«L’assessore Saltamartini in preda alla confusione oppure c’è un chiaro disegno di indebolire la sanità fermana». Commenta così, Renzo Interlenghi, la notizia del trasferimento a Rieti del neo direttore sanitario fermano Barbato, scaricando la colpa sul numero uno regionale della sanità marchigiana.
«La circostanza lascia perplessi per vari ordini di motivi, ma andiamo per gradi Saltamartini ha, recentemente, nominato il dott. Gentili come direttore generale il quale, anziché confermare il dott. Ciarrocchi nel ruolo di direttore sanitario, individuato dall’ex direttore di Area Vasta dott. Grinta, ha invece nominato,con determina di qualche giorno fa, il nuovo direttore sanitario nella persona del dott. Barbato che aveva, a detta del nuovo dg. un ottimo curriculum, che avrebbe dovuto accettare l’incarico e si sarebbe insediato il 17 luglio – dice il capogruppo di Fermo Capoluogo ricostruendo la situazione -. Pochi giorni fa, la doccia fredda, perché il neo ds Barbato ha rinunciato per aver assunto un incarico simile a Rieti. Questo esprime l’assoluta inadeguatezza di tutta la catena di comando, da Saltamartini che nomina il dott. Gentili e avalla la nomina del direttore sanitario fino al dott. Gentili, che prima di nominare il direttore sanitario, la nomina più breve della storia fermana pubblica, si sarebbe dovuto almeno accertare che il suo fiduciario avrebbe assunto il ruolo propostogli».
«A fronte di quanto accaduto le domande che ci poniamo sono due: o l’assessore Saltamartini è in preda alla confusione oppure c’è un chiaro disegno di indebolire la sanità fermana – ribadisce Interlenghi -. Poiché non ritengo che la prima risposta sia credibile, ritengo che vi sia un disegno volto ad indebolire la sanità della provincia di Fermo che si conferma, per questa amministrazione regionale, un terreno dove è possibile qualsiasi tipo di scorribanda immaginabile, tanto i nostri consiglieri regionali di maggioranza non hanno il peso politico di imprimere un cambiamento, né chi governa questa città avrà il coraggio di alzare un sopracciglio contro la voce del “padrone maceratese”».
«I cittadini fermani e del fermano devono rendersi conto di quanto siano poco considerati dalla Regione e dalle istituzioni locali, in primis il comune di Fermo, sopra la cui testa passano decisioni volte esclusivamente a ridurre prestigio alla città di Fermo e alla Provincia – conclude Interlenghi -. Ancora una volta ci facciamo carico di denunciare lo sfregio che il nostro territorio e questa città non meritano».
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