di Alessandro Luzi
Per ora tutto come promesso. A quasi otto mesi dall’incendio che ha colpito la sede della Bakery a Fermo, la proprietà continua ad essere intenzionata a ricostruire l’immobile. La volontà era già stata espressa a ridosso del disastro dall’amministratore delegato della Bakery Spa, Roberto Parodi. Però si sa, di solito a caldo si cerca di tranquillizzare la pubblica opinione e, soprattutto, i tanti impiegati rimasti da un giorno all’altro senza lavoro. Poi bisogna mettersi all’opera per davvero ed è ciò che sta accadendo. A confermare le intenzioni è stato l’assessore regionale al Lavoro, Stefano Aguzzi: «La proprietà mira a ricostruire l’immobile. Ultimamente hanno svolto i carotaggi per verificare la tenuta delle strutture rimaste. Serviranno a capire se occorre demolire il tutto o se sarà possibile avviare i lavori evitando l’abbattimento completo».
L’ultimo aggiornamento sul tema risaliva all’incontro del 14 marzo a cui hanno partecipato lo stesso Aguzzi, il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro, i rappresentanti dell’azienda e i dirigenti dell’assessore Andrea Maria Antolini. Già lì era emersa la volontà di ripristinare lo stabilimento di Molini Girola. Infatti si stanno facendo altri passi in avanti proprio in questo senso. Soltanto dopo i risultati delle analisi in atto, la dirigenza della Bakery Spa saprà se occorrerà avviare l’iter per edificare una nuova struttura, abbattendo ciò che è rimasto, oppure se sarà possibile costruirla partendo proprio dai resti edificio esistente. In quest’ultimo caso certamente la strada sarebbe in discesa, sia dal punto di vista burocratico che economico. Invece l’operazione è ben più complessa qualora ci fosse la necessità di demolire tutto e ripartire da zero. Occorreranno degli investimenti ben più ingenti ed i tempi dei lavori aumenterebbero notevolmente in quanto non si potrà costruire senza prima aver demolito il vecchio polo. Se così fosse, non si può escludere del tutto anche l’ipotesi di un addio definitivo della Bakery dal Fermano. Le impressioni degli amministratori locali interessati dalla questione confermano la volontà dell’azienda di rimanere ed i fatti rappresentano la prova tangibile. Sarebbe importante sia per il distretto economico industriale e, soprattutto, sarebbe un’ottima notizia per i 160 dipendenti così come per le loro famiglie.
A giugno, attraverso un’interrogazione in Regione, il consigliere Dem Fabrizio Cesetti chiedeva a Palazzo Raffaello delle risposte per i lavoratori. Lo scenario non è cambiato. «Molti sono stati trasferiti in altre sedi e continuano a lavorare – ha fatto sapere l’assessore – altri invece sono in cassa integrazione anticipata dalla stessa azienda». Insomma, una situazione non facile a cui occorrerà far fronte. La cassa integrazione ha un termine e sicuramente arriverà prima della costruzione del nuovo stabile. Allora, una volta scaduto l’ammortizzatore sociale, cosa accadrà? Ancora non è dato saperlo. Intanto il personale è affacciato alla finestra, in attesa che qualche spiraglio di luce penetri nella nebbia fitta che al momento avvolge il loro futuro professionale. La cassa integrazione è un cuscinetto temporaneo ma non la soluzione, pertanto la Bakery è chiamata a dare delle certezze anche su questo fronte. Certo è che anche la politica dovrà a farsi sentire.
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