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Il Marina impugna il decreto di decadenza della concessione e chiede i danni al Comune per 48,2 milioni di euro

PORTO SAN GIORGIO - La società concessionaria del porto turistico sangiorgese rilancia dopo aver incassato "il colpo" con il decreto di decadenza della concessione emesso dal Comune a fine maggio: «Una ingiusta ed  illegittima decisione del Comune». E sui danni: «Azione dovuta da parte del CdA. Rimaniamo disponibili ad un confronto con il Comune e l’Agenzia del Demanio in quanto confermiamo la volontà di completare i lavori di riqualificazione del porto, adempiendo agli oneri concessori e garantendo le decine di maestranze e di lavoratori diretti ed indiretti»

(foto dal sito www.marinaportosangiorgio.com)

di redazione CF

Il Marina di Porto San Giorgio, ricevuto il decreto di decadenza della concessione, dello scorso 27 maggio, si è rivolto al Tar Marche opponendosi «a tale ingiusta ed  illegittima decisione del Comune». Questo è quanto comunicano e sostengono, con una nota stampa, proprio dal Marina. E la società che ha in mano la concessione dell’approdo sangiorgese entra anche nel dettaglio della sua posizione. 

«Il Comune, infatti, nel riconteggio dei canoni demaniali non ha voluto considerare quanto stabilito dalle più recenti disposizioni legislative e dalle maggioritarie pronunce del giudice  Amministrativo e Costituzionale. Principi di legge opposti ripetutamente dalla Marina al  Comune e confermati anche dalle tre sentenze del Consiglio di Stato che lo scorso 27 ottobre 2022 hanno dato ragione proprio alla Marina.   Non solo, il mancato accordo sui canoni demaniali impedisce al momento il rilascio della  fideiussione richiesta ai sensi di legge e che due primarie compagnie assicurative sono pronte a rilasciare a favore della Marina».  

Dunque il braccio di ferro tra Comune e Marina passa ufficialmente alle carte bollate. O meglio, finisce sul banco della magistratura amministrativa: «Tale incomprensibile atteggiamento appare strumentale all’esclusivo ottenimento, come anche apparso in recenti articoli di stampa, della gestione diretta del porto da parte del  Comune, che si pone, così, in evidente conflitto di interessi» l’opinione del Marina che, però, non se ne sta con le mani in mano: «La società a tutela dei propri diritti ed al fine di difendere il porto turistico, le maestranze e  il progetto di sviluppo immobiliare, approvato nel lontano 1982 e realizzabile solo dal settembre 2022, grazie alle approvazioni rilasciate dalla precedente Giunta comunale e dalla Regione Marche, dopo 42 anni si trova oggi costretta anche a richiedere al Comune di Porto San Giorgio il ristoro dei danni causati proprio dai ritardi subiti e dal mancato riequilibrio economico-temporale della concessione, seppur richiesto e previsto ai sensi di  legge».  

Una cifra, quella calcolata dal Marina, che metterebbe in ginocchio il Comune con la società che già aveva preannunciato, proprio dalle pagine di Cronache Fermane, di vantare un credito e di essere pronta ad adire le vie legali: «Il ristoro dei danni ammonta a 48,2 milioni di euro, somma richiesta dai legali della Marina al Comune. Azione dovuta da parte del Consiglio di Amministrazione del Marina a fronte  delle più recenti chiusure ad ogni possibile approfondimento e dialogo espresso dagli Uffici  Comunali. In ogni caso, la Società – l’apertura della società concessionaria del porto – rimane disponibile ad un confronto con il Comune e l’Agenzia del Demanio in quanto conferma la propria volontà di completare i lavori di riqualificazione del porto, adempiendo agli oneri concessori, nella corretta quantificazione espressa ai sensi di  legge, e garantendo le decine di maestranze e di lavoratori diretti ed indiretti. Il porto infatti rimane una risorsa fondamentale per lo sviluppo del territorio e della Regione e la Società è pronta ad assolvere ai propri impegni». 

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