Petrini (Lega): «Interlenghi in confusione, con Saltamartini potenziata la Sanità fermana»

Alan Petrini

«La voglia di polemizzare a tutti i costi deve aver mandato Interlenghi in confusione: muove a Saltamartini delle accuse che sono più adatte a descrivere i tempi passati, quando la politica gestiva, di fatto, nomine di esclusiva competenza del direttore generale dell’azienda sanitaria, anche per la compiacenza di alcuni dirigenti. Per legge non si sarebbe dovuto agire così allora e non è così adesso. Ecco perché le sue accuse a Saltamartini sono puramente strumentali. Interlenghi non perda tempo e inchiostro a sforzarsi di abbinare ad improbabili retroscena fantomatiche mancanze: il dottor Gentili ha scelto nei tempi e nei modi dovuti e il dottor Barbato, nei tempi e nei modi consentiti, ha legittimamente fatto una scelta di tipo personale optando per un contratto più vantaggioso a fronte di un incarico analogo».

Il segretario della Lega provincia di Fermo, Alan Petrini, replica alle accuse del capogruppo di Fermo Capoluogo che strumentalizza una vicenda squisitamente tecnica ed umana come quella del dottor Barbato che non ha accettato la nomina a direttore sanitario Ast Fermo ascrivendola ad un «progressivo e volontario impoverimento della sanità fermana da parte della Regione».

«Interlenghi chiama invano a raccolta i cittadini fermani: la sanità di Fermo e del territorio è stata potenziata, non penalizzata – aggiunge il segretario Petrini – Oltre ad aver aumentato il budget per il nuovo ospedale, la Regione è intervenuta con l’apertura dell’emodinamica, attesa da anni e che ha già consentito interventi salvavita, e con l’apertura a Sant’Elpidio a Mare un ambulatorio funzionale territoriale pilota con i medici di famiglia oltre ad aver aumentato le borse di specializzazione per supplire alla carenza di medici per mancata programmazione. Insomma – conclude Petrini – Saltamartini sta cercando di fare il più velocemente possibile quello che tanti hanno promesso promesso e non fatto per anni: Interlenghi dovrebbe avere la riconoscerlo e lasciarlo lavorare in pace».