Il Micam è pronto ad aprire le porte. La fiera internazionale delle calzature più importante al mondo animerà i padiglioni di Fiera Milano Rho dal 17 al 20 settembre. Le Marche come sempre sono protagoniste con 103 aziende e un export in crescita nei primi sei mesi.
«I segnali positivi non mancano, ma bisogna essere realisti. Dietro la crescita a doppia cifra delle esportazioni giocano un ruolo chiave le griffe, i tanti brand che hanno scelto il distretto fermano-maceratese per produrre calzature di alta qualità. I dati raccontano anche un altro aspetto, in primis il calo della Germania» commenta Valentino Fenni, presidente della sezione calzature di Confindustria Fermo.
«Se la Germania scende, è inevitabile una sofferenza per il nostro comparto, visto che è da anni il primo cliente. Aggiungiamoci poi le difficoltò permanenti di vendita verso Russia e Ucraina, due paesi che amano il Made in Italy ma che ora vanno a caccia del prezzo migliore. Così si capisce che non possiamo stappare troppe bottiglie».
In questo contesto, il Micam resta fondamentale. «La presenza di buyer europei in primis e poi di quelli internazionali è quanto serve ai calzaturieri. C’è grande attesa anche per la presenza del mondo orientale, che a sua volta cresce. Grazie ai bandi fiera camerali, che supportano le aziende in questa fase così complessa, chi ha strategie chiare si muove a livello internazionale. Seoul, Tokyo e gli ex Paesi CSI sono realtà, non più scommesse. Come lo è invece l’America a cui tutti guardiamo, consapevoli di quanto sia difficile e su cui Regione e Svem stanno investendo con percorsi pluriennali».
Al Micam la provincia di Fermo è come sempre la più rappresentata con il 60% delle imprese, guida il gruppo Montegranaro con 25 aziende, mentre le altre arrivano da Falerone, Monte Urano, Monte San Pietrangeli, Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare e Fermo. Dal maceratese arriva il 30% delle imprese, il restante da piceno e pesarese.
«La maggior parte dei nostri imprenditori esporrà tra i padiglioni 2 e 4 (65 imprese). Anche questo è un segnale importante, il mondo del ‘Contemporary’ è sempre più parte del nostro distretto, che per decenni si è posizionato nella fascia lusso, che ha nei padiglioni 1 e 3 il suo habitat naturale (35 aziende espositrici)» prosegue Fenni.
Il Micam sarà anche quest’anno luogo di approfondimento e confronto. «Con Regione, Camera di commercio, Azienda Speciale Linea, Assocalzaturifici e Governo stiamo organizzando degli appuntamenti in cui esperti di credito di imposta su ricerca e sviluppo, digitalizzazione, intelligenza artificiale ed export ci confronteremo con i nostri rappresentanti istituzionali e imprenditori».
Cercare di offrire risposte a chi ogni giorno lavora per restare competitivo è uno dei compiti principali che Confindustria Fermo si dà. «Solo insieme riusciremo a invertire i dati, ridando forza e tranquillità a ogni tipologia di calzaturificio, non solo a chi è entrato nel giro dorato, ma complesso, delle griffe. Per questo mi auguro che fin dalle prossime edizioni tornino a esporre al Micam tanti nostri associati che per scelte aziendali, preferendo magari lo showroom, hanno preferito non farne parte. Ogni presenza è un aiuto per sé e per il distretto. Nessuno si salva da solo, lo stiamo vedendo anche a livello di manodopera dove la carenza è un problema comune che solo con progetti sistemici, dagli Its alle accademy aziendali passando per i progetti Ifts, riusciremo a superare» conclude il presidente dei calzaturieri Valentino Fenni.
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