«Dare certezze e stabilità all’assetto della direzione con le nomine definitive personale: le pressioni sindacali stanno dando frutti seppur relativi. Assunti 18 nuovi infermieri e altri 8 oss. Ma ora abbiamo anche altre sfide comuni: nuovi concorsi a tempo indeterminato e superamento limite del costo del personale». A parlare è il segretario regionale della Cisl Fp, Giuseppe Donati.
«Sono stati mesi, anzi anni difficilissimi gli ultimi per la sanità del Fermano, presa nella morsa della pandemia e dalla cronica carenza di professionisti e dipendenti di ogni ruolo. Non ci sono più dubbi sui numeri: la Ast di Fermo ex Area Vasta 4, è quella maggiormente penalizzata in termini di rapporto popolazione assistita/operatori sanitari, delle Marche. Addirittura ha un rapporto vicino alla metà rispetto a quello di Ast limitrofe spesso anch’esse sulle barricate. I numeri però sono numeri e non mentono.
Le lotte e le pressioni che la Cisl Fp insieme ad altri sindacati e alla Rsu ha messo in campo da fine 2022 a tutto il 2023, per rivendicare “il giusto” per la sanità fermana, in favore del diritto dei cittadini residenti nella provincia di Fermo all’accesso alle cure pari ad altri territori e soprattutto per la dignità del lavoro dei professioni ed operatori, stanno portando dei tiimdi ma concreti risultati positivi. Differentemente dall’estate 2022, ad esempio, sono state effettuate nuove assunzioni di infermieri (18) ed Oss (altri 8) seppur a tempo determinato. Prorogata anche gran parte dei contratti a tempo determinato che erano in scadenza. Merito questo anche del lavoro del precedente direttore poi commissario, Roberto Grinta che ha saputo cogliere l’indispensabile sinergia che dovrebbe sempre esserci tra direzione -sindacati e stimolo alle istituzioni locali e regionali. Le sfide però non sono vinte e la Cisl Fp non intende minimamente accontentarsi delle briciole ma mirare al piatto completo. Non smetterà di pressare gli interlocutori locali e regionali fino a quando le risorse dovute e mai assegnate alla sanità fermana arriveranno concretamente».
Qualche esempio? «Il pagamento dell’intera quota della produttività 2022 non può che avvenire che la mensilità di luglio. E’ una questione non tanto economica ma di rispetto del lavoro e della qualità del servizio resi dai dipendenti della Ast di Fermo in un contesto assolutamente sfavorevole e complicato. Le parole di stima, cari direttore ed assessore, sono belle e fanno pure piacere ma al supermercato non si paga con le parole. Parliamo di una parte della retribuzione” variabile” dell’anno 2022. I ritardi burocratici alla base del rinvio dei pagamenti al personale di Fermo, non possono ricadere sui dipendenti. Prima sfida su tutte quella del personale da incrementare e stabilizzare. La Ast di Fermo non può permettersi il lusso di perdere ulteriori professionisti che si sono formati nelle strutture fermane e che, se non stabilizzati subito, prenderanno il volo verso altre Regioni o province. Il percorso per la stabilizzazione del personale Covid è stato formalizzato con accordo in Regione ed ora sta alla velocità e bravura della nuova direzione del dottor Gentili, saper cogliere ogni possibile opportunità. Il mercato italiano dei professionisti, soprattutto infermieri e tecnici sanitari, è asfittico. Perdere professionisti che hai in casa, sarebbe un errore colossale per la direzione generale di Fermo e l’intero sistema sanitario pubblico. Seconda sfida che coinvolge anche la Regione Marche è quella di bandire ed espletare nel più breve tempo possibile i concorsi a tempo indeterminato per infermieri ed Oss prima di tutti. La Ast Fermo è ora azienda autonoma e non c’è più la foglia di fico dell’Asur dietro la quale talvolta nascondersi. Nulla impedirebbe alla Ast di bandire concorsi pubblici, volendo anche in forma associata con altre Ast. Ma va fatto subito. Il direttore del Servizio Salute si sta impegnando fortemente in questo per far partire i nuovi concorsi pubblici ma va detto che ora la Ast di Fermo, con la sua autonomia, potrebbe prendere l’iniziativa. A tal proposito la Cisl Fp lancia una proposta proprio al direttore del Servizio Salute delle Marche e all’assessore alla Sanità regionale, Filippo Saltamartini: lavoriamo insieme, sindacati e Regione per istituire in breve tempo un’agenzia o un pool regionali, che si occupi, in nome e per conto di tutte le aziende sanitarie delle Marche, esclusivamente di organizzare, seguire e svolgere i concorsi pubblici per assumere il personale. Le professionalità ci sono già, pronte e formate. Basterebbe volerlo. Questo darebbe una fortissima accelerazione alle procedure concorsuali nel pieno rispetto delle nuove disposizioni governative.
Terza grande sfida per la Ast Fermo sarà quella dell’adeguamento del sistema amministrativo e tecnico dell’Azienda. La carenza anche di figure amministrative sta creando ritardi e disservizi ad utenti e dipendenti. Il passaggio da Asur ad Ast ha scaricato su quest’ultima molte incombenze amministrative prima centralizzate. Vanno adeguati gli organici senza se e senza ma, altrimenti il sistema imploderà oppure grandissimi pezzi di attività amministrative e tecniche dell’Ast Fermo saranno destinati ad andare in mano ai privati. Questo la Cisl Fp non lo permetterà.
Per vincere queste sfide e tante altre – conclude Donati – ci vorrà massima collaborazione e supporto di tutte le anime della sanità fermana ma non basterà. La Cisl Fp è prontissima al confronto e alla collaborazione leale con la direzione generale, che per inciso va completata urgentemente con la nomina delle altre figure dirigenziali per dare stabilità, per affrontare e risolvere i problemi ma ci vorrà anche l’aiuto di altri. Le istituzioni locali in primis i sindaci, che hanno avuto un positivo risveglio in primavera scorsa con l’invio della nota all’assessore ma soprattutto i rappresentanti politici espressione del territorio fermano, dovranno far sentire molto più energicamente il loro peso. E’ ora che la politica, quella alta, faccia il passo che deve nelle sedi opportune. Abrogare la norma del tetto di spesa per il personale della sanità insieme alla revisione dei criteri per l’assegnazione dei budget alla Aziende uscendo dalla logica della spesa storica, sarebbero due passaggi fondamentali anzi la chiave di volta che permetterebbe alla sanità pubblica di riappropriarsi del ruolo di garanzia del diritto alla salute per tutti i cittadini, che drammaticamente sta purtroppo perdendo».
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