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Omicidio Singh, incidente probatorio “fiume”: ascoltati i testimoni

FERMO - Questa mattina, dopo l'istanza presentata dall'avvocato Alessandro Ciarrocchi, si è tenuto l'incidente probatorio sull'omicidio del 29enne Satwant Singh. In aula i due testimoni oculari. Presente, oltre all'avvocato Ciarrocchi, legale difensore dell'imputato, anche il collega Danilo Mascitti che rappresenta i familiari della vittima, costituitisi parte civile

Alessandro Ciarrocchi

Un incidente probatorio “fiume”, durato circa 5 ore, quello che si è tenuto questa mattina in tribunale a Fermo, sull’omicidio di Satwant Singh, il 29enne indiano ucciso lo scorso 17 ottobre a Bivio Cascinare. Unico imputato il 56enne Manjit Singh difeso dall’avvocato Alessandro Ciarrocchi. E’ stato proprio il legale difensore di Manjit Singh a presentare richiesta di nullità sul rinvio a giudizio, in occasione della prima udienza preliminare, lo scorso 7 settembre.

In quella sede, infatti, Ciarrocchi ha proposto due eccezioni preliminari sulla nullità delle notifiche dell’avviso di conclusione indagini e sul mancato esperimento dell’interrogatorio richiesto dal suo assistito. Richiesta accolta e tutto da rifare. E così da lì a poche ore il difensore di Manjit Singh ha presentato anche un’istanza di incidente probatorio, anche questa accolta. A quel punto il Gip ha disposto un confronto tra i due testimoni oculari che avevano reso dichiarazioni. E così si arriva ad oggi: in aula, oltre all’avvocato Alessandro Ciarrocchi, anche il collega Danilo Mascitti che rappresenta i parenti della vittima, costituitisi parte civile. E ovviamente i due testimoni oculari. Nel corso dell’udienza “fiume” è stato anche sostituito l’interprete.

«Permangono insanabili contrasti tra i due testimoni oculari su aspetti decisivi come la presenza di uno di loro all’interno della piccola stanza dove è avvenuto l’omicidio ed il contestuale ferimento del mio assistito.
Tutto ciò a mio avviso – le dichiarazioni dell’avvocato Alessandro Ciarrocchi – rende inattendibile la ricostruzione del fatto operata sulla base di tali deposizioni. L’insanabile contrasto tra l’accusa di un solo teste tutt’altro che genuina e la versione fornita dall’indagato potrebbe essere superato solo da una perizia sulla dinamica del fatto omicidiario, avuto riguardo alle posizioni dei soggetti interessati».

L’avvocato Danilo Mascitti

«E’ stato un lungo confronto. A mio modo di vedere sono rimaste piccole incongruenze. E ciò, a mio avviso, non inficia assolutamente il quadro accusatorio e la bontà dello stesso. Salvo ulteriori svolgimenti tecnici attendiamo con fiducia l’udienza preliminare con l’avvio del processo vero e proprio» le parole dell’avvocato Danilo Mascitti all’uscita dal tribunale.

g.f.

 

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