il tasso di violenza di genere. Chi la subisce deve capire che non è da sola. La donna ha timore di denunciare per i figli ma farlo significa dare tranquillità al bambino».
Conad Adriatico a Fermo dice sì a “Viva Vittoria” contro la violenza sulle donne
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