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Focus sul fiume Tenna: l’uso irriguo della risorsa idrica nel ‘900

Focus sul fiume Tenna e sugli usi dell'acqua trasportata da questa preziosa asta fluviale che attraversa la provincia di Fermo. Nuovo approfondimento dei tecnici Virginia Recanati e Francesco Gismondi in particolare sull'uso irriguo della risorsa.

Il fiume Tenna

Prosegue il focus sul fiume Tenna e su ciò che questa asta fluviale ha rappresentato e continua a rappresentare per un intero territoriale provinciale. In questo appuntamento si analizzerà l’uso dell’acqua trasportata dal Tenna nel secolo scorso.

Come già ricordato, il consorzio di Bonifica del Tenna con sede a Fermo, originariamente si è costituito come consorzio idraulico nel lontano 1910, appunto perché l’acqua è una risorsa da utilizzare e non da sfruttare. Nel 1917 si diede vita così al Consorzio di Irrigazione. Quindi l’utilizzazione della risorsa idrica segue ed ha seguito principalmente quattro filoni: il potabile, l’irriguo, l’industriale a servizio degli opifici siti lungo l’asta fluviale, sia in destra che in sinistra idraulica, ed infine un filone che potremmo definire “ludico-ricreativo e sportivo”.  Nella presente trattazione si vuole focalizzare ciò che è stata l’utilizzazione a scopo irriguo della risorsa idrica del fiume Tenna. Rientrava infatti nei fini istituzionali del Consorzio Irriguo la titolarità di derivare acqua dal fiume Tenna per tale funzione: risale al 1929 il decreto di concessione di derivazione dal fiume Tenna di moduli n. 17 (un modulo equivale a 100 l/s di acqua transitata) con durata di 70 anni, quindi scadenza nel 1999. Va detto che il periodo di derivazione autorizzato andava dall’1 giugno al 30 settembre di ogni anno, questo sulla scorta degli ordinamenti colturali di quell’epoca (in sostanza caratteristiche dell’agricoltura praticata). I mutamenti della pratica agricola e degli ordinamenti colturali hanno nel tempo evidenziato quanto il periodo di concessione fosse troppo circoscritto, tant’è che, a scadenza, si è imposta pure la necessità di avanzare un progetto di variante alla concessione per prolungarla all’intero arco dell’anno. Il decreto contemplava i quattro punti di derivazione in testa ai quattro comprensori irrigui già definiti nella vallata del Tenna che erano e ancora sono alta sinistra, bassa sinistra, Girola e Paludi.
Quanto sopra è per inquadrare l’assetto del comprensorio irriguo della vallata di cui si parlerà nella prossima puntata.

di Virginia Recanati, ingegnere e curatrice del sito “blogidraulicaantica.org” e Francesco Gismondi, agronomo, ambito di azione forestazione, bonifica, idraulica e irrigazione


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