«Temo che la giunta regionale non abbia alcuna intenzione di mantenere fede agli impegni deliberati dall’Assemblea legislativa delle Marche con una risoluzione votata all’unanimità il 9 dicembre del 2020 riguardante l’estensione alla nostra regione dei benefici della decontribuzione sul costo del lavoro. Un fatto molto grave, perché l’inerzia di Palazzo Raffaello rischia di mettere davvero in grande difficoltà le attività produttive dei nostri territori, specie quelle rientranti nel cratere del sisma e nelle aree di crisi industriale complessa».
A dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico, Fabrizio Cesetti, che questa mattina ha depositato un’interrogazione alla giunta, sottoscritta da tutto il gruppo dem, per conoscere lo stato dell’arte circa le richieste di estensione anche alle Marche dei benefici della decontribuzione sul costo del lavoro e anche della Zes nelle Marche.
«Purtroppo – attacca Cesetti – sono costretto a prendere atto che nulla è stato fatto fino a oggi. Eppure, più volte da me sollecitato attraverso varie interrogazioni, l’ex assessore Castelli aveva assicurato che la Regione Marche avrebbe proseguito il dialogo avviato con il governo nazionale dalla precedente Amministrazione regionale di centrosinistra per conseguire questi obiettivi. Invece la questione è stata completamente trascurata e continua a esserlo oggi, nonostante Castelli sieda ora in Parlamento tra le file del primo partito di governo e abbia persino ottenuto la nomina a Commissario per la Ricostruzione post sisma.
Con questo nuovo atto – conclude Cesetti – chiediamo alla giunta regionale di smetterla di tergiversare e di farci conoscere se e quali iniziative siano state assunte per dare seguito agli impegni approvati dall’Assemblea legislativa delle Marche. C’è in gioco il futuro del nostro sistema economico: credo dunque che sia ormai giunto il tempo che la Regione renda conto di ciò che ha fatto non solo per istituire la Zes nelle Marche, ma anche per estendere i benefici fiscali previsti dalla misura decontributiva sul costo del lavoro. In entrambi i casi, infatti, si tratta di interventi fondamentali, che hanno l’obiettivo di rendere i nostri territori più attrattivi per le aziende interessate a investire e a insediare stabilimenti produttivi».
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