Oggi anche a Fermo, come in ogni provincia d’Italia, la Guardia di Finanza ha celebrato i suoi 249 anni. Occasione per intervistare il comandante provinciale delle Fiamme gialle del Fermano, il colonnello Massimiliano Bolognese. (leggi il report della Guardia di Finanza fermana).
Colonnello Bolognese, anche quest’anno la Celebrazione del 249esimo Anniversario della Fondazione del Corpo della Guardia di Finanza offre l’occasione per porre in risalto le attività più significative che hanno caratterizzato il 2022 e i primi mesi del 2023 per la Guardia di Finanza di Fermo.
«Innanzitutto permettetemi di rivolgere un sentito ringraziamento a tutti i militari di Fermo per la dedizione, l’abnegazione e l’estrema professionalità dimostrata nella conduzione di indagini e accertamenti che hanno interessato tutte le principali macro-aree di intervento che ci vedono impegnati: lotta all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali, lotta agli illeciti in materia di spesa pubblica e contrasto alla criminalità economico-finanziaria. Gli strascichi della pandemia successivi alla decretazione della fine dello stato d’emergenza, l’esplosione del conflitto alle porte dell’Europa e l’ingente ammontare di risorse pubbliche contemplate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, hanno reso necessario ricalibrare la nostra attività operativa, alla luce del repentino mutamento degli scenari, onde contrastare gli sprechi di risorse pubbliche e individuare i soggetti che cercano di trarre illeciti profitti approfittando delle particolari situazioni contingenti. La ricorrenza dell’Anniversario di fondazione del Corpo, quest’anno, assume una connotazione speciale, perché coincide con il centenario dall’istituzione della Polizia Tributaria Investigativa che, come ricordato dal nostro Comandante Generale, nel corso della cerimonia svoltasi a Roma il 21 giugno scorso, rappresenta un passaggio fondamentale nella storia delle Fiamme gialle. Una riforma che, esaltando il profilo delle investigazioni, costituisce lo “spartiacque” tra ciò che eravamo e ciò che siamo diventati, racchiudendo in sé l’embrione da cui, tempo dopo, sarebbe “germogliata” la polizia economico-finanziaria dell’era moderna».
Con riguardo alla lotta all’evasione e alle frodi fiscali, quali sono gli illeciti più frequenti che sono stati rilevati?
«L’attività svolta per contrastare gli illeciti di natura tributaria ha riguardato interventi mirati, condotti incrociando le risultanze delle banche dati fiscali e di polizia, avvalendosi di analisi di rischio, nonché rielaborando le informazioni acquisite dal controllo economico del territorio e le risultanze delle indagini di polizia giudiziaria e valutaria: è questa, in estrema sintesi, la strategia adottata dai Reparti per arginare l’evasione fiscale e salvaguardare l’economia legale dall’illecita concorrenza rappresentata dagli evasori di imposta. Tra i risultati conseguiti nello specifico comparto spicca l’individuazione di 26 evasori totali – soggetti completamente sconosciuti al fisco – e la denuncia di 33 soggetti, a fronte della quale sono state inoltrate all’Autorità Giudiziaria proposte di sequestro, anche per equivalente, per un valore di 2.440.000 euro. Tra le operazioni più rilevanti è da annoverare un’ingente frode fiscale all’Iva per oltre 120 mila euro portata alla luce dal Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria, realizzata tramite un meccanismo fraudolento che consentiva a un concessionario del Fermano di commercializzare autovetture usate, provenienti dall’estero, a prezzi particolarmente concorrenziali e in evasione d’imposta, attraverso l’interposizione fittizia di “cartiere”, società appositamente create per generare false fatturazioni; l’attività si è conclusa con la denuncia di 7 soggetti per utilizzo o emissione di fatture per operazioni inesistenti, per un importo di 550 mila euro. Il Gruppo, con il coordinamento della Procura di Fermo, ha portato a termine una complessa attività sullo sfruttamento di oltre 50 lavoratori da parte di una società agro-alimentare la quale, a fronte di contratti di assunzione per 4 o 5 ore di lavoro giornaliero, li