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Contrada San Giovanni, le polemiche non si placano. La nota di un gruppo di contradaioli: «La pagina più buia della nostra storia»

SANT'ELPIDIO A MARE - Una cinquantina di persone vicine alla contrada rosso nera accusano il direttivo precedente di fare del vittimismo, additandoli di essere gli unici artefici della disgregazione: «Proviamo vergogna per questa situazione». E spiegano la loro versione dei fatti

 

«Da contradaioli della San Giovanni assistiamo da mesi, in un silenzio carico di amarezza, alle surreali sorti della nostra Nobile. Interveniamo perché non sopportiamo più di assistere ad una narrazione di una sola parte, che tenta di veicolare un messaggio vittimistico, quando è stata unica artefice della disgregazione della contrada». Parole forti quelle che hanno espresso in una nota una cinquantina di contradaioli della contrada rosso nera, i quali sono voluti intervenire sulla questione che ormai da mesi tiene banco in seno alla manifestazione storia della Contesa del Secchio di Sant’Elpidio a Mare. Una diatriba che, le scorse settimane, ha visto il pronunciamento del tribunale di Fermo che ha confermato il commissariamento ad opera della contrada ma che non ha spento le polemiche.

«Per ristabilire i fatti occorre partire dalla scadenza del precedente direttivo, alla fine del 2022. Un direttivo, per sua ammissione, stanco di aver portato avanti la San Giovanni negli ultimi anni con un numero sempre più esiguo di collaboratori, quindi pronto a passare la mano e a coadiuvare un nuovo gruppo dirigente – scrivono i contradaioli in una nota -. Tale gruppo si era formato, principalmente, su iniziativa dei signori Italo Menconi e Milena Eustacchi, che avevano dato disponibilità a ricoprire i ruoli apicali di priore e presidente ed hanno lavorato per mesi a costituire una squadra ampia, aggregato nuove persone, riavvicinato tanti contradaioli che negli anni si erano allontanati. Questo impegno aveva prodotto un rinnovato entusiasmo ed una nutrita partecipazione all’assemblea di contrada, a gennaio 2023, nel corso della quale si sarebbe dovuto eleggere il nuovo direttivo».

Ma qui nasce il problema, con la presidente uscente che «comunicava l’avvenuta variazione dello statuto di contrada, proprio in scadenza di mandato, comportando, tra l’altro, differenti modalità di voto per l’elezione del consiglio direttivo. Una modifica in contraddizione con lo Statuto firmato dalla presidente stessa, dalle altre contrade e dall’Ente Contesa, tale da costituire motivo di commissariamento. Va aggiunto che, malgrado il proclamato disimpegno del direttivo uscente, a quell’assemblea si assisteva ad una massiccia presenza di tesserati “virtuali” alla contrada, nessuno dei quali ha partecipato in presenza, ma che avevano delegato in massai membri della gestione uscente ad esprimere un voto per loro conto».

«In questo quadro di incertezza, il gruppo che intendeva assumere la guida della San Giovanni ha ritirato la propria disponibilità, attendendo che si facesse chiarezza – continuano nella note -. Mentre si tentava una mediazione, la presidente uscente ha riconvocato l’assemblea per l’elezione del nuovo direttivo, disertata per ovvie ragioni da tutti i tesserati che intendevano collaborare all’avvio di una nuova stagione. Per rendere l’idea del clima di dialogo, è stato costituito un gruppo whatsapp con tutti i tesserati alla contrada ma, alle prime ineludibili critiche mosse ai vertici uscenti, il gruppo è stato silenziato, consentendo ai soli amministratori di inviare messaggi».

I contradaioli ricostruiscono poi gli ultimi mesi che hanno portato tante polemiche. «Un contenzioso giudiziario voluto a tutti i costi dalla precedente gestione, che peraltro, a quanto apprendiamo dagli organi d’informazione, non ha sortito gli effetti sperati e confermato la legittimità del commissariamento – continuano i contradaioli della contrada dell’aquila nera -. Una contrada di fatto ostaggio di pochi, con una nuova presidente eletta che non ha esitato a rassegnare le proprie dimissioni di fronte a questa situazione delirante, dimissioni di cui tra l’altro, chi gestisce oggi la San Giovanni (chi?) ha accuratamente evitato di dare notizia ai tesserati. Da contradaioli che amano i colori rossoneri viviamo con vergogna tale situazione. Questa non è la nostra guerra. Ciò non significa in alcun modo essere subalterni all’Ente Contesa, con cui vorremmo avere un dialogo leale, serio, anche critico, ma nel solco dei rapporti concordati con tutti gli attori delle manifestazioni storiche elpidiensi».

Ma oltre al piano organizzativo, c’è anche quello sportivo e la seconda domenica di agosto c’è il Gioco del Pozzo. Gioco per la quale sono iniziati gli allenamenti da qualche settimana e la squadra della San Giovanni si sta rapportando con l’attuale commissario straordinario. «È quasi miracoloso che, nonostante tutti i veleni e le incertezze di questi mesi, al campo si stia registrando un’altissima partecipazione, con tutti i giocatori, nessuno escluso, che hanno fatto parte del gruppo negli anni passati ed un arrivo di nuovi giovani che non ha precedenti – concludono -. Ci piace pensare che questo entusiasmo sia la base da cui ripartirà una nuova San Giovanni, chiudendo al più presto la pagina più buia della sua storia».

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