di Laura Boccanera (foto di Federico De Marco)
«Chi ha paura di darvi un patrocinio non vi ha mai visto in faccia e non è mai stato ad un pride. In queste piazze ci sono gli elementi migliori di una civiltà avanzata. Chi non l’ha capito non vive la contemporaneità e l’Italia di oggi». E’ un sindaco in fascia tricolore a scaldare il popolo del Marche Pride che dopo il corteo vivace e festoso si è ritrovato, ieri pomeriggio, al Varco sul mare di Civitanova per i contributi delle associazioni. Ed è il primo cittadino di Pesaro, Matteo Ricci (Pd) che sembra quasi fare gli “onori di casa” in un territorio non suo dal momento che nessun esponente dell’amministrazione o della maggioranza civitanovese ha preso parte al corteo.
A dispetto della ritrosia del centrodestra a partecipare la città ha risposto con calore e affetto. Tante anche le attività commerciali che si affacciavano lungo in tragitto decorate con bandiere arcobaleno, fiori e cuori. Difficile quantificare la marea di persone che si sono riversate al Varco a conclusione della parata.
Oltre 3000 i partecipanti partiti dallo stadio, ma lungo il percorso che ha invaso viale Vittorio Veneto molti altri attivisti e associazioni si sono aggregate, oltre 40 le associazioni presenti della grande comunità Lgbtqia+ e poi le istituzioni come i Comuni che il patrocinio l’hanno concesso (Pesaro, Fermo, Fermignano, Grottammare, Monteprandone, Monte Urano).
Tantissimi i giovani e giovanissimi che vivono il Pride come un momento di libertà e autenticità. E proprio sui valori del pride si è soffermato Ricci, il primo a prendere la parola dopo che tutto il corteo si è radunato al Varco entrando accompagnato da “Bella Ciao”.
«Siete stupendi – ha esordito il primo cittadino di Pesaro – lo scorso anno abbiamo avuto la fortuna di avervi a Pesaro e il prossimo anno che la città sarà Capitale della cultura 2024 sarebbe un sogno riavervi con noi. Perché i valori che voi affermate, la lotta per i diritti, sono valori culturali del nostro Paese, chi non l’ha capito non vive la contemporaneità e l’Italia di oggi e dobbiamo essere in prima fila per chi si batte per i diritti e contro una cultura violenta, ancora troppo omofoba. A parole violente segue la violenza fisica. Chi ha paura di dare un patrocinio non vi ha mai visto in faccia, siete la parte più bella di questo Paese, il meglio di una civiltà avanzata».
Matteo Marchegiani, tesoriere del Marchepride e civitanovese ha ribadito l’emozione di essere a Civitanova e sorvolando sulle polemiche ha aggiunto: «Alla fine se sei fascista puoi anche stare a casa».
Poco prima delle 20, l’assemblea si è sciolta con il Kiss in, il bacio della piazza del pride, un flash mob solidale per esprimere vicinanza ai due ragazzi aggrediti in un fast food perché si baciavano.
In serata festa allo chalet La Croce del sud ma con prescrizioni di numero limitato come da nuove direttive del prefetto in materia di controllo negli chalet.
Danze, slogan e libertà nella Civitanova arcobaleno. In migliaia al Marche Pride (Foto)
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