facebook twitter rss

IT-Alert, la notifica arrivata a tutti, o quasi: segnalato qualche disservizio

NOTIFICA - Alcuni hanno detto di non aver ricevuto nessun alert o di averlo ricevuto diversi minuti dopo. I motivi possono essere diversi: telefono spento o semplicemente ad un problema. La Protezione Civile invita a compilare il questionario nel loro sito per risolvere, in futuro, i problemi

di Matteo Malaspina

Oggi alle ore 12, in tutti i cellulari delle Marche, della Campania e del Friuli Venezia Giulia è arrivata la notifica del sistema di allarme pubblico nazionale inviata dalla Protezione Civile. Si è trattato di un test per lo sviluppo di IT-Alert, un sistema che prevede l’invio di un messaggio di allarme in caso di emergenze, con l’obiettivo di avvisare tempestivamente la cittadinanza che si trovano nella stessa aerea in caso di pericolo.

E se la maggior parte della popolazione marchigiana ha sentito squillare il proprio cellulare o ha visto la notifica, alcuni lamentano il fatto che il messaggio è arrivato oltre le 12 (diversi minuti dopo) o addirittura non è arrivato. Diverse sono state le segnalazioni arrivate in redazioni di chi, magari era con il telefono in mano curioso di assistere al suono d’allerta, è rimasto invece deluso di non aver ricevuto niente.

Un disservizio, dicono dalla Protezione Civile, che è capitato anche durante i precedenti test fatti da altre regioni. Come spiegato nel sito, IT-Alert è in fase di sperimentazione e la prova di oggi servirà a capire gli errori e a correggerli.

Perché il messaggio non è arrivato?

Sicuramente non perché il Governo vi ha scelti come vittime sacrificali in caso di un’emergenza. Una spiegazione sul perché lo smartphone non abbia suonato può essere ricercata nel fatto che il dispositivo era spento o in modalità aerea, oppure ci si trovava temporaneamente fuori dall’area interessata dal test e si è entrati dopo poco. Il problema potrebbe dipendere anche dalla versione del sistema operativo sullo smartphone. O, semplicemente, c’è stato un disservizio.

Ed è proprio per evitare che in futuro l’alert non funzioni che la Protezione Civile invita i cittadini ad compilare il questionario presente sul sito, per consentire di implementare il sistema. Come spiega il Dipartimento, «i test che da giugno 2023 vengono effettuati a livello regionale servono proprio per verificare, tra le altre cose, eventuali errori nell’invio/ricezione di messaggi IT-alert».

«E’ molto importante compilare il questionario – ha detto l’assessore regionale alla Protezione civile, Stefano Aguzzi, che ha seguito lo svolgersi del test dalla centrale operativa regionale, in collegamento con il Dipartimento nazionale, che coordina tutte le operazioni.

Per l’assessore, nonostante il fatto che a qualcuno il telefono non sia squillato, «la sperimentazione è riuscita e da una prima indagine svolta abbiamo potuto rilevare quello che ha funzionato e quali sono le criticità emerse, prontamente segnalate al Dipartimento nazionale. Si tratta di operazioni che vanno tenute in considerazione, anche perché ci tengo a ribadire che questa è una fase sperimentale. Il servizio IT-alert infatti non è ancora funzionante ed il test di oggi è servito proprio per valutare l’efficacia del sistema, i punti deboli suscettibili di miglioramento e le reazioni dei cittadini. Per questo è importante rispondere al test. Tutte le segnalazioni serviranno per la messa a punto del sistema di allerta che potrà essere operativo nel corso del 2024».

«Voglio ricordare inoltre – ha evidenziato Aguzzi – che questo sistema non sostituirà gli altri sistemi di allerta già funzionanti, quali quelli di allerta meteo, che rimangono pertanto attivi. Si tratta quindi di un sistema ulteriore e complementare che si applica a situazioni ben definite ed eccezionali».

Le situazioni in cui si applicherà IT–alert sono: maremoto, collasso di una grande diga, attività vulcanica, incidenti nucleari o emergenze radiologiche, incidenti rilevanti in stabilimenti industriali, precipitazioni intense. Il test è in corso di sperimentazione su tutto il territorio nazionale. Oggi, oltre alle Marche, si diceva, ha visto coinvolte anche le regioni Friuli-Venezia Giulia e Campania.

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti