«Come ogni estate torna sotto i riflettori il tema legato alla mancanza di personale stagionale. La questione, soprattutto dal 2020 in poi, si ripete annualmente e coinvolge bar, ristoranti, strutture alberghiere e in particolar modo, analizzando la nostra provincia, gli stabilimenti balneari. Rimaniamo basiti nell’apprendere dalla stampa, per l’ennesima volta, che uno dei problemi principali sia la mancanza di voglia dei giovani di mettersi in gioco. Affermare una cosa del genere è demagogico e superficiale».
Lo affermano in una nota i Giovani Democratici del Fermano, che poi aggiungono: «Nessuno si domanda davvero cosa spinge un giovane a rifiutare un’opportunità lavorativa, seppur temporanea, anche a costo di non aver alcuna fonte di reddito. Noi crediamo che il problema sia ben più complesso e che nessuno o pochi sottolineano che negli anni sono diminuite le tutele, sono aumentate le iniquità e le disparità di trattamento. Molto spesso non si rispettano pienamente i contratti collettivi, anche se esistenti. Molto spesso un giovane lavoratore stagionale è in regola per un terzo dell’orario di lavoro, a discapito della sua retribuzione effettiva. È arrivato – proseguono – il momento che lo Stato, di concerto con le rappresentanze di categoria, intervenga per una riforma che possa da un lato aumentare l’appeal per i giovani che vorrebbero avere più autonomia, fare esperienza, pagarsi gli studi, aiutare le famiglie o semplicemente togliersi qualche sfizio, e dall’altro alleggerire o incentivare i ristoratori e commercianti che necessitano di forza di lavoro ma che per svariate ragioni – e in alcuni casi anche per “furbizia” – non possono o vogliono permettersi quanto detto sopra.
Vanno aumentate – concludono i GD – le garanzie per uno stipendio orario adeguato, vanno garantite le ore effettive lavorative (senza ricorrere al “nero”), i turni e i giorni di riposo. La questione non è più rinviabile, i ragazzi hanno bisogno e voglia di lavorare ma si rifiutano di essere sottopagati. Il settore turistico, che traina gran parte delle economie dei nostri territori, non vuole rimanere indietro e ha bisogno di lavoratori. Sarebbe opportuna, pertanto, una profonda analisi da parte delle forze politiche per partorire una proposta concreta».
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