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Morte di Luca Cappelletti, disposta l’autopsia. Giallo sulle cause del decesso, indagini serrate della Polizia

FERMO - Sul corpo dell'uomo, trovato senza vita lunedì pomeriggio sotto al ponte di Tenna, non sono stati trovati segni di violenza o colluttazione. Di certo c'è che non si è trattato di un gesto volontario. Ma gli inquirenti della Questura di Fermo non tralasciano al momento alcuna pista

La vittima, Luca Cappelletti

di Giorgio Fedeli

Il responso dell’esame autoptico sarà decisivo per stabilire la causa della morte di Luca Cappelletti, il 44enne di Montecosaro trovato senza vita lunedì pomeriggio in un canale sotto al ponte di Tenna a Lido Tre Archi. Sì perché la Procura della Repubblica ha stabilito di effettuare sulla salma l’autopsia per risalire alle cause della morte.

Sul corpo dell’uomo non sono stati trovati segni di violenza o colluttazione. Di certo c’è che non si è trattato di un gesto volontario. Ma gli inquirenti della Questura di Fermo non tralasciano al momento alcuna pista. Certo, prioritariamente si lavora sul sottobosco dello spaccio di sostanze stupefacenti ma non si esclude nemmeno che la morte del 44enne possa essere stata causata da qualcun altro. Un’aggressione finita nel peggiore dei modi? O, nel più inquietante dei risvolti, un vero e proprio omicidio? In questo caso potrebbero essere decisive le immagini della videosorveglianza presente in zona. Insomma gli investigatori vogliono capire se Cappelletti sia arrivato da solo sotto al ponte di Tenna. E quando vi sia arrivato. Sì perché stando a una prima ispezione cadaverica è verosimile che il decesso potrebbe risalire a 48 ore prima del ritrovamento della salma.

Le indagini, dunque, procedono sul doppio binario, quello delle investigazioni della Squadra Mobile della Polizia, coordinata dalla Procura di Fermo, e quello degli accertamenti medico legali che potrebbero mettere la parola fine sul caso, con il responso dell’esame autoptico e quello tossicologico. Parola fine, sì, ma sulle cause del decesso. Perché la Polizia continuerebbe le indagini per ricostruire la ramificazione dello spaccio di droga tra il Fermano (che ha in Lido Tre Archi proprio un punto nevralgico) e il Maceratese, che, in questo caso, avrebbe portato al tragico epilogo con la morte del 44enne.

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