Belmonte Piceno, Campofilone, Francavilla D’Ete, Lapedona, Magliano Di Tenna, Massa Fermana, Monsampietro Morico, Montefalcone Appennino, Montefortino, Monte Giberto, Monteleone Di Fermo, Montelparo, Monte Rinaldo, Monte Vidon Combatte, Monte Vidon Corrado, Moresco, Sant’Elpidio a Mare, Smerillo: sono i 18 Comuni del Fermano senza sportello bancario, dei 60 (su 225 Comuni) in tutta la regione.
Un amaro primato per la provincia, pari merito con il Maceratese, secondo l’indagine condotta dal Centro Studi CNA Marche, su dati di Banca d’Italia e della Camera di Commercio, conseguenza della tendenza del sistema del credito marchigiano a puntare sempre più sull’home banking rispetto al tradizionale sportello.
Attenzione però: «Il 36,7% delle famiglie marchigiane non ha attivato servizi di home banking – fa notare il Presidente CNA Fermo Emiliano Tomassini – si tratta per la maggior parte di anziani soli che non hanno dimestichezza con il digitale e temono le truffe on line. Il credito cambia pelle, ma a pagarne il prezzo sono i cittadini, per lo più anziani, dei piccoli Comuni montani e delle aree interne, luoghi colpiti, nell’ultimo decennio, dalla chiusura di ospedali, uffici postali, edicole, sportelli delle società di luce e gas. A risentirne è la qualità della vita, con un progressivo spopolamento di questi territori e con un calo delle presenze di turisti, che privilegiano località che offrono servizi».
«A questo elenco di 18 centri “free bank” – riferisce il Direttore Generale CNA Fermo Andrea Caranfa – c’è il rischio che si possa aggiungere anche Monterubbiano che, con la frazione di Rubbianello, per via di una politica di riorganizzazione dell’istituto di credito, potrebbe perdere i due sportelli attualmente presenti a favore di un’area self. Un problema non solo per la popolazione più anziana, spesso costretta a spostamenti nei Comuni vicini per le operazioni bancarie o semplicemente per i prelievi bancomat, ma un disagio non da poco anche per esercenti e commercianti, che debbono versare in banca i loro incassi giornalieri, in territori dove si paga ancora in contanti, soprattutto per i piccoli acquisti».
Secondo Bankitalia la distanza media dallo sportello bancario più vicino, per i Comuni che ne sono privi, è di 6 chilometri, con un tempo di percorrenza inferiore ai 9 minuti. Distanze limitate ma che comportano comunque il disagio di prendere l’auto o di farsi accompagnare da figli o nipoti.
Nelle Marche, rileva l’indagine CNA, filiali degli istituti di credito sono presenti in 165 Comuni con 677 sportelli, mentre le banche presenti con propri sportelli in regione sono scese da 68 nel 2012 a 46 nel 2022. Le banche con sede in regione sono 15, mentre dieci anni fa erano 29. Sempre più istituti di credito operano nelle Marche ma il centro decisionale è altrove. A garantire servizi finanziari sono anche gli uffici postali, ma si riducono gli sportelli e i giorni a disposizione della clientela.
«E’ vero che spesso sono le tabaccherie, dove presenti – ricordano Tomassini e Caranfa – a garantire, con apposite convenzioni, servizi elementari come prelievi, versamenti, pagamenti di utenze e multe. Ma auspichiamo che nei Comuni scoperti sia possibile prevedere, se non filiali bancarie, almeno uno sportello “leggero” con un addetto un paio di giorni alla settimana o almeno una cassa continua ed un bancomat. Servizi importanti per garantire uno sviluppo omogeneo di tutto il territorio regionale, in aree che vanno senza dubbio valorizzate».
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