costringeva a lavorare per circa 12 ore al giorno con una pausa pranzo di mezz’ora e senza la possibilità di assentarsi per ferie o esigenze di carattere personale, conseguendo in tal modo un forte risparmio sui costi del lavoro. Un’altra importante indagine ha permesso di individuare un’azienda dedita alla produzione di parti in cuoio per calzature che impiegava il 50% dei lavoratori non regolarmente assunti, conclusasi con l’irrogazione delle previste sanzioni. La Guardia di Finanza, a tutela degli interessi dei lavoratori e dell’economia legale, è sempre in prima linea nel contrasto al lavoro nero, una piaga per l’intero sistema economico che sottrae risorse all’erario, mina gli interessi dei lavoratori e provoca una competizione sleale con le imprese che operano nel rispetto delle regole. Mi preme ricordare anche i 38 interventi svolti dai nostri finanzieri a contrasto delle diverse forme di illegalità che colpiscono i distretti industriali fermani, fiore all’occhiello dell’attività produttiva provinciale, mettendone in pericolo la stabilità ed il sano sviluppo; mi riferisco ai fenomeni incresciosi dell’evasione fiscale e contributiva, dell’indebita percezione di denaro pubblico, dell’irregolare fruizione di indennità e agevolazioni, del riciclaggio di denaro di illecita provenienza, della contraffazione e delle altre violazioni in materia di sicurezza dei prodotti e del Made in Italy».
Per quanto riguarda invece il comparto della spesa pubblica, con particolare riferimento al contesto fermano, potrebbe indicarci quali potranno essere le linee d’azione del Corpo e illustrarci le operazioni più significative finora condotte?
«Innanzitutto il Comando Provinciale ha siglato dei protocolli d’intesa con la Provincia ed il Comune di Fermo, per presidiare il corretto impiego delle risorse provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), il programma nazionale di riforme e investimenti discendente dal “Next Generation EU”. Inoltre, si è tenuto un incontro con le associazioni di categoria operanti nella Provincia, per sottolineare la necessità di incentivare efficaci e concrete forme di interlocuzione tra gli attori istituzionali, al fine di intercettare eventuali tentativi di penetrazione del tessuto economico da parte della criminalità: focus dell’incontro è stato costituito proprio dall’utilizzo dei fondi legati al Pnrr, che rappresenta per l’Italia un’irrinunciabile occasione per rilanciare gli investimenti pubblici e privati, nonché per attuare rilevanti riforme strutturali, nel quadro di un più ampio disegno di transizione verso un’economia più sostenibile, innovativa e inclusiva. La corretta destinazione di tali ingenti risorse assume un’importanza cruciale e, in quest’ottica, la Guardia di Finanza, quale polizia economico-finanziaria a competenza generale, è prioritariamente coinvolta nel dispositivo di prevenzione e contrasto di possibili fenomenologie illecite, con attività mirate e selettive. La sottoscrizione dei protocolli suddetti va interpretata proprio nell’ottica di garantire la necessaria “tempestività”, agevolando gli interventi prima che le risorse siano indebitamente erogate. Per quanto riguarda le attività esperite nell’ambito dell’azione di contrasto all’indebita percezione di incentivi nazionali, correlati dapprima agli eventi sismici che hanno colpito questa provincia e, successivamente, all’emergenza epidemiologica, grazie alla sapiente rielaborazione di informazioni acquisite nel corso del controllo economico del territorio e alla valorizzazione delle banche dati in uso al Corpo, sono stati svolti numerosi interventi che hanno riguardato finanziamenti garantiti dallo Stato e contributi a fondo perduto. Nello specifico, il Gruppo, su delega della locale Procura della Repubblica ha eseguito accertamenti per indebita percezione del contributo di autonoma sistemazione (Cas) erogato dai comuni del “cratere”. I riscontri effettuati sulle istanze presentate dai cittadini residenti in un comune del Fermano, messe a confronto con la documentazione attestante i consumi idrici ed elettrici, hanno fatto emergere numerose discrasie, concludendosi con la denuncia