«Non si può che provare imbarazzo nel leggere le ultime dichiarazioni dei rappresentanti della destra marchigiana, sul tema della ZES. Una vera e propria arrampicata sugli specchi che misura, drammaticamente, la distanza che li separa dalla realtà dei nostri territori».
Lo afferma l’onorevole Augusto Curti, parlamentare piceno del Partito Democratico, che poi aggiunge: «Offende poi il senso comune questo continuo giustificarsi, richiamando presunte responsabilità del Partito Democratico: a distanza di un anno dall’avvio del nuovo Governo dei “Pronti!” ed a tre anni dall’insediamento della Giunta Acquaroli, è lecito domandare quando giungerà il tempo di guardarsi allo specchio e fare i conti con le proprie gravissime mancanze.
La verità – prosegue l’esponente dem – è che sulla ZES il Governo Meloni ha dimostrato la cronica indifferenza che, provvedimento dopo provvedimento, si è consolidata nei confronti delle Marche. E trovo offensivo che chi, come la Sen. Leonardi, ha abbandonato le responsabilità di Consigliere Regionale, con la scusa di difendere gli interessi delle Marche a Roma, oggi preferisca giustificare il Governo piuttosto che tutelare i suoi corregionali. Come può la senatrice Elena Leonardi spendere parole di apprezzamento per gli interventi dell’Esecutivo sulle aree colpite dall’alluvione, quando la situazione in cui versano i territori è a tutt’oggi tragica?
Irricevibile è infine il richiamo ai fondi per il terremoto: la senatrice Leonardi e i suoi colleghi di maggioranza sanno perfettamente che quelle risorse sono state stanziate dai precedenti Commissari, su impegno degli Esecutivi che li hanno nominati. L’unico apporto alla causa, oggi certificabile a favore dei rappresentanti della destra – conclude Curti – è il taglio seriale dei nastri. Nulla più. Perché, quanto al resto, basterebbe ricordare la mannaia fatta calare dal Governo, a danno dei progetti Superbonus-Sisma, su sconto in fattura e cessione del credito: due misure recuperate solo grazie agli emendamenti del Partito Democratico.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati