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Senigallia si candida a ‘Capitale italiana della cultura 2026’, unica città in corsa per le Marche

TURISMO - E' tra le 26 realtà e Unioni di Comuni che hanno inviato al Mic la manifestazione d’interesse per il bando. Entro il 27 settembre la candidatura andrà perfezionata inviando il dossier con il dettaglio del progetto

La rotonda a mare di Senigallia (Foto d’archivio)

 

C’è anche Senigallia tra le 26 le città italiane e le Unioni di Comuni che hanno inviato al Ministero della Cultura la manifestazione d’interesse per il bando “Capitale italiana della cultura 2026”. Lo comunica il Mic che ieri, 5 luglio, ha pubblicato l’elenco delle città in lizza. «Per proseguire la corsa verso il titolo, le aspiranti Capitali dovranno perfezionare la loro candidatura inviando – entro il prossimo 27 settembre – il dossier con il dettaglio del progetto culturale» spiega il ministero.

La candidatura di Senigallia, unica in questa tornata per le Marche, arriva dopo quelle formalizzate negli anni scorsi da Ancona, Macerata, Ascoli, tutte sfumate e Pesaro che invece è stata incoronata ‘Capitale della Cultura 2024’. Con la documentazione da inviare entro il 27 settembre dovrà essere integrato il progetto culturale, articolato nel corso dell’intero anno 2026, con dettaglio e tempi degli eventi previsti, l’indicazione del responsabile della sua attuazione e del monitoraggio e la valutazione di sostenibilità economico-finanziaria. Le singole proposte saranno poi valutate da una commissione di 7 esperti, espressione del mondo artistico, culturale e turistico. Entro il 15 dicembre 2023 si arriverà a una scrematura delle attuale 26 città candidate con l’elaborazione di una short list delle 10 finaliste. La proclamazione del vincitore è attesa per fine marzo 2024.

Nell’elenco delle località candidate al ruolo di ‘Capitale della Cultura 2026’ , rappresentanti di 14 regioni italiane, figurano oltre a Senigallia: Agnone (Isernia) – Molise; Alba (Cuneo) – Piemonte; Bernalda (Matera) – Basilicata; Carpi (Modena) – Emilia Romagna; Cleto (Cosenza) – Calabria; Cosenza – Calabria; Gaeta (Latina) – Lazio; L’Aquila – Abruzzo; Latina – Lazio; Lucca – Toscana; Lucera (Foggia) – Puglia; Maratea (Potenza) – Basilicata; Marcellinara (Catanzaro) – Calabria; Massa (Massa – Carrara) – Toscana; Moliterno (Potenza) – Basilicata; Nuoro – Sardegna; Pantelleria (Trapani) – Sicilia; Potenza – Basilicata; Rimini – Emilia Romagna; Todi (Perugia) – Umbria; Treviso – Veneto; Unione dei Comuni dei Monti Dauni (Foggia) – Puglia; Unione dei Comuni Terre dell’Olio e del Sagrantino (Perugia) – Umbria; Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena) – Toscana e l’Unione Montana dei Comuni della Valtiberina Toscana (Arezzo) –Toscana.

 

 


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