«La congiuntura del primo semestre 2023 conferma l’ulteriore rallentamento della ripresa mentre la dinamica tendenziale registra una lieve prevalenza dei casi di diminuzione dell’attività rispetto a quelli di aumento». Ecco la sintesi dei dati che riguardano l’artigianato con dipendenti delle Marche per quanto concerne le dinamiche del primo semestre 2023 e le previsioni per la seconda metà dell’anno raccolte da Ebam, Ente bilaterale artigianato Marche che ha pubblicato la tradizionale rilevazione semestrale del proprio osservatorio.
«La ripresa – dice Riccardo Battisti, presidente di Ebam – riguarda però le imprese artigiane più strutturate e orientata ai mercati locali e non tutti i settori di attività. La tenuta nella diffusione degli investimenti, anche in alcuni dei settori in difficoltà e la crescita ulteriore degli organici in quasi tutti i settori, testimoniano la volontà di buona parte delle imprese artigiane con dipendenti di resistere alla crescente complessità dei fenomeni». I dati evidenziano che la congiuntura è meno positiva rispetto al semestre precedente e la quota di imprese che incrementa l’attività (22,4% dei casi) supera di poco quella delle imprese che la registrano in calo (21,2%).
Cresce la quota di imprese con attività stabile (è pari al 56,4%; era il 51,6% nel II semestre del 2022). La lieve prevalenza dei casi di miglioramento su quelli di peggioramento si deve tutta alle imprese manifatturiere perché per quelle dei servizi nel loro complesso la diffusione dei casi di peggioramento prevale su quella di miglioramento (22,4% contro 17,2%). Tra le attività manifatturiere, la congiuntura del primo semestre è decisamente favorevole per il tessile abbigliamento (31,4% la quota di imprese con attività in crescita), per le attività della meccanica e per l’aggregato delle produzioni non distrettuali. Per alimentari e per legno mobile le imprese con attività in diminuzione sono più di quelle in crescita. Per le produzioni di calzature e pelletterie, invece, si configura una forte polarizzazione della situazione congiunturale del settore tra casi di tenuta e casi di difficoltà. Tra le attività artigiane di servizio, la congiuntura è positiva per due settori sui cinque considerati: per le riparazioni veicoli (27,9% in crescita contro 4,7% in calo) e poi per gli altri servizi (coincidenti con i servizi alle imprese: 21,3% contro 14,9%). In diffusa difficoltà risultano le imprese artigiane della ristorazione dove il 44,4% delle imprese registra attività in calo. Diffuse difficoltà riguardano anche i trasporti e i servizi alla persona.
Oltre la soglia dei dieci addetti la congiuntura si conferma decisamente positiva; al di sotto di tale soglia la dinamica congiunturale è in equilibrio sfavorevole tra casi di aumento e casi di diminuzione dell’attività. A gradi maggiori di apertura del mercato non corrisponde una congiuntura più favorevole: difatti, la congiuntura più favorevole riguarda i mercati locali. La dinamica tendenziale registra una lieve prevalenza dei casi di diminuzione dell’attività rispetto a quelli di aumento e ciò per effetto della componente dei servizi dove le imprese in crescita produttiva tendenziale sono solo il 18,1% contro il 26,35 di quelle che registrano una diminuzione. Nella dinamica tendenziale, secondo la rilevazione semestrale dell’Osservatorio Ebam per il secondo semestre 2023, i settori manifatturieri con quote di imprese in crescita riguardano quattro aggregati settoriali sui sette considerati; per calzature e pelli come per legno e mobile si registra una forte polarizzazione tra casi di crescita e diminuzione ma mentre per le calzature e pelli prevalgono i casi di difficoltà, per il legno mobile vale la condizione opposta. Nell’ambito della meccanica si evidenziano tendenze positive per la meccanica più avanzata dei macchinari e delle attrezzature; tra le attività di servizio, solo le riparazioni veicoli hanno una prevalenza di casi di crescita dell’attività rispetto a quelli di diminuzione; per i settori ristorazione, trasporti e servizi alla persona i casi di difficoltà prevalgono su quelli di miglioramento (nel caso della ristorazione il calo tendenziale dell’attività riguarda oltre la metà delle imprese: il 52,8%. Per quanto concerne l’occupazione «i casi di imprese con organico in aumento sono ancora una volta più frequenti di quelli con diminuzione dell’organico, e il saldo tra ingressi e uscite di addetti è largamente positivo (+129 unità) e superiore a quello dei semestri precedenti – dice Daniele Boccetti, vicepresidente di Ebam – con saldi positivi in tutti i settori». «Nella sintesi – conclude Cinzia Marincioni, direttrice di Ebam Marche – nelle previsioni del nostro osservatorio prevale largamente l’orientamento alla stabilità dei livelli di attività e il giudizio negativo sulle possibilità che la congiuntura migliori per i mercati diversi da quelli locali. La cautela delle previsioni si riverbera nelle intenzioni di investimento che sono in calo mentre resta stabile la percezione dell’accesso al credito».
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