All’Ufficio Denunce della Questura vengono spesso presentate denunce per truffa. Sono stati segnalati recenti episodi da cittadini vittime di raggiro, come ad esempio un presunto urto contro un’altra autovettura, oppure la truffa del cambio di denaro per un pagamento in contanti.
Al riguardo, al centro commerciale Le Ancore di Porto Sant’Elpidio, gli uomini delle Volanti della Questura, due giorni fa, hanno notato una persona all’interno di un’auto ferma, ma col motore acceso, parcheggiata tra gli stalli e la corsia di marcia e con la parte destra che presentava diverse abrasioni ed era priva dello specchietto retrovisore laterale. Gli agenti, insospettiti, hanno subito proceduto al controllo. L’uomo, nato in Italia ma di origini dell’Est Europa, dal controllo in banca dati, risultava avere numerosi pregiudizi di polizia proprio per reati inerenti la cosiddetta “truffa dello specchietto”.
Il consiglio della Polizia di Stato? Semplice: il truffatore sfrutta la presenza di danni o graffi già presenti sulla propria vettura; ad esempio, quando si avvicina l’auto del malcapitato, il truffatore, con un’abile manovra o toccando l’autovettura con un bastone, accusa l’altro automobilista di avergli procurato il danno e lo convince a farsi risarcire sul posto, piuttosto che compilare il Cid, con la scusa di contenere così, l’aumento del premio assicurativo che dovrà corrispondere alla scadenza contrattuale successiva. Dunque per qualsiasi sospetto o quando non si è sicuri di aver urtato o di essere stati urtati con il proprio veicolo, è opportuno contattare subito la Polizia di Stato al numero 112 Nue, oppure anche tramite l’applicazione “YouPol”.
A tal proposito si richiama la campagna della Polizia di Stato con il claim “Non siete soli #essercisempre”, diffusa su Facebook e Twitter che si prefigge l’obiettivo di ridurre al minimo gli spiacevoli e odiosi casi di truffa, soprattutto ai danni degli anziani.
Attenzione anche ad altre tipologie di truffe
La Questura di Fermo, impegnata oltre che nell’attività repressiva anche in quella informativa, ricorda ai cittadini che «per nessun motivo, in caso di trattative effettuate anche via web per l’acquisto di beni, devono essere inviate copie o foto dei documenti di identità, poiché spesso utilizzate dai malfattori per occultare le proprie generalità».
La Polizia di Stato, sempre pronta a raccogliere denunce e ad assistere cittadini caduti nella trappola, di tutte le età, è in campo da tempo anche con una massiccia campagna di prevenzione che va dagli incontri sul territorio con la cittadinanza, al vademecum pubblicato sul suo sito istituzionale www.poliziadistato.it.
Con l’occasione, gli agenti vogliono ricordare, ribadire, reiterare consigli e precauzioni da adottare per evitare di cadere nella trappola di criminali e malviventi. Oggigiorno, infatti, la truffa assume talmente tante ‘forme’ da celarsi sempre dietro l’angolo, dal tipo apparentemente distinto che suona al citofono, fino al venditore on line, insomma, l’attenzione non è mai troppa.
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