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Il nuovo Piano socio-sanitario delle Marche

MEDICINA territoriale come elemento strategico. Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli-Fermo, in collaborazione con Anap e Ancos, hanno incontrato l'assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini

 

Lo scorso venerdì 7 luglio Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo, in collaborazione con Anap e Ancos, ha ospitato l’Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini per discutere e presentare le ultime novità del piano socio-sanitario regionale. Un tema di particolare importanza per l’Associazione che, ad oggi, rappresenta ben 11.000 pensionati, oltre 7.000 imprese e 20.000 nuclei familiari.

Dopo i saluti del Segretario Generale Giorgio Menichelli, del Presidente interprovinciale Anap Renzo Leonori e del Sindaco di Macerata, l’Assessore ha delineato le criticità e i punti di forza del sistema sanitario regionale.

«Il lavoro fatto sul sistema sanitario– le parole dell’Assessore – ha prodotto una fotografia importante dei bisogni della sanità della nostra regione. Il nuovo piano socio-sanitario, che dovrà essere approvato dal Consiglio regionale entro le prime settimane di agosto, punta ad una riforma con interventi che daranno un sensibile rinnovamento alla qualità dei servizi sanitari».

Tra gli obiettivi principali del nuovo piano socio-sanitario vi è il potenziamento dei servizi sanitari territoriali, con particolare attenzione alla prevenzione e alla promozione della salute, la drastica riduzione delle liste di attesa e della mobilità passiva. Particolarmente importante sarà strutturare un approccio che tenga conto non solo degli aspetti curativi, ma anche di quelli preventivi e di supporto, al fine di garantire una gestione sostenibile del sistema sanitario.

Nel quadro delle nuove iniziative, è stato evidenziato l’impegno della Regione Marche nel potenziamento delle strutture sanitarie sul territorio e nell’ampliamento dell’offerta di servizi socio-sanitari. Con le Case di Comunità si punterà ad esempio ad avere strutture dislocate quanto più possibile, capaci di fornire assistenza grazie all’impiego di infermieri, tecnici e medici di medicina generale. Proprio per la medicina generale, verrà potenziata la formazione con delle borse di studio ad hoc. Inoltre, sono stati presentati programmi per promuovere la salute mentale e il benessere psicologico, in linea con l’attenzione crescente a questi temi nel contesto attuale.

«La sanità pubblica – ha dichiarato Renzo Leonori – rappresenta uno dei servizi fondamentali per il cittadino, che storicamente nelle Marche ha contribuito al benessere delle comunità. Anche se nel recente passato si sono registrate alcune carenze strutturali, come ad esempio le lunghe liste d’attesa che costringono pazienti a spostarsi addirittura fuori regione, siamo convinti che il Nuovo Piano Socio-Sanitario sarà migliorativo e garantirà servizi sempre più puntuali, superando le difficoltà del momento. Come ANAP, siamo attenti a questa tematica, perché pensionati e anziani sono i soggetti più fragili della società o comunque le persone che hanno bisogno di essere maggiormente tutelate. Lo scopo è quindi quello di garantire una sanità efficiente e accessibile, fondamentale per il benessere dei cittadini, delle imprese e dei lavoratori artigiani. ANAP sarà sempre un interlocutore attento e pronto al confronto, facendo da tramite tra gli associati e gli Enti territoriali».

«Questa nuova riforma – ha commentato il Segretario generale Menichelli – è più diffusa su tutto il territorio e si adatta sicuramente meglio alla nostra città-regione che ha una densità abitativa molto distribuita. Per cui la sanità come servizio pubblico essenziale per i cittadini, deve essere non più ospedalocentrica ma di prossimità, senza ovviamente rinunciare alle eccellenze sanitarie ed ospedaliere di cui possiamo vantarci. Abbiamo molto apprezzato, ad esempio, il lancio del primo dei quattro ambulatori di prossimità aperto ad Acquasanta Terme che appunto rappresenta al meglio questa nuova visione del sistema sanitario.

Il presidio del territorio e i rapporti relazionali sono per noi fondamentali, viviamo in una regione dove ci sono oltre 400mila pensionati over 65 di cui molti collocati nelle aree interne. Per questo condividiamo la necessità di potenziare la medicina territoriale, rafforzando anche i servizi di assistenza domiciliare integrata».

 


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