Le foci di fiumi, canali e torrenti si confermano il cruccio delle Marche in tema di qualità dell’acqua. È il responso che arriva dai tecnici di Goletta Verde di Legambiente per le coste marchigiane a seguito delle analisi microbiologiche effettuate da laboratori specializzati sul territorio. I campionamenti, effettuati dai volontari e dalle volontarie di Legambiente lo scorso 18 e 19 luglio, sono stati prelevati in 12 punti: 6 punti a mare e 6 punti alle foci di fiumi, canali o torrenti. Su 12 campioni esaminati sono 6 a risultare fuori dai limiti di legge, di cui 5 foci di fiumi e un punto a mare: ben 5 punti sono risultati “fortemente inquinati” e 1 giudicato “inquinato”.
I risultati del monitoraggio delle acque sulle coste marchigiane sono stati presentati questa mattina durante una conferenza stampa tenutasi presso la Mediateca Montanari di Fano. Seduti al tavolo Stefano Raimondi, Portavoce Goletta Verde e Coordinatore Aree Protette e Biodiversità Legambiente, Mariagiulia Lucchetti, Ufficio Scientifico Legambiente Marche, Cora Fattori, Assessore Ambiente Comune di Fano e Alessia Merlo, Responsabile CONOU Coordinamento Area Nord-Est.
I DATI
Fortemente inquinata è risultata la foce del torrente Arzilla, a Fano (PU), che insiste su un’area definita balneabile ma, a seguito di diversi problemi riscontrati, è stata interdetta al pubblico. Stesso giudizio, fortemente inquinato, anche per i punti presso la foce del fiume Esino, in località Rocca Priora a Falconara Marittima in provincia di Ancona, e la foce del Musone, al confine tra Porto Recanati e Numana, nella provincia di Macerata entrambi fuori dai limiti dal 2021. In particolare, il fiume Musone è una vecchia conoscenza per Goletta Verde: la foce di questo fiume è osservata speciale visto che risulta inquinata da diversi anni e la qualità dell’acqua è giudicata “scarsa” nell’area a Nord dalle autorità competenti.
L’elenco delle foci dei fiumi con la qualità dell’acqua oltre i limiti di legge non finisce qui perché anche i campioni prelevati alla foce del Tronto, nella Riserva Naturale Regionale Sentina di San Benedetto del Tronto (AP) sono risultati fortemente inquinati. “Inquinato” è risultato il punto campionato il punto alla foce del fiume Tenna, a Porto Sant’Elpidio si tratta di una new entry nell’elenco di Goletta Verde, è stato un punto campionato su segnalazione dei circoli locali di Legambiente.
L’unico punto a mare campionato e risultato fortemente inquinato è quello di fronte alla foce del torrente Valloscura tra i comuni di Porto San Giorgio e Fermo. Migliore è la situazione riguardo gli altri punti campionati a mare risultati entro i limiti consentiti dalla legge: presso la Calata Caio Duilio al Porto di Pesaro, presso la spiaggia 30 metri sud foce fiume Misa a Senigallia (AN), la spiaggia presso la foce del fosso Asola, tra i comuni di Civitanova Marche e Potenza Picena in provincia di Macerata, la foce dell’Ete Vivo a Marina Palmense tra i comuni di Porto San Giorgio e Fermo, campionato la prima volta quest’anno. Esito positivo anche per gli ultimi due campioni, quello in spiaggia fronte foce del torrente Tesino a Grottammare in provincia di Ascoli Piceno e a mare di fronte alla foce del torrente Albula a San Benedetto del Tronto.
Stessa istantanea delle scorse edizioni di Goletta Verde per quanto riguarda la cartellonistica e le informazioni ai bagnanti, obbligatoria per legge. È completamente assente la cartellonistica relativa all’informazione sulla qualità delle acque, nessun cartello è stato rilevato nei punti visitati dai tecnici della Goletta Verde.
«Il nostro intento con il passaggio di Goletta Verde è quello di aumentare la sensibilità, da una parte, sul tema della depurazione e della corretta informazione ai cittadini, dall’altra – afferma Marco Ciarulli, presidente Legambiente Marche -. Storicamente, nelle Marche la catena dei controlli delle autorità preposte funziona bene ma, in caso di interdizione alla balneazione, manca il tassello finale e fondamentale: la corretta e giusta informazione ai bagnanti. In questi casi è palesemente insufficiente apporre un solo cartello per vaste aree di spiagge. Ai fini di una corretta informazione, è la cartellonistica sulle spiagge che segnala l’interdizione alla balneazione. Come accade per Civitanova Marche, dove alla Foce del Fiume Chienti, oltre a non essere un tratto balneabile, ci sono problemi di inquinamento storico, anche recentemente registrati con presenza di contaminanti particolarmente pericolosi, come il mercurio, che sono segnalati con una cartellonistica che non rende merito all’effettiva pericolosità per il bagnante. Questa carenza di informazioni è un peccato perché in realtà danneggia tutto il settore turistico, segnalare chiaramente un punto non balneabile, informare puntualmente e correttamente i cittadini, permette non solo di tutelare la loro salute, ma permette anche di evidenziare come il resto della costa sia pulita e balneabile».
«Come ogni anno con Goletta Verde, storica campagna di Legambiente, monitoriamo lo stato di salute delle acque delle coste italiane – dichiara Stefano Raimondi, portavoce di Goletta Verde -. Vogliamo precisare che il lavoro di prelievo e campionamento delle volontarie e dei volontari di Legambiente, e le successive analisi affidate a laboratori specializzati, non si vogliono sostituire a quelli delle autorità competenti. In questa 37esima edizione di Goletta Verde nelle Marche abbiamo effettuato due tappe, a conferma dell’importanza di questo territorio che ha tra gli asset principali quello del turismo. Luci ed ombre per la qualità delle acque delle coste marchigiane: da un lato, i punti campionati a mare sono quasi tutti, tranne uno, risultati entro i limiti di legge, mentre 5 su 6 dei punti campionati alle foci dei fiumi sono risultati tutti oltre i limiti di legge. Questione annosa quella delle foci dei fiumi nelle Marche, alcuni punti risultati inquinati da diversi anni come il fiume Musone. Un mare pulito è la base per questo fondamentale comparto economico delle Marche, ed allora come diversi anni a questa parte invochiamo una maggiore cura e manutenzione per gli impianti di depurazione per far sì che le rilevazioni sulla qualità delle acque resti entro i limiti di legge».
LEGENDA
Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente: INQUINATO = Enterococchi intestinali > 200 UFC/100 ml e/o Escherichia coli > 500 UFC/100ml. FORTEMENTE INQUINATO = Enterococchi intestinali > 400 UFC/100 ml e/o Escherichia coli > 1000 UFC/100ml.
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