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Monte Rinaldo, rinasce il museo archeologico: intervento da 230.000 euro

IL SISMA del 2016/2017 ha prodotto danni sull’unico ambiente che compone il museo, tanto che si è reso necessario un intervento di riparazione al fine di ripristinarne la funzionalità. Intervento che attualmente è in corso e per cui l’Ufficio Speciale Ricostruzione ha appena liquidato la somma di 168.102 euro per lo stato di avanzamento dell’80% dei lavori, a fronte del contributo totale di 230.000 euro

Buone notizie per Monte Rinaldo e per il suo patrimonio architettonico: in arrivo 230mila euro che faranno rinascere il museo archeologico all’interno della chiesa del Santissimo Crocefisso. E’ quanto si apprende dall’Ufficio Speciale per la Ricostruzione.

La chiesa del Santissimo Crocefisso di Monte Rinaldo è stata edificata nella prima metà del XII secolo e ricostruita nel 1662. Ubicata ad est del centro storico, nell’omonima via, dal 2008 ospita il Museo Civico Archeologico di Monte Rinaldo (Fermo).

Un sito che fa parte della Rete Museale dei Sibillini e che raccoglie reperti provenienti dal santuario ellenistico-romano situato nella vicina località “La Cuma”, portati alla luce nelle campagne di scavo effettuate tra gli anni ’50 e ’60 del 1900.

Il terremoto del 2016/2017 ha prodotto danni sull’unico ambiente che compone il museo, tanto che si è reso necessario un intervento di riparazione al fine di ripristinarne la funzionalità. Intervento che attualmente è in corso e per cui l’Ufficio Speciale Ricostruzione ha appena liquidato la somma di 168.102 euro per lo stato di avanzamento dell’80% dei lavori, a fronte del contributo totale di 230.000 euro.

Attualmente, dunque, sono in fase di ultimazione le operazioni che permetteranno di conseguire il miglioramento sismico dell’edificio, preservandone i caratteri storici e tipologici. Per raggiungere l’obiettivo, sono in programma azioni strutturali in fondazione e sulle strutture murarie portanti verticali. Connesse a queste ultime, saranno eseguite anche opere di finitura.

Curiosità: un sopralluogo eseguito tre anni fa ha individuato all’interno della ex chiesa tre sepolture e il basamento di un altare in pietra, per cui si sono rese necessarie analisi più approfondite da parte della Soprintendenza e i cui risultati sono stati attentamente valutati in fase di progettazione.


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