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Montelparo celebra ‘Deviango’, il vino nato dalla scommessa di quattro aziende locali

Sabato 8 e 15 luglio le date del festival con stand di cucina, arte, artigianato, folklore, musica e concorsi a premi per promuovere il ‘sangiovese vestito di bianco', il cui nome svela sia la sua unicità che il sogno di tracciare una nuova tappa nel percorso marchigiano di degustazione enogastronomica. Tutti gli appuntamenti e gli aneddoti legati a questa straordinaria realtà, la cui etichetta è stata disegnata dall’artista fermano Sandro Pazzi

di Silvia Remoli

FERMO-MONTELPARO : Si è svolta stamani nella sala consiliare della Provincia di Fermo la conferenza stampa di presentazione dell’evento “Sfumature di un territorio” che si terrà a Montelparo nelle giornate dell’8 e del 15 luglio, illustrate da Gabriele Vitali dell’omonima cantina, capocordata, con l’enologo Matteo Lupi, di questa sinergia vincente tra quattro aziende del territorio volte a produrre un vino unico al mondo.

Vitali ringrazia tutte le associazioni  e le ditte locali che hanno supportato il progetto e contribuito alla realizzazione del festival e, naturalmente, le istituzioni presenti. Queste ultime hanno aperto le danze coi doverosi interventi volti a promuovere le peculiarità del territorio:unanimi in fatti nella necessità di fare rete e promuovere le nostre ricchezze fuori dai confini geografici il presidente della provincia Michele Ortenzi, il consigliere regionale Andrea Putzu (nonché presidente della seconda commissione consiliare permanente della Regione Marche), Diego Mandolesi in rappresentanza  della Marca Fermana, il sindaco di Montelparo Marino Screpanti, nonché il diplomatico Paolo Sabbatini (di origine elpidiense, professore universitario in Cina, ambasciatore  per i rapporti culturali dell’Istituto Mondiale per la sinologia  e insignito dal Senato della Repubblica Italiana del titolo di Marchigiano nel Mondo) in collegamento streaming.

L’EVENTO:nell’imminente 8 luglio dalle 17  vi è un appuntamento diretto agli esperti del settore, che vedrà protagonisti l’associazione sommelier nella masterclass in Largo Marconi, dove il Deviango verrà abbinato a quattro piatti tipici cucinati da quattro ristoranti di Montelparo. 

L’evento principale e con maggior respiro sarà sabato 15 luglio, dalle ore 17, con un ricchissimo programma. Oltre al vino infatti vi saranno i prodotti della aziende agricole, ma anche dell’artigianato (cappelli, calzature, ceramiche…), dell’arte, concerti (prima col gruppo folk La Macina e poi col Dj set), concorsi a premi (in palio viaggio per due e bottiglie di vino a chi si presenterà con dress-code bianco e spiccate doti di simpatia!). L’evento ha ingresso libero ma la divertente peculiarità è che si pagherà in Elprandi , moneta creata ad hoc e che prende il nome proprio dal Monte Elprando che sovrasta Montelparo. Per chi  intraprenderà  il percorso enograstronomico verrà dotato di apposita tasca da portare al collo col proprio calice di Deviango e potrà sorseggiarlo con cresce gourmet, fritti ed altre specialità.

«L’obiettivo», spiega Vitali, «è far apprezzare tutte le sfumature del territorio  che ha dato vita a quello che definirei il Pinot nero del fermano, frutto della scommessa fatta da queste quattro pazze e visionari aziende vinicole».

A tal proposito l’enologo Matteo Lupi racconta come ha coordinato il team di imprenditori (Cantina Di Ruscio-La cantina dei poeti, il Casale Vitali, la Cantina Geminiani e l’Azienda Vittorini Nico Speranza), che gli si rivolsero per un problema comune, legato all’uva rossa.