di 5 responsabili per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, per aver tratto in inganno, con false certificazioni, il comune di residenza, il quale ha erogato un importo complessivo di circa 125 mila euro; è stato inoltre denunciato per abuso d’ufficio un responsabile, in qualità di funzionario pubblico, per aver omesso di effettuare i prescritti controlli. Gli accertamenti esperiti sui contributi a fondo perduto, concessi per l’emergenza sanitaria ed introdotti con il decreto “Cura Italia”, hanno permesso di accertare l’illegittima percezione di erogazioni per 186 mila euro a favore di una società dell’entroterra fermano dedita alla produzione e commercializzazione di materiale plastico, con la conseguente denuncia del rappresentante legale; sempre nello stesso ambito, una distinta attività ha evidenziato l’illecito incasso da parte di un’associazione sportiva dilettantistica di oltre 250 mila euro, spettanti invece agli oltre 50 giovani sportivi tesserati, i quali in realtà erano completamente ignari delle istanze presentate a loro nome. La continua collaborazione con l’Inps di Fermo e l’incrocio dei dati rilevati dalle banche dati ha consentito di indirizzare i controlli sulla regolare percezione del reddito di cittadinanza nella maniera più puntuale e selettiva, nei confronti cioè di soggetti aventi posizioni che evidenziavano concreti elementi di rischio. Ciò ha permesso di accertare, rispetto ai soggetti controllati, oltre il 90% di irregolarità nelle autocertificazioni prodotte, come ad esempio informazioni non veritiere sulla composizione del nucleo familiare o sul possesso della cittadinanza e della residenza, segnalando all’Autorità Giudiziaria competente 44 soggetti ed accertando una frode ai danni dello Stato per oltre 330 mila euro».
Come si articola il controllo capillare della Guardia di Finanza sul territorio a presidio dell’ordine e della sicurezza pubblica e nel settore del contrasto alle sostanze stupefacenti?
«La Guardia di Finanza, oltre naturalmente ai compiti tipici di una moderna forza di polizia economico-finanziaria, fornisce un rilevante contributo per il mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, a titolo di concorso con le altre Forze di Polizia, garantendo l’apporto di personale e mezzi specializzati, idonei a far fronte alle emergenze rappresentate in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, compresa la sicurezza in mare, essendo la Guardia di Finanza l’unica Forza di Polizia nazionale deputata ad operare in ambiente marino. Mediante le nostre componenti speciali quali, a titolo esemplificativo, i sommozzatori in forza alle Stazioni Navali, le unità cinofile del Soccorso Alpino addestrate per la ricerca di persone scomparse, le unità cinofile antidroga costantemente presenti su questo territorio, oggi il dispositivo opera in maniera costante ed efficace. Specie in concomitanza con il periodo estivo, caratterizzato da eventi o manifestazioni che registrano maggiore affluenza di pubblico, in linea con le direttive impartite dalla locale Autorità Prefettizia, l’azione posta in essere dalla Guardia di Finanza per prevenire e contrastare i traffici illeciti, legati alla detenzione e allo spaccio di stupefacenti, alla contraffazione e all’abusivismo commerciale, si rivela altamente incisiva. Nel comparto delle sostanze stupefacenti ricordo, in particolare, le articolate investigazioni poste in essere dai dipendenti Reparti al fine di monitorare un’ampia platea di nominativi, su cui sono stati effettuati successivi approfondimenti, anche mediante l’analisi dei consumi dell’energia elettrica e delle altre utenze. L’incrocio dei dati relativi alla localizzazione della fornitura di energia elettrica e all’intestazione dell’utenza ha consentito di far emergere posizioni apparse da subito sospette. L’intervento dei militari e le ricerche effettuate con le unità cinofile anti-droga, hanno consentito quindi di sequestrare due piantagioni “casalinghe” di marijuana, germogli in stato embrionale, oltre all’intera strumentazione essenziale per la buona riuscita della produzione».
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