di Francesco Silla
Opportunità e criticità delle imprese del Fermano. E’ tempo di bilanci per il direttore della Cna di Fermo, Andrea Caranfa. Il direttore della sigla degli artigiani del Fermano, questa mattina, è stato ospite di Radio Fm1, intervistato da Alessandro Luzi.
«Veniamo da un luglio impegnativo, ricco di iniziative – spiega il direttore Andrea Caranfa -. Ci siamo concentrati sull’artigianato e sulle piccole e medie imprese. Abbiamo avviato iniziative nel settore dell’edilizia, con incontri specifici sul codice degli appalti. Successivamente, ci siamo orientati verso il mondo della moda, con un evento a Porto Sant’Elpidio, che è il paese delle Marche con il maggior numero di iscritti nel settore moda. Inoltre, abbiamo focalizzato la nostra attenzione su Montappone e sul distretto del cappello. Il nostro obiettivo rimane sempre quello di stimolare nuove idee e affrontare le sfide, come la carenza di manodopera e la formazione, al fine di creare una rete e riavvicinare le piccole imprese al territorio».
Approfondendo il problema della mancanza di manodopera, Caranfa non ha dubbi: «È un problema generalizzato che colpisce diversi settori. Nel contesto della moda, l’arrivo di grandi marchi ha comportato una sorta di migrazione, che stiamo cercando di rallentare. Ad esempio, auspichiamo una maggiore similitudine tra i contratti nel settore dell’artigianato e quelli dell’industria. Non intendiamo demonizzare i grandi marchi, poiché hanno investito e creato opportunità lavorative, ma dobbiamo garantire la tutela delle piccole e medie imprese attraverso accordi di collaborazione. La mancanza di manodopera può anche derivare da una questione culturale. Non frequentare l’università non significa avere una posizione svantaggiata sul mercato del lavoro. Anche nelle piccole e medie imprese viene offerta l’opportunità di acquisire competenze tecniche nell’utilizzo di varie attrezzature. Occorre colmare il divario tra il sistema educativo e il mondo del lavoro. L’orientamento scolastico, i corsi universitari specializzati o i percorsi formativi professionali Its possono svolgere un ruolo fondamentale nel preparare i giovani ad essere inseriti nelle aziende».
Sulle politiche per le imprese, Caranfa rimarca: «Siamo in parte soddisfatti delle misure adottate dal Governo. La revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) ha accolto la proposta della Cna sull’incentivo all’autoproduzione di energia. Abbiamo condotto uno studio sugli investimenti e le aziende potrebbero recuperare i costi in breve tempo, apportando benefici all’intero sistema attraverso l’autoproduzione energetica. Collegando questa opportunità al Pnrr, possiamo rapidamente mobilitare risorse e rispettare i tempi imposti dall’Unione Europea. La nostra proposta prevede l’ottimizzazione degli spazi esistenti, sfruttando al massimo i tetti dei capannoni, mantenendo intatto l’ambiente. La Cna è portavoce anche delle piccole e medie imprese, che costituiscono la maggioranza delle realtà nelle Marche. La Regione sta compiendo passi avanti in questa direzione, promuovendo vari bandi e iniziative. Tuttavia, chiediamo una semplificazione burocratica e maggiore accesso al credito, al fine di rinvigorire lo spirito imprenditoriale».
Il direttore prosegue poi concentrandosi sull’export e sul turismo balneare: «Nonostante il blocco del mercato russo, i dati mostrano una ripresa dell’export con un aumento del 22% rispetto all’anno precedente, grazie agli investimenti su nuovi mercati come gli Stati Uniti e la Germania. Tuttavia, il Pil registra ancora una flessione rispetto all’anno scorso. Parlando di turismo balneare, abbiamo letto numerose informazioni che indicano un aumento delle prenotazioni del 30%. Con la Cna abbiamo confermato queste cifre, osservando un calo a giugno seguito da una ripresa a luglio. Ad agosto le prenotazioni arrivano fino al 20 agosto e poi si naviga nell’incertezza fino a settembre».
Infine, Caranfa conclude anticipando le future iniziative: «A settembre ci concentreremo ampiamente su settori che possono rappresentare un motore di sviluppo per il territorio, come il turismo, il commercio, la ristorazione e le infrastrutture. Promuoveremo iniziative e dialoghi volti allo sviluppo di tali settori, fondamentali per l’economia marchigiana e, in particolare, per quella fermana».
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