E’ così che 5 anni fa nacque il Deviango, vino bianco con sfumature ramate, proveniente da uva rossa a cui è stata tolta la buccia. Risultato? Non solo unico al mondo, ma, soprattutto, piacevolissimo al palato. «Dobbiamo andar fieri della tenacia  e dell’ostinazione con cui abbiamo raggiunto questo traguardo, e dovremmo portarlo in giro per il mondo, perché il Deviango ha questo profumo solo grazie alle nostre colline, alla loro composizione e alla loro esposizione.Non abbiamo nulla da invidiare ad aziende vinicole di altri posti, non vergogniamoci mai dei luoghi da cui proveniamo, ed anzi prendiamone piena coscienza» chiude Lupi.

VOCE AI PROTAGONISTI: ANEDDOTI E PECULIARITA’ DEL VINO DEVIANGO. Quattro cantine unite verso un solo traguardo: produrre un vino unico nel suo genere, un bianco da uva rossa, corposo ma non stucchevole, con sentore di frutta, da accompagnare con i piatti tipici del territorio, come, in primis, il baccalà tipico della città di Montelparo.

Abbiamo dato la parola ai singoli imprenditori, ai quali, solo nel pronunciare la parola ‘Deviango’ brillavano già gli occhi, manifestando la grande soddisfazione nel vedere apprezzato sulle nostre  tavole anni di passione, dedizione e sacrifici.

Per la Cantina  Di Ruscio, con sede a Campofilone in via Valdaso, parla Marco, figlio di terza generazione: «Deviango è la dimostrazione che una criticità può trasformarsi in un enorme risorsa. Avevamo dei problemi con l’uva rossa e allora, aiutati dal dott. Lupi, abbiamo voluto tentare la strada di crearci un vino bianco, ma con un lieve effetto ramato, come foglia di cipolla, dal profumo fresco, e ci siamo riusciti. Non si tratta affatto di un artifizio, bensì di una vera e propria vittoria di  squadra con la complicità della natura».

Per Nico Speranza della cantina Vittorini di Monsampietro Morico «Deviango è espressione di tre aspetti fondamentali che si possono trovare solo qui: il clima, il terreno e la mano dell’uomo.  Fare vino infatti è una ricchezza per tutto il territorio ed il mio sogno è quello di creare una via del vino che ripercorra punto per punto le nostre eccellenze enogastronomiche perché il nostro Deviango può diventare uno valido biglietto da visita per il turismo». 

Per il Casale Vitali di Montelparo parla ovviamente Gabriele : «Con Deviango si rispetta il territorio, sostituendo i metodi classici  e stravolgendo gli iter collaudati di realizzazione di Pinot nero per lo Champagne, partendo da una mescola di Sangiovese e passerina, per poi dare vita ad una sperimentazione che può avvenire solo ed esclusivamente in questi luoghi, sia per l’aria che respira la vite e sia per la conformazione che prende proprio a causa del terreno su cui cresce. Abbiamo tralcetti variegati per maturazione e per forma ed anche il grappolo è particolarissimo perché ha due corone anziché una. Insomma era destino che da questi posti dovesse prendere vita qualcosa di unico, inimitabile ed espressione della massima sostenibilità».

Infine, per la Cantina Geminiani di Montalto c’è Roberto il più giovane di tutti, alla quarta generazione, enotecnico di 34 anni, innamorato del Deviango e già pronto a nuove sfide, come l’utilizzo della cosiddetta uva torella per sperimentare un vino dal nome Gepiè.

Per provare quindi il Deviango non resta che recarsi al festival “Sfumature di un territorio” a Montelparo, sabato 8 e sabato 15 luglio. Tutte le info sulla pagina Facebook Deviango e sul profilo . Per prenotazioni : tel 338-6445816

L’etichetta del vino Deviango, disegnata dall’artista fermano Sandro Pazzi, dove è visibile il colore rosso che si sfuma e tende al bianco

La moneta con cui si parteciperà alle degustazioni del festival “Sfumature di un territorio”

 


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