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Querelle contrada San Giovanni, il nuovo esecutivo non ci sta: «Per noi parlano le carte»

SANT'ELPIDIO A MARE - Dopo la conferenza stampa del sindaco Pignotti e della commissaria Straordinaria arriva la replica del nuovo consiglio esecutivo della contrada, tra accuse e interrogativi

Il nuovo consiglio esecutivo della Contrada San Giovanni questa volta non ci sta e risponde al sindaco Alessio Pignotti e alla commissaria straordinaria Alessandra Gramigna con “carte alla mano”. 

Tutti evidenziano di avere a cuore le manifestazioni storiche e la città di Sant’Elpidio a Mare tanto che, mostrando alcune lettere inviate e nelle quali hanno sin da subito, dal loro insediamento in armonia con il consiglio uscente, manifestato la volontà di «voler prendere parte alle manifestazioni storiche che non è mai stata messa in discussione da nessuno».  

«Ma su tali comunicazioni, nessuna risposta da parte del sindaco mentre la commissaria e presidente dell’Ente la risposta l’ha data con modalità che si contrappongono (a detta ddl nuovo esecutivo) a quanto stabilito dal Giudice del Tribunale di Fermo nei provvedimenti emessi. Nell’ordinanza del 16 marzo scorso -fanno notare – è scritto a chiare lettere che il commissario era confermato per svolgere la prosecuzione dell’attività essenziale dell’associazione” mentre, nel secondo, del 3 giugno il Tribunale ha ritenuto di non dover revocare il commissario poiché, si legge “l’attività essenziale al sostentamento dell’associazione risulta essere garantita dalla azioni del commissario …in correlazione alla partecipazione della contrada San Giovanni”». 

«Dunque – si chiedono i membri del direttivo – se queste sono le disposizioni del giudice chi le ha violate e chi aveva interesse ad effettuare un tesseramento illegittimo e creare la seconda contrada? Perché come disposto dal Tribunale la Contrada San Giovanni, che è viva e vegeta e fatta di persone, non è mai stata interpellata dal Commissario? Non è mai stata coinvolta in nessuna attività? Perché la locanda per città Medioevo  è stata fatta allestire dal commissario e presidente ad altra associazione? Queste sono le domande che meritano risposta». 

Una stoccatina anche per il sindaco Pignotti: «E’ ora che smetta di fare la vittima! Se non fosse stato per il Consiglio attuale non si sarebbe interessato della questione, poiché, come ci ha detto la prima volta subito dopo il commissariamento la questione è “tra privati”. Il sindaco ci ha ricevuti solo in data 19 giugno, dopo aver rinviato l’incontro di ben due volte e ci siamo sentiti rispondere che dovevamo sottoscrivere la tessera emessa dal commissario. Questa è la sua posizione da garante?». I contradaioli “contro”, sempre con carte alla mano, sulla questione affitti mostrano documenti per avallare le loro ragioni. 

«Il sindaco sembrerebbe conoscere poco gli atti. Innanzitutto il contratto di affitto è scaduto in data 13 gennaio 2023. Bisogna però anche riferire che sia per la Contrada San Giovanni che per la Contrada Santa Maria che occupano locali di proprietà comunale si era deciso di sospendere gli affitti nel periodo di chiusura Covid e attendere il conteggio degli stessi da parte dell’amministrazione: conteggi che sono stati effettuati dal Comune a mezzo delibera solo in data 22 dicembre 2022 e notificata alla contrada in data 10 gennaio 2023. Successivamente alla contrada Santa Maria il contratto è stato rinnovato e le è stato accordato un pagamento dilazionato del  pregresso, come d’altronde previsto dal Comune nel proprio atto e come riferito dal sindaco, mentre alla Contrada San Giovanni no. Perché questa disparità di trattamento? Non solo…un primo passo la Contrada San Giovanni lo aveva fatto cedendo il proprio credito di circa 2500 euro vantato dall’anno 2020 nei confronti dell’Ente Contesa al Comune. Perché il Comune non ha mai risposto? Perché il Comune non vuole questi soldi? Al sindaco sfugge forse anche la circostanza che, proprio il consiglio che si era da poco insediato nel mese di febbraio scorso, aveva invece avanzato la proposta di pagamento. Non meriterebbe una risposta la considerazione del sindaco circa la possibilità da lui denunciata che  tutta questa situazione sia “politica e strumentale” nei suoi confronti: caro sindaco, quando si ricopre un ruolo e in risposta si dice che la Contesa del Secchio è annoverata nello Statuto comunale…troppo semplice poi dire “…vedetevela tra di voi…”».

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