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Captazione idrica del Tenna, il Coordinamento: «Bene l’incontro con la Regione ma Ciip e Aato dove sono?»

INCONTRO in Regione: «Ci siamo trovati di fronte una Regione attenta ad ascoltare la nostra disamina del progetto e le nostre  impressioni sulla validità dell’opera alla luce dei dati che abbiamo fornito sui deflussi minimi e gli impatti  ambientali, ma questo comunque non basta per contrastare la sua realizzazione che, intanto, sta andando  avanti nella sua fase preparatoria»

Si è svolto giovedì 26 l’incontro tra il coordinamento di difesa del fiume Tenna, e i vertici degli uffici preposti  della Regione Marche, per parlare insieme delle criticità relative al progetto di prelievo idropotabile sul  medesimo ecosistema fluviale.  L’incontro si è svolto in un clima collaborativo tra le parti e si è concluso con l’intesa di effettuare ulteriori  approfondimenti sul profilo ambientale dell’opera per una sua valutazione specifica. 

Le dichiarazioni dei referenti del coordinamento descrivono il confronto in modo estremamente positivo: «Ci siamo trovati di fronte una Regione attenta ad ascoltare la nostra disamina del progetto e le nostre  impressioni sulla validità dell’opera alla luce dei dati che abbiamo fornito sui deflussi minimi e gli impatti  ambientali, ma questo comunque non basta per contrastare la sua realizzazione che, intanto, sta andando  avanti nella sua fase preparatoria». 

L’attenzione del coordinamento sarà ora rivolta verso Ciip e Aato 5 «che non hanno mai partecipato al confronto e che sono i soggetti ideatori ed esecutori dell’opera». 

Il coordinamento aggiunge che: «Abbiamo sollecitato queste due entità ad avere un confronto  con noi nell’ottica di poter interagire tra le parti per un incontro costruttivo mirato a far capire loro che ci sono state delle valutazioni tecniche e ambientali che non gli consentiranno di costruire un’opera utile e dall’alto  impatto sull’ambiente, ma la loro totale mancanza di considerazione e risposta verso questo gruppo di coordinamento, non è giustificabile da enti e società che sono a servizio della collettività di cui facciamo parte, e che hanno dichiarato di essere sempre pronte al dialogo. Nel frattempo, sempre più associazioni e cittadini si uniscono alla protesta del gruppo e la cosa investe il  mondo politico, ormai ritenuto l’unico in grado di poter prendere decisioni oculate su questo progetto per  mantenere intatto uno dei più importanti ecosistemi fluviali della nostra regione, che basa una parte del suo indotto sul turismo legato alla presenza delle risorse naturali e sulla eccellente qualità ambientale».


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