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«Il Consiglio aperto sulla sanità si farà. La riforma farà male alla nostra Ast» L’annuncio e la critica di Nicolai (Pd)

FERMO - Il consigliere comunale dem: «Approvato all’unanimità il nostro (gruppo Fermo Futura) punto all’ordine del giorno da me  presentato; ci siamo però arrivati recependo ed accettando l’emendamento richiestoci  dalla maggioranza. Il mancato riallineamento dei territori comporterà aumentate difficoltà delle Ats più  piccole e meno organizzate come quella di Fermo»

«Il consiglio comunale aperto della Città di Fermo sulla sanità fermana si farà». E’ quanto annuncia il consigliere comunale Pd, Paolo Nicolai.

«Approvato all’unanimità il nostro (gruppo Fermo Futura) punto all’ordine del giorno da me presentato; ci siamo però arrivati recependo ed accettando l’emendamento richiestoci  dalla maggioranza. Lo abbiamo fatto perché non vogliamo strumentalizzare una  discussione così importante per una mera battaglia politica, ma siamo consapevoli che l’aspetto sia proprio questo: far capire che il territorio ha bisogno di riferimenti, di dibattito serio e di un capoluogo protagonista dei processi su temi così impegnativi  come la sanità pubblica».

«Rimane la nostra forte contrarietà – rimarca, però, il consigliere dem – a questa riforma sanitaria sgangherata e pericolosa della destra regionale. L’avvio della riforma doveva essere prefigurato da un accompagnamento sul campo che presupponeva tempi e modi adeguati e soprattutto sarebbe stata necessaria una  perequazione nella distribuzione dei servizi e delle risorse, tale da riallineare tutti i  territori su standard assistenziali omogenei e in linea con i principi della universalità, uguaglianza ed equità richiamate nel Sistema sanitario nazionale. Il mancato riallineamento dei territori comporterà aumentate difficoltà delle Ats più  piccole e meno organizzate come quella di Fermo, che dovranno comprare servizi da  altre parti costringendo sempre più i propri cittadini ad emigrare fuori provincia con  frequenti disagi e con una mobilità passiva che si incrementerà e che nel bilancio annuale comporterà uscite di spesa vera, di costi reali aprendo la strada del fallimento organizzativo». 

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