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Credito d’imposta ricerca e sviluppo, Cna rilancia: «Il provvedimento va modificato»

FERMO - L’associazione di categoria fermana torna a chiedere di sollevare la mannaia dalla testa gli imprenditori. Migliore (Cna): «Chiediamo uno specifico credito d’imposta per ricerca e sviluppo delle attività di ideazione e prototipia e che sia del 30%, distinguendolo da quello già previsto»

Andrea Caranfa

«La scottante questione della restituzione del credito d’imposta – sostiene il direttore della Cna di Fermo Andrea Caranfa – va affrontata presto e con decisione, tenendo ben presente che non riguarda solo il comparto della moda: si tratta di una misura trasversale, che può coinvolgere tanti altri settori della nostra economia interessati ad investire per realizzare nuovi prodotti o processi o migliorare quelli esistenti, con l’obiettivo di essere competitivi sul mercato». 

In vista della scadenza del 30 novembre, così come prorogata dall’Agenzia delle Entrate, per il riversamento spontaneo del credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, la Cna di Fermo ribadisce quanto già messo sulla scrivania del Ministro Adolfo Urso nelle scorse settimane, in un incontro ad hoc a Roma. L’associazione di categoria fermana torna a chiedere di sollevare la mannaia dalla testa gli imprenditori ed agire per modificare il provvedimento. 

Alessandro Migliore

«Conosciamo bene il settore della manifattura della moda – spiega il responsabile di Cna Federmoda Marche, Alessandro Migliore – per questo chiediamo uno specifico credito d’imposta per ricerca e sviluppo delle attività di ideazione e prototipia e che sia del 30%, distinguendolo da quello già previsto». 

Non solo, perché per CNA in questa partita risulta «fondamentale il coinvolgimento nel confronto sul tema di attori quali la Camera di Commercio delle Marche e la Svem. Infatti – ricorda il direttore Caranfa – si tratta di due enti che con il loro importante operato hanno messo sul piatto ingenti risorse per il sostegno all’innovazione e allo sviluppo delle imprese. Se dal Governo non arriveranno segnali di un’inversione di marcia sul credito d’imposta, c’è il rischio di rendere vani gli sforzi fatti sul territorio anche da queste due istituzioni, quotidianamente al fianco degli imprenditori. Siamo disponibili a proseguire il dialogo con il Ministero mentre sul territorio appare strategico fare squadra con Regione Marche, Camera di Commercio, Svem e Atim, senza dimenticare il lavoro portato avanti dal Tavolo Provinciale per la Competitività e lo Sviluppo del Fermano».

 

 


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