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Sanità, il pungolo di Nicolai (Pd): «Curioso il caso del direttore “snominato”»

FERMO - Il consigliere comunale Pd e componente IV commissione sanità consiliare: «Tutti gli apparati dirigenziali che dovranno essere costituiti nelle Ast provinciali rappresenteranno costi aggiuntivi esorbitanti per un sistema già in crisi, di contro agli anni precedenti in cui i direttori di area vasta con stipendi più bassi e sul campo, con terremoto e covid, hanno gestito e governato un sistema sicuramente più efficiente dell'attuale»

Paolo Nicolai

«Sanità delle Marche in assoluta difficoltà per manifeste colpe da addebitare alla catena di comando, in primis all’Assessore, che della riforma sanitaria ha voluto farne un pregevole obiettivo, quando invece si sta palesando come un danno senza ritorno che sta gravando sull’intera comunità marchigiana». Inizia così, con queste parole, la disamina caustica di Paolo Nicolai, consigliere comunale Pd a Fermo e Componente IV commissione sanità consiliare.

«Fermo – continua l’esponente dem – è la situazione più esposta perché politicamente leggera ed indifesa e poi con un’Ast di così minima entità, non reggerà l’urto dei tetti di spesa, con impossibilità di investimenti che obbligheranno le fughe dei propri malati verso altri lidi.  L’emodinamica da poco avviata già mostra il fianco alle contingenti difficoltà fermane, per cui con estrema fatica riesce a garantire una attività programmata di una seduta a settimana e tra l’altro con costi elevatissimi grazie ai gettoni di presenza per il personale medico che arriva da Ancona. L’ultimo curioso accaduto a Fermo è un direttore sanitario nominato e subito “snominato” perché sono mancate cautela e accortezza, doti assolutamente necessarie nei momenti topici delle decisioni. Tutti gli apparati dirigenziali che dovranno essere costituiti nelle Ast provinciali rappresenteranno costi aggiuntivi esorbitanti per un sistema già in crisi, di contro agli anni precedenti in cui i direttori di area vasta con stipendi più bassi e sul campo, con terremoto e covid, hanno gestito e governato un sistema sicuramente più efficiente dell’attuale». 

 

 



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