di Maria Nerina Galiè
Strategie rivolte alle aree interne, affinché si trovino preparate alla sfida dei tempi che corrono, supportando le popolazioni che rientrano nei paesi e nei borghi ancora spopolati per i danni del sisma del 2016, ma non solo.
Il nuovo obiettivo del lungo lavoro che ha visto l’Unione montana del Tronto e Valfluvione, capofila per 17 Comuni (Acquasanta terme, Arquata del Tronto, Carassai, Castignano, Comunanza, Cossignano, Force, Montalto delle Marche, Montedinove, Montegallo, Montemonaco, Offida, Palmiano, Roccafluvione, Rotella, Appignano del Tronto e Venarotta) è il rafforzamento della capacità amministrativa.
«Un tassello che si va ad aggiungere ad altre iniziative e che stavolta, grazie al finanziamento della Fondazione Carisap, coinvolgerà anche le scuole e gli ordini professionali di tutta la provincia, non solo amministratori dunque, con seminari dedicati alla crescita professionale attraverso l’utilizzo efficace delle nuove frontiere della digitalizzazione». Sono queste le parole del portavoce del progetto, Giuseppe Amici, presidente dell’Unione Montana del Tronto e Valfluvione.
Lo scopo dell’ulteriore passo avanti, rivolto a tutto il Piceno, del progetto per le aree interne è stato spiegato oggi, 20 luglio, nel convegno “Il rafforzamento della capacità amministrativa per la rigenerazione del territorio e della Comunità locale”, che si è tenuto nella Bottega del Terzo Settore ad Ascoli.
L’evento è stato l’occasione per presentare nel dettaglio il ciclo di seminari che inizierà da settembre nell’ambito del progetto “Capacity Building Piceno”, promosso dall’Unione Montana del Tronto e Valfluvione e sostenuto dalla Regione Marche e dalla Fondazione Carisap – nell’ambito dell’avviso “Comunità educanti”, in collaborazione con il Gal Piceno e con il Liceo Stabili -Trebbiani, di Ascoli.
Si sono alternati alla presentazione, oltre e Giuseppe Amici, Mario Tassi (presidente Fondazione Carisap), Arturo Verna (preside Liceo Stabili -Trebbiani), Luciano Agostini (residente Gal Piceno).
Tra i relatori della mattinata anche Francesco Acquaroli, presidente della Regione Marche e Guido Castelli, commissario per la ricostruzione, e il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti.
La parte tecnica dell’incontro è stata affidata a Pierciro Galeone (direttore dell’Istituto delle Finanze e delle economie locali – IFEL), Fabrizio Luciani (partner srl), Flavia Marzano (presidente Comitato Tecnico Scientifico Fondazione Ampioraggio) e Fabio Renzi (Segretario Generale Fondazione Symbola).
A moderare l’evento è stata la giornalista Maria Ida Maroni (Mim Comunicazione & Pr).
Mario Tassi ha dato il benvenuto ai presenti, quale padrone di casa della sede: «Quello che ci è stato proposto è un tema gradito perché rientra nella formazione, elemento strategico del nostro operato. Tanto più se rivolto ai pubblici amministratori.
La transizione tecnologica ci impone un cambio paradigma, fondamentale quindi formare su argomenti non sempre semplici».
«Quando ci è stata proposta partecipazione al progetto – ha detto il preside Arturo Verna – ho subito visto il motivo di interesse nel coinvolgere gli studenti. Nella democrazia ateniese le cariche venivano affidate per sorteggio, tranne per particolari competenze, partendo dall’idea che tutti cittadini erano in grado di partecipare vita pubblica.
A mio giudizio, uno dei grandi problemi dell’Italia è l’allontanamento del popolo dal palazzo. Coinvolgere gli studenti è importante per far capire loro come si fa una delibera, ad esempio, come funziona da dentro la macchina amministrativa».
«Ora noi diamo molte colpe alla burocrazia. Il problema invece – è stato l’intervento di Luciano Agostini – è come noi tecnicamente affrontiamo il rapporto con la pubblica amministrazione.
Ed è lì che ci vogliono professionisti preparati e dotati di una visione d’insieme per formare una struttura amministrativa che abbia capacità di interpretare le idee della politica».
«Già da due anni abbiamo attivato la scuola di formazione politica – ha ricordato il sindaco Fioravanti – perché c’è assoluta necessità di formare una classe dirigente, ma anche di far capire a questa stessa che metà tempo deve essere dedicato alla formazione e metà al confronto e all’ascolto. C’è bisogno di scendere in strada, parlare con le persone, e proprio con quelle che non vengono nel palazzo ma che invece potrebbero essere proprio l’energia nuova che manca. Dobbiamo avere il coraggio di dare spazio a energie inespresse».
I SEMINARI – I seminari presentati oggi saranno rivolti ad amministratori e a tutti i portatori di interesse del territorio, quali diretti interlocutori rispetto all’attività di pianificazione e programmazione a livello locale.
E saranno ben 47 gli incontri di formazione, previsti a partire da settembre 2023 su 17 aree tematiche, che spaziano dalla redazione degli atti amministrativi, appalti e semplificazione nella pubblica amministrazione, innovazione organizzativa, gestione associata dei servizi e delle funzioni, leadership, esercizio della delega, gestione del tempo, pianificazione strategica dello sviluppo locale, governance dei processi di sviluppo locale integrato, metodi e strumenti per costruire reti e partenariati per lo sviluppo locale, la programmazione europea, nazionale e regionale in tema di sviluppo locale, l’analisi dei bisogni della Comunità Locale, la co-progettazione, elementi di Project Management, la smart community, fino alla centralità del lavoro di squadra.
Per partecipare ai seminari presentati oggi saranno presto disponibili tutte le informazioni utili sulle pagine Facebook e Instagram “Aree Interne Picene”, che invitiamo quindi a seguire.
STRATEGIE PER LE AREE INTERNE – Con il sindaco di Palmiano e presidente dell’Unione Montana, è stato anche fatto il punto dei progetti per le aree interne.
(continua a leggere dopo il video)
«Le aree interne – ha sottolineato Amici – anche prima del sisma del 2016 erano state attenzionate a livello nazionale per l’isolamento, la disaffezione, alla base dello spopolamento.
Il terremoto per noi ha solo dato il colpo di grazia.
Il progetto aree interne è partito nel 2015 e l’ottenimento dei fondi è stato frutto anche dell’impegno dei miei predecessori, i presidenti Domenico Pala e Anna Rita Perotti. Gli accordi quadro di programma sono stati sottoscritti nel 2019, dopo 54 riunioni con i sindaci».
«Con i fondi regionali e statali per la riqualificazione delle aree interne – ha continuato Amici – già abbiamo fornito aule multimediali a 14 plessi dei comuni coinvolti,
Poi, con l’infermiere di comunità, introdotto in ragione di una apposita convenzione con l’allora Area Vasta 5 ed ora da rinnovare con Ast, e di cui forniremo i risultati a breve, stiamo implementando la strumentazione tecnologica per la diagnostica.
Stiamo introducendo i mercatini dei prodotti tipici, per vivacizzare l’economia e l’interesse dei borghi, dotando i Comuni di appositi spazi.
E stiamo lavorando per trovare accordi per i trasporti, a chiamata ad esempio, per le zone ora servite poco.
Tutto in vista ed a supporto appunto, di una ricostruzione che, per fortuna e grazie al commissario Guido Castelli, sta andando avanti».
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