«La casa di Joyce Lussu deve diventare patrimonio fruibile da tutti i cittadini». L’associazione nazionale Case della Memoria si unisce all’appello della famiglia e degli amici di Joyce Lussu per salvare la sua casa a San Tommaso di Fermo. La villa storica della scrittrice e partigiana, medaglia d’argento al valor militare per la lotta di Liberazione e moglie di Emilio Lussu, è infatti in vendita, dopo la decisione della famiglia di cederla per l’impossibilità di prenderne cura.
I molti si sono mobilitati perché questa abitazione, ancora perfettamente arredata come quando Joyce vi viveva, diventi una casa museo aperta a tutti: da qui l’appello al Ministero della Cultura, alle istituzioni regionali e locali perché la casa sia tutelata. Un coro di voci guidato dal nipote Tommaso Lussu e dalla scrittrice Silvia Ballestra che di Joyce Lussu ha scritto la biografia, a cui si unisce oggi quello dell’associazione nazionale della Memoria, il cui scopo è mettere in rete e valorizzare le case museo italiane.
«La casa di Joyce Lussu è il chiaro esempio di un luogo della Memoria che è necessario tutelare e valorizzare – commenta il presidente dell’associazione, Adriano Rigoli -. È impensabile la prospettiva di renderla un luogo privato: ci appelliamo alle istituzioni, a partire dal Ministero della Cultura, perché la villa venga resa un luogo fruibile dai cittadini; uno spazio che renda onore a chi l’ha abitata e la cui storia merita di essere mantenuta e tramandata, perché non sia mai dimenticata».
«La casa di Joyce Lussu è un simbolo; il simbolo di un tassello fondamentale della storia del nostro Paese quale la lotta per la Liberazione dal nazifascismo – aggiunge Marco Capaccioli, vicepresidente dell’associazione -. Credo che alle istituzioni si ponga un’occasione importante da cogliere: trasformare questa abitazione, rimasta com’era quando Joyce la abitava e che conserva quindi una grande atmosfera, in una casa museo, offrirebbe la possibilità di creare un luogo di Memoria senza pari, dedicato in particolare alle nuove generazioni».
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