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Fotovoltaico a Falerone, il sindaco Altini: «Presenteremo delle osservazioni ma con queste leggi è difficile opporsi»

FALERONE - Accanto ai timori per la contaminazione del paesaggio, il sindaco Armando Altini ha puntato il dito sulla questione politica: «Incentiviamo le Cer (Comunità Energetiche Rinnovabili) e diamo la possibilità alle grandi multinazionali di costruire questi impianti enormi? È un controsenso». Sul tema anche il presidente della provincia di Fermo, Michele Ortenzi: «C'è stata la prima conferenza dei servizi a riguardo. Abbiamo formulato delle osservazioni che devono essere inoltrate»

Il Sindaco Armando Altini

 

di Alessandro Luzi

Ancora non si sono concluse le procedure per l’agrivoltaico tra Belmonte Piceno e Servigliano che già è spuntata una nuova richiesta per l’installazione di un impianto fotovoltaico a Falerone. La notizia è stata profusa in settimana da Coldiretti Fermo-Ascoli tramite un comunicato giunto alla redazione di Cronache Fermane. «L’istanza è stata avanzata dalla Edison Rinnovabili Spa e l’istruttoria la sta seguendo la Provincia – ha spiegato il sindaco Armando Altini -. Contrariamente a quanto affermato da Coldiretti, la nostra amministrazione è contraria alla costruzione di questi mega impianti. Però se la legge lo permette è difficile opporsi. L’area su cui dovrà sorgere la centrale non è a destinazione agricola ma artigianale. È una zona lontana dal centro abitato quindi sarebbe poco impattante, tuttavia è un terreno sottratto a dei potenziali insediamenti aziendali».

Secondo il progetto, l’intera struttura occuperebbe 10,60 ettari e avrebbe una potenza di 7MWp. Di fatto l’area sarebbe pari a 15 campi da calcio. «Ad occuparsi della questione spetterà alla Provincia e alla soprintendenza – ha continuato il primo cittadino -. Noi non possiamo mettere veti. Come già accaduto per l’agrivoltaico di Belmonte, il compito dell’amministrazione consiste soltanto nell’avanzare delle osservazioni. È quello che faremo una volta che la Edison invierà le integrazioni alla documentazione esistente. A preoccuparmi è la legislazione esistente in materia. Lascia le briglie molto larghe, quindi se l’azienda ha le carte in regola non vedo un grosso margine di manovra per impedire la prosecuzione dell’iter. Gli organi locali su questi temi hanno le mani legate». Insomma, sembra di assistere a un déjà vu. Come per l’istanza per l’impianto di Belmonte, si hanno pochissimi appigli legislativi per bloccare le procedure. Allora il rischio di avere circa 50 ettari nel raggio di 10 chilometri occupati dai pannelli solari è concreto. Nonostante le poche possibilità di manovra, tuttavia la Provincia ha un ruolo importante nella vicenda. «Abbiamo svolto la prima conferenza dei servizi a riguardo – ha fatto sapere il presidente Michele Ortenzi -. Sono state formulate delle integrazioni alla ditta che dovrà realizzare l’impianto ma ancora non sono state inoltrate».

Mentre si attendono i prossimi passi, accanto ai timori per la contaminazione del paesaggio, c’è la questione politica altrettanto rilevante: quali strategie adottare per la transizione energetica? Nel Fermano queste centrali non piacciono. «Incentiviamo le Cer (Comunità Energetiche Rinnovabili) e diamo la possibilità alle grandi multinazionali di costruire questi impianti enormi? È un controsenso – è il commento del sindaco Altini -. Il comune di Falerone aveva fatto domanda per ottenere dei finanziamenti destinati alle Cer, tuttavia i fondi erano limitati ed il bando era cofinanziato da soggetti privati. Quest’ultimi avrebbero poi sicuramente fatto sentire la loro forza. Parte dei fondi del Pnrr dovevano essere impiegati per definire una strategia energetica, invece ancora non si è visto nulla. Queste centrali vanno a vantaggio delle grandi multinazionali, invece le Comunità Energetiche sono utili per la collettività. Da un lato le famiglie avrebbero delle bollette meno salate e dall’altro gli enti pubblici riuscirebbero ad abbattere le spese correnti. A mio avviso il futuro è questo e devono essere finanziate completamente da fondi pubblici, invece sembra che la politica stia imboccando una direzione diversa».


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1 commento

  1. 1
    Sandro Concetti il 29 Luglio 2023 alle 12:28

    Certo è che, se facciamo una centrale a pannelli solari togliamo superficie alle coltivazioni agricole, indi dobbiamo dire o.k. alla carne sintetica.
    Se l’amministrazione non può fare molto per contrastare l’istallazione di tale impianto, sarà il popolo se ne avrà la forza ad insorgere contro le multinazionali.

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