di Elia Frollà
Lo stupro di gruppo di Palermo, la bufera del caso Rubiales, la palpata del bidello, le proteste, i femminicidi, le campagne di sensibilizzazione, le istituzioni centrali che non sembrano dare risposte efficaci. Questo è lo scenario che i grandi media delineano. Ma a livello locale, nella nostra provincia e nella nostra quotidianità, qual è la situazione legata alle violenze di genere?
A fare il punto sull’annosa e scottante problematica è stato, in una conferenza stampa organizzata questa mattina in questura, a Fermo, il dott. Francesco Costantini, dirigente della divisione Anticrimine, che ha, più nel dettaglio, affrontato il tema della prevenzione.
«Il principale strumento di prevenzione – ha illustrato lo stesso Costantini – è l’ammonimento, introdotto con il Decreto-legge del 23 febbraio 2009 n.11. Esso prevede, per la vittima che decide di non fare querela, la possibilità di esporre al questore quanto accaduto chiedendo un’istanza di ammonimento. Il questore, da parte sua, potrà, qualora ritenesse presenti i necessari presupposti, irrogare tale provvedimento monitorio che ha grandi capacità preventive».
Sono due le principali tipologie di ammonimento ad essere oggetto di interesse in questo caso: la prima riguarda i casi di stalking, la seconda quelli di violenza domestica. «Quello per stalking è legato a un’istanza della vittima, che subisce condotte di natura persecutoria che tendono a creare uno stato d’ansia o un cambiamento delle proprie abitudini. L’altro, invece, legato ad un contesto di convivenza stretta che prescinde dall’istanza della vittima, dato che questa spesso non ha la forza di intraprendere un certo percorso di denuncia».
Dopo le necessarie premesse, si è parlato più nel dettaglio della situazione nella provincia di Fermo. È a fronte, infatti, dell’aumento del numero degli ammonimenti nel territorio e di una forte volontà di prevenzione che è stato organizzato l’incontro. I dati forniti hanno illustrato come, nei primi mesi del 2023, il numero di ammonimenti abbia già superato il totale del 2022 (25 totali dello scorso anno contro i 27 dei primi otto mesi del 2023). «Questi dati vanno interpretati – spiega Costantini – Le misure di prevenzione servono ad evitare il reato, in questi termini le donne si fidano di più a denunciare e anche l’attenzione degli operatori è maggiore. A questo si aggiunge il fatto che i codici rossi, rispetto allo stesso periodo del 2022, sono lievemente diminuiti. I dati evidenziano che gli ammonimenti riducono i casi di femminicidio. E anche nel nostro territorio hanno una grande efficacia soprattutto sui soggetti incensurati. Non abbiamo casi che da ammonimenti sono diventati codici rossi».
«Per quanto riguarda la nostra provincia – ha puntualizzato – i casi di stalking riguardano soggetti giovani, prevalentemente italiani, in cui un rifiuto o la rottura del rapporto non viene accettata. Diversa è la situazione per le violenze domestiche che per essere tali presuppongono uno stato di convivenza e, tendenzialmente, un’età più avanzata. A tal proposito, spesso, le vittime e i maltrattanti sono cittadini di altre etnie, che proprio per un punto di vista fortemente connotato da un punto di vista culturale, faticano a percepire le violenze come tali».
Sempre in merito all’ambito della prevenzione del crimine, si è parlato del Protocollo Zeus, istituito il primo dicembre dello scorso anno. «In questo modo – ha dichiarato – cerchiamo di agire sui soggetti destinatari dell’ammonimento perché possano comprendere l’entità delle loro azioni. Per loro è infatti previsto, tramite un ente Onlus, un percorso volontario e gratuito di revisione e analisi del proprio vissuto». L’invito, infine, è a tutte le vittime di violenze domestiche e atti persecutori a non esitare a denunciare presso la divisione anticrimine della questura di Fermo.
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