Dopo l’approvazione da parte del Consiglio regionale del nuovo Piano Socio Sanitario di due giorni fa, arriva la reazione dell’ex primo cittadino di Amandola, Riccardo Treggiari che riconosce come la Giunta Acquaroli abbia mantenuto le promesse ed ha classificato quello di Amandola come “ospedale in area disagiata,” al pari di Pergola e Cingoli.
«Questa classificazione è fondamentale in quanto dota il nostro nosocomio di un vero Pronto Soccorso che va a garantire l’emergenza sanitaria della fascia montana. Di fatto, ad Amandola, non abbiamo mai avuto un vero Pronto Soccorso. Il nostro era un Punto di Primo Intervento ridottosi, prima del sisma, a Punto Assistenza Territoriale – dice Treggiari -. Che dire? Siamo felicissimi, anche come Comitato, per aver contribuito a raggiungere questo traguardo che non era affatto scontato. Il nostro ringraziamento va in particolare, oltre a quello dovuto all’assessore alla sanità Saltamartini, al consigliere fermano Andrea Putzu, sempre in prima linea a difendere gli interessi della popolazione montana ed all’assessore alle infrastrutture Baldelli che ha dato una svolta decisiva per il completamento di quello che non era nato, e mai sarebbe diventato, ospedale, considerato che la Giunta Ceriscioli prevedeva solamente ospedali unici provinciali, quasi raddoppiando il finanziamento da 18 a 32 milioni di euro.
Ma questo è solo il primo step. «Chiaramente ora inizia la battaglia più dura perché sarà necessario riempire quella che al momento è solamente una scatola vuota, di personale sanitario ed attrezzature adeguate – continua l’ex sindaco amandolese -. Altro problema, che abbiamo sempre denunciato, sarà quello di definire la destinazione d’uso del vecchio Vittorio Emanuele II, ma questa è un’altra storia e ci torneremo».